Per la prima volta, il leader supremo dei talebani, il mullah Hibatullah Akhundzada, che finora non era mai apparso da nessuna parte, ieri – 30 ottobre – ha preso parte a una cerimonia a Kandahar, nell’Afghanistan meridionale. La sua apparizione pubblica non era mai stata ufficializzata dalla sua nomina, nel 2016. «Il comandante dei credenti, lo sceicco Hibatullah Akhundzada, è apparso in un grande raduno presso la famosa madrassa Hakimiya e ha parlato per dieci minuti con i valorosi soldati e discepoli», hanno spiegato i funzionari talebani che hanno diffuso la notizia. La sola prova della sua presenza è data da una clip audio nella quale si sente il mullah recitare preghiere e benedizioni indistinte. Secondo una fonte locale, Akhundzada è arrivato in questa scuola coranica a Kandahar con un convoglio di due auto sotto massima sicurezza e non sono state autorizzate fotografie. L’uscita in pubblico tanto attesa è arrivata dopo che il leader è rimasto a lungo in silenzio su dove si trovasse.
I talebani hanno annunciato a settembre che Akhundzada aveva vissuto «fin dall’inizio» a Kandahar e sarebbe apparso «presto in pubblico». Dopo essere salito al potere, il mullah Akhundzada ha rapidamente conquistato la lealtà dell’egiziano Ayman al-Zawahiri, il leader di al-Qaeda, che lo ha definito un «emiro dei credenti», rafforzando così la sua credibilità nel mondo jihadista e nell’universo sunnita. Nella sua funzione di «leader supremo», Akhundzada è responsabile del mantenimento dell’unità all’interno del movimento islamista, una missione complessa poiché le lotte interne che hanno fratturato per anni il movimento jihadista persistono dal loro ritorno al potere a metà agosto.
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