Nobel per la fisica all’italiano Parisi per i sistemi fisici complessi. Con lui Manebe e Hasselmann per i modelli sul clima – Il video

Il fisico italiano è autore di pubblicazioni su scoperte relative alla cromodinamica quantistica e allo studio dei sistemi disordinati complessi. Syiukuro Manabee Klaus Hasselmann hanno ricevuto l’ambito riconoscimento per le loro ricerche sui modelli climatici e il riscaldamento globale

Sono Syiukuro Manabe (Usa), Klaus Hasselmann (Germania) e Giorgio Parisi i vincitori del premio Nobel per la Fisica 2021. I primi due hanno ricevuto l’ambito riconoscimento per metà, per le loro ricerche sui modelli climatici e il riscaldamento globale. L’italiano Giorgio Parisi è stato premiato per l’altra metà, per le sue ricerche sui sistemi fisici complessi. «Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità», ha detto Parisi in collegamento con l’Accademia delle Scienze di Stoccolma. Il 22 settembre scorso, il fisico è stato il primo italiano a entrare nella classifica della Clarivate Citation Laureates, il che equivale all’essere inclusi nella cerchia degli scienziati più citati al mondo.


Parisi è presidente della classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali all’Accademia dei Lincei, è ordinario di Fisica teorica all’Università la Sapienza di Roma e ricercatore associato dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare. Nel corso della sua lunga carriera si è occupato di fisica delle particelle, meccanica statistica, materia condensata. Il fisico è autore di articoli scientifici sulle scoperte rivoluzionarie relative alla cromodinamica quantistica e sullo studio dei sistemi disordinati complessi. Dei 380 membri della Clarivate Citation Laureates sono 59 ad aver ottenuto il premio Nobel. Per entrare in questa classifica occorre aver collezionato almeno 2.000 citazioni di articoli. Stando ai dati noti, dagli anni Settanta a oggi, solo lo 0,01% della letteratura scientifica peer review risponde a questi requisiti.


Lo scorso anno il riconoscimento più ambito era andato ugualmente a tre fisici: Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez per la scoperta di un oggetto compatto supermassiccio al centro della nostra galassia. Cento anni fa, nel 1921, a riceverlo fu Albert Einstein con queste motivazioni: «per i suoi servizi alla Fisica teorica, e in particolare per la sua scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico». Dalle origini del premio nei primi del Novecento a oggi sono 20 i Nobel assegnati a italiani. Dei 20 riconoscimenti, 12 sono quelli scientifici, e di questi 5 quelli per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Fra i 20 premiati le donne solo due: Grazia Deledda, per la Letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina nel 1986. L’ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia è quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Usa. Risale invece a 62 anni fa l’ultimo Nobel a un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte degli studi in Italia. Nel 1959 fu assegnato a Giulio Natta, per gli studi nel campo della Chimica.

Gli altri candidati in lizza per il premio

Oltre a Parisi, Manabe e Hasselmann, tra i nomi della fisica più importanti, con una carriera di lungo corso e dozzine di pubblicazioni rilevanti alle spalle, è doveroso menzionare Alexei Kitaev, Mark E. J. Newman. Con i loro studi, che hanno trovato applicazione in ambiti più vasti di quello della fisica, erano stati indicati tra i favoriti al Nobel.

Alexei Kitaev

Alexei Yurievich Kitaev è un professore di fisica russo-americano al California institute of Technology e membro permanente del Kavli Institute for Theoretical physics. È stato inserito nella Clarivate Citation Laureates grazie al suo contributo nell’ambito dello sviluppo dell’informatica quantistica, specie per «la computazione quantistica topologica, in cui l’informazione quantistica viene codificata e protetta usando le proprietà topologiche dei sistemi a molti corpi». Gli studi condotti da Kitaev hanno gettato le basi matematiche per un nuovo tipo di computer quantistico il quale utilizza la materia su scala macroscopica per simulare il comportamento delle particelle su scala atomica. Tra e sue pubblicazioni di maggiore successo c’è Classical and Quantum Computation.

Mark E. J. Newman

Mark Newman è un fisico inglese-americano e professore universitario di fisica distinta di Anatol Rapoport all’Università del Michigan, oltra a essere membro esterno della facoltà del Santa Fe institute. Il suo contributo maggiore è dato dalle ricerche ad ampio raggio sui sistemi di rete. Tra queste, è possibile elencare diverse pubblicazioni sulle strutture di comunità e sui modelli di grafi casuali. Si sta parlando dunque di studi nell’ambito delle proprietà delle reti complesse grazie alle quali è possibile raggruppare in un certo modo i nodi della rete stessa. Le ricerche di Newman hanno trovato applicazione in diversi settori, che vanno oltre il mondo della fisica. I suoi lavori hanno avuto un’influenza in psicologia, sociologia, economia e biologia. Tra le pubblicazioni più importanti del fisico è doveroso menzionare La struttura e la funzione dei sistemi complessi. Questo articolo scientifico, in particolare, ha il merito di aver ricevuto il maggior numero di citazioni tra tutti quelli pubblicati nel settore della matematica tra il 2001 e il 2011.

Leggi anche: