Più fondi al Reddito di cittadinanza, sale il fondo taglia-bollette, Quota 102 solo agli statali: i Sì di Draghi incassati dai partiti

Cresce il pressing dei partiti di maggioranza sul governo per tagliare le tasse soprattutto sui lavoratori dipendenti. Ma prima del Consiglio dei ministri, dal ministro Franco e il premier Draghi pochi dettagli ai leader sulle cifre della prossima Manovra

Sui numeri del Documento programmatico di bilancio il ministro dell’Economia Daniele Franco non si è sbilanciato con i partiti durante la cabina di regia di questa mattina. Si tratta dell’architrave della Manovra che l’Italia, dopo il passaggio in Consiglio dei ministri previsto per il pomeriggio, – dovrà inviare a Bruxelles. Il presidente del Consiglio e il titolare dell’Economia non hanno svelato tutti i contenuti del Documento, ma attraverso i commenti dei politici dei partiti che fanno parte dell’esecutivo, è possibile ricostruire quali sono i punti nevralgici dell’impianto. Primo tra tutti, il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza: «Lo abbiamo detto, lo abbiamo fatto. Il reddito di cittadinanza di certo non si cancella, anzi viene rifinanziato e cambiato in meglio», ha scritto su Facebook Giuseppe Conte.


D’altro canto, Matteo Salvini continua a insistere: necessaria una «stretta sui furbetti del reddito di cittadinanza». Luigi Marattin, di Italia Viva, ha confermato: «Nella Legge di bilancio ci sono dei soldi in più sul reddito di cittadinanza, abbiamo chiesto la riforma del meccanismo e ci sono state date rassicurazioni». Italia Viva ha chiesto che alcune risorse per il reddito siano spostate sul taglio delle tasse. E Forza Italia, attraverso la senatrice Roberta Toffanini, responsabile del dipartimento Lavoro del partito, si è mostrata dello stesso parere: «Esprimiamo allo stesso modo parere favorevole per spostare risorse sul taglio delle tasse, supportando il mondo dell’impresa che crea vera occupazione».


Taglio delle tasse

A parte la sezione relativa al rifinanziamento della misura simbolo del Movimento 5 stelle, in cabina di regia si è insistito molto sul taglio delle tasse. Sempre Marattin, all’uscita di Palazzo Chigi, ha dichiarato: «In cabina di regia ci è stata fatta una proposta di circa sette miliardi per il taglio delle tasse, più un miliardo che già era in bilancio. Noi pensiamo ci sia lo spazio per uno sforzo ulteriore. Tutti i partiti chiedono di tagliare le tasse: è un po’ strano che si faccia col braccino corto, con un terzo delle risorse della manovra. Chiediamo che si arrivi almeno a dieci miliardi, lo abbiamo domandato noi e anche Forza Italia – ribadendo, però che – l’impianto della manovra è ottimo, con tante scelte pro crescita. Ma se ci sono soldi al reddito, è giusto tagliare le tasse».

Nonostante le forze dei grillini siano concentrate per difendere il reddito di cittadinanza, anche dal gruppo pentastellato è arrivata l’esortazione a una riduzione del cuneo fiscale: «Con il governo Conte II è iniziato un percorso di taglio dell’Irpef che deve necessariamente proseguire anche con la Manovra 2022. L’intervento messo in campo lo scorso anno ha portato fino a 100 euro al mese in più nelle buste paga di 16 milioni di lavoratori: la strada tracciata è quella giusta e dobbiamo continuare a percorrerla – hanno affermato i deputati 5 stelle Niccolò Invidia e Daniela Torto -. Per il Movimento 5 Stelle è assolutamente necessario che anche adesso vi sia uno stanziamento corposo per ridurre ulteriormente il cuneo fiscale, aiutando imprese e lavoratori nella fase di ripartenza dopo la pandemia».

Aumenta il fondo per taglio delle bollette

Nel Documento programmatico di bilancio, inoltre, ci sarebbe uno stanziamento di un miliardo per il taglio delle bollette energetiche. Con la legge di Bilancio 2022, dovrebbe essere creato un fondo apposito per contrastare i rincari del costo dell’energia e nel quale confluirebbe questo miliardo di euro. Infine, da fonti di Italia Viva, si è appreso che la ministra Elena Bonetti abbia insistito in cabina di regia affinché l’Iva sugli assorbenti sia abbassata dal 22% al 4%, la cosiddetta tampon tax. Inoltre, la ministra per le Pari opportunità avrebbe chiesto di rendere strutturali il piano antiviolenza e la parità di genere, ivi compresa la premialità per la certificazione delle politiche di genere. In questo campo, la prossima Manovra dovrebbe rendere strutturale il congedo di paternità di dieci giorni.

Ad ogni modo, i partiti si presenteranno al Consiglio dei ministri senza certezze sulle cifre che saranno stanziate in legge di Bilancio per la riforma degli ammortizzatori, le pensioni e il reddito di cittadinanza. Franco, che ha parlato delle linee generali del Documento programmatico, non avrebbe distribuito bozze cartacee. Nemmeno sul superamento di Quota 100 – che diventerebbe Quota 102 – sono state fornite coordinate precise. Dai sindacati si apprende, tuttavia, che la platea di lavoratori che potrebbe andare in pensione con un’età minima di 64 anni conta circa 50 mila persone l’anno. Il ministro Giorgetti ha poi chiarito che la misura riguarderà solo gli statali.

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