No Green pass, la protesta assurda di Novara: «Noi come i prigionieri di Auschwitz» – Il video

Pettorine, numeri identificativi, corda che ricorda il filo spinato. Così si sono presentati ieri alcuni manifestanti contro la certificazione verde anti-Covid

Come ogni sabato è andata in scena la protesta dei No Green pass in tutta Italia. Migliaia di uomini e donne che, da settimane, chiedono l’abolizione della certificazione verde anti-Covid, specialmente per andare al lavoro. Ad alzare i toni e ad accostare il Green pass ad Auschwitz, però, ci hanno pensato i manifestanti di Novara che hanno sfilato indossando delle pettorine a strisce verticali bianche e grigie. Alcuni di loro avevano addirittura un numero attaccato. Lo scrive La Stampa. Il riferimento era chiaro: alle divise dei prigionieri di Auschwitz, ai campi di concentramento, ai lager nazisti. A questo si aggiunga il fatto che erano aggrappati a una corda inframmezzata di nodi che ricordava senza dubbio il filo spinato. «Abbiamo rappresentato la minoranza che ha creato il governo privandoci della libertà», dice Giusi Pace, infermiera e sindacalista tra i promotori della protesta choc. Gli slogan sono quelli di sempre: «Stop dittatura», «Una cura che fa paura non cura», «Giù le mani dai bambini»,« Nessuna violenza, fai resistenza». Arrivati in piazza – sulla quale si affacciano i palazzi di Comune, provincia e prefettura – i manifestanti hanno inscenato una sorta di “marcia forzata”. «È già successo in altre città italiane ma queste persone non sanno cosa è stata la Shoah. È pazzesco che si manifesti in questo modo», dice Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Novara e Vercelli a La Stampa.


Foto in copertina e video da Sdnovarese

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