Le mascherine U-Mask non sono a norma e non proteggono: l’Antitrust eroga multe per 450 mila euro

L’Agcm: hanno ingannato i consumatori e messo in pericolo la loro salute

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l’istruttoria nei confronti delle società U-Earth Biotech e Pure Air Zone Italy e ha irrogato multe complessive per 450.000 euro. Secondo l’Antitrust per oltre un anno le due società hanno promosso online le mascherine chirurgiche biotech U-Mask, registrate come dispositivi medici, equiparandole indebitamente a facciali filtranti di efficacia superiore, come i dispositivi di protezione individuale FFP3. Ed attribuendo loro qualità ulteriori, ad esempio proprietà virucide, certificate in autonomia. Secondo l’Autorità si tratta di una pratica posta in essere «con modalità ingannevoli e aggressive».


…in quanto suscettibili, da un lato, di ingannare i consumatori sull’effettiva capacità protettiva della mascherina, mettendo in pericolo la loro salute e, dall’altro, di far leva sulla situazione di emergenza sanitaria per indurre indebitamente questi ultimi all’acquisto del prodotto, in violazione degli articoli 20, 21, comma 1, lettera b), e comma 3, 22, 23, comma 1, lettera d), 24 e 25, comma 1, lettera c) del Codice del Consumo. Sempre sino alla fine dello scorso febbraio, le due società non rispettavano la disciplina in tema di informazioni precontrattuali per il consumatore nei contratti a distanza, non fornendo le previste indicazioni in merito alle modalità di esercizio del diritto di recesso del consumatore, alla garanzia legale di conformità e alla possibilità di servirsi di un meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso in violazione dell’articolo 49 comma 1, lettere h), n), v) del Codice del Consumo, e, in violazione dell’articolo 66-bis dello stesso Codice, non rispettavano la norma relativa all’inderogabilità del foro del consumatore.


Per questo, spiega il comunicato stampa, l’Autorità ha irrogato a U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l. sanzioni amministrative per 400 mila euro per la pratica commerciale scorretta e a 50 mila euro per le condotte illecite inerenti ai diritti dei consumatori nei contratti.

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