Lockdown per i non vaccinati, l’Austria tira dritto: da lunedì scattano i divieti. Per tutti obbligo di Ffp2

«Quando saliamo in macchina ci mettiamo la cintura di sicurezza, il vaccino anti-Covid è la nostra cintura» è l’esempio che ha usato il cancelliere per convincere la grossa quota di indecisi a proteggersi dal virus

Il piano del governo austriaco di un lockdown per i non vaccinati diventa realtà. A partire da lunedì 8 novembre, chi non si è ancora immunizzato non potrà più mettere piede in bar e ristoranti, frequentare i luoghi pubblici della movida, accedere a hotel, strutture sportive, impianti sciistici, eventi culturali, fare visita a parenti o amici in ospedali e case di riposo e sarà anche escluso dalle iniziative organizzate per il tempo libero. La stretta del governo austriaco per tutti i no vax e gli scettici del vaccino prevede una fase di transizione di quattro settimane. Durante questo mese sarà possibile correre ai ripari procedendo con la somministrazione della prima dose abbinata a un tampone che certifichi la negatività al Coronavirus. Trascorse queste quattro settimane, in cui viene offerta la possibilità di adeguarsi alla nuova misura restrittiva, non saranno ammissibili altre deroghe: i non vaccinati finiranno in lockdown. Il provvedimento è stato firmato dal cancelliere Alexander Schallenberg che ha motivato la decisione menzionando l’impennata di contagi da Coronavirus. Nell’ultima rilevazione, non a caso, se ne contano 9.388. «Quando saliamo in macchina ci mettiamo la cintura di sicurezza, il vaccino anti-Covid è la nostra cintura» è l’esempio che ha usato Schallenberg per convincere la grossa quota di indecisi a proteggersi dal virus così da non limitare la propria libertà e quella degli altri cittadini.


Le altre restrizioni per tutti

Il piano del governo austriaco prevede anche il reinserimento di alcune misure indispensabili per il contrasto della circolazione del virus. Prima fra tutte, si tornerà a indossare la mascherina Ffp2. Il dispositivo di protezione individuale torna obbligatorio nei negozi, nei musei e nelle biblioteche. Nonostante gli sforzi del cancelliere per convincere la popolazione a vaccinarsi, la campagna sta andando a rilento. Al momento ha completato il ciclo vaccinale appena il 63,1% della popolazione. Anche i governatori dei vari laender hanno da tempo intrapreso una campagna di comunicazione pro-vaccini che però non sta dando i suoi frutti. «Ora è tempo di agire uniti, cioè vaccinare a tutto gas», ha detto il governatore tirolese Guenther Platter. Il ministro alla salute Wolfgang Mueckstein intanto ha invitato gli austriaci a fare anche il vaccino anti-influenzale: «Ci troviamo davanti a un’ondata e dobbiamo essere pronti», ha detto. E ha colto l’occasione per criticare aspramente tutti i «politici che diffondono fake news».


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