Assalto alla sede della Cgil, il leader aretino di Forza Nuova al gip: «Sono entrato per curiosità»

Lorenzo Franceschi è accusato di devastazione aggravata e resistenza pluriaggravata. Secondo il gip, ha aggredito gli agenti schierati a presidio dell’ingresso della sede sindacale

Durante l’assalto alla Cgil a Roma dello scorso 9 ottobre, Lorenzo Franceschi, leader aretino di Forza Nuova, dice di essere entrato nella sede del sindacato «per curiosità». Franceschi, 58 anni, è accusato di devastazione aggravata e resistenza pluriaggravata. L’uomo, davanti al gip, ha ammesso di aver preso parte alla manifestazione di Roma «tramite le chat No Green pass» e di aver portato con sé una bandiera. «Ma è legittimo alle manifestazioni», ha risposto alla giudice per le indagini preliminari Annalisa Marzano. Franceschi ha negato di aver colpito con l’asta della bandiera gli «agenti delle forze dell’ordine posti a presidio dell’ingresso della Cgil» e di aver distrutto i vetri delle finestre della sede sindacale. Il leader di Forza Nuova di Arezzo, poi, ha dichiarato di aver impugnato «il megafono per invitare i manifestanti a non entrare nella Cgil» e dunque di aver cercato di «bloccare l’assalto al sindacato», dichiarandosi estraneo ai fatti. Nell’ordinanza di misura cautelare il gip Marzano ha chiarito: «All’occupazione ha attivamente partecipato anche Lorenzo Franceschi, componente di Forza Nuova della sezione territoriale di Arezzo, ripreso nelle immagini mentre colpiva, con un’asta di una bandiera di non modeste dimensioni, agenti delle forze dell’ordine posti a presidio dell’ingresso della Cgil» e «ripreso all’interno dei locali del sindacato sempre con l’asta tra le mani, mentre assisteva compiaciuto all’operato dei devastatori».


Foto in copertina: ANSA/CECILIA FERRARA


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