La strana storia degli aerei Alitalia che non possono atterrare se c’è nebbia sulla pista

Manca una certificazione di Enac. E Ita non può atterrare a Linate. Già otto voli sono finiti dirottati. A Malpensa o a Genova

La nuova Alitalia ha un problema con la nebbia. Lo hanno scoperto a loro spese i passeggeri di otto voli di Ita, la compagnia che ha ereditato il vettore nazionale. Il problema è la certificazione per atterrare che Ita ha dovuto ricostituire ex novo. E di cui ha inviato richiesta all’Enac (l’ente di controllo dell’aviazione civile). Ma l’autorità ancora non è riuscita a fornire i permessi. Per questo, racconta oggi La Stampa, venerdì un aereo Ita in arrivo da Fiumicino è finito a Genova e non ha potuto concludere l’atterraggio a Milano Linate. E lo stesso destino è arrivato per altri sette apparecchi. Che invece sono stati reindirizzati su Malpensa, dopo aver girato un po’ in tondo su Linate nella speranza che il cielo schiarisse. Il quotidiano spiega oggi che il problema nasce dal fatto che fra la vecchia Alitalia e la nuova Ita ci deve essere la cosiddetta discontinuità aziendale. Ovvero la nuova compagnia non può semplicemente ereditare ogni certificazione da quella vecchia. Ita attualmente è definita una start up, nonostante aerei e piloti siano gli stessi di Alitalia. E quindi, dice il regolamento dell’Icao, l’ente mondiale dell’aviazione civile, non può atterrare se la visibilità non è ottimale. Ovvero superiore ai 550 metri in atterraggio e 400 metri al decollo. La possibilità di atterrare dipende anche dal tipo di aeroporti e dalla dotazione degli impianti di sicurezza sulle piste. Linate si trova nella categoria 3. Quindi si può atterrare con una visibilità di 75 metri. Ma bisogna avere la certificazione che Ita ancora non possiede. E non le avrà finché Enac non completa la sua procedura. Ci potrebbero volere giorni o settimane. Ma per ora la situazione è questa.


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