Lockdown e cure rifiutate ai No vax: come l’Europa fronteggia la quarta ondata

Vienna, come la Sassonia, ha vietato l’accesso ai locali a chi non ha completato il ciclo vaccinale. In Turingia, i non vaccinati rischiano di non poter accedere più agli ospedali

La quarta ondata, dai Paesi dell’est, si muove verso il cuore dell’Europa. Mentre la Russia, nell’ultima giornata, ha registrato 41.335 nuovi casi in 24 ore – è il picco più alto dall’inizio della pandemia -, Stati e Regioni dell’Europa centrale mettono in campo restrizioni più severe per fermare la recrudescenza dei contagi da Coronavirus. La reazione dello Stato federale tedesco della Turingia, che ha registrato un’incidenza di 386,9 nuove infezioni su 100mila abitanti negli ultimi sette giorni, è indicativa dell’emergenza: «A tutti saranno garantite le cure», ha dichiarato Bodo Ramelow, ma coloro che non sono vaccinati «non le riceveranno più negli ospedali della Turingia».


L’emergenza Coronavirus

Il governatore del land ha avvertito i No vax che, in caso di pressione eccessiva sulle strutture mediche del territorio, chi rifiuta di partecipare alla campagna vaccinale dovrà recarsi altrove per ricevere le cure. In Turingia, oggi 6 novembre, restano disponibili soltanto 83 posti letto in terapia intensiva. Non è l’unico land tedesco a prendere contromisure per il diffondersi del Sars-CoV-2. La Sassonia, ad esempio, da lunedì 8 novembre limiterà l’accesso a bar, ristoranti e luoghi della cultura ai cittadini immunizzati. Non basterà, dunque, presentare l’esito di un tampone negativo, ma bisognerà aver completato il ciclo vaccinale o essere guariti dalla Covid-19 nei sei mesi precedenti. A livello nazionale, la conferenza dei ministri della Salute degli Stati federali della Germania ha stabilità che sarà inoculata a tutti tedeschi la terza dose di vaccino. In Italia, al momento, il booster è stato previsto solo per determinate categorie.


In Germania, per ottenere l’ulteriore richiamo del farmaco biologico, l’unico requisito per tutti i cittadini è che siano passati sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale. «La quarta ondata ha molto accelerato i contagi e colpisce con grande irruenza – ha spiegato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn -, davanti a noi abbiamo settimane difficili». Rigidissime le misure che si appresta a varare la vicina Austria. Lunedì 8 novembre, come in Sassonia, Vienna ha deciso di interdire l’accesso a bar, ristoranti, eventi culturali e conferenze ai No vax. Non solo: anche i servizi alla persona – come quelli forniti da parrucchieri e centri estetici – non saranno accessibili da chi rifiuta di vaccinarsi. L’unica attività consentita nella capitale a costoro sarà quella di passeggiare all’aperto. «Meglio muoversi in anticipo – ha dichiarato il sindaco viennese -. Aspettare fino a quando non viene raggiunta una certa soglia di affollamento nelle unità di terapia intensiva penso sia troppo tardi». L’esito negativo del tampone non basterà più come lasciapassare, a differenza di quanto avviene ancora in Italia, in un paese che nelle ultime 24 ore ha registrato 9.388 contagi: il picco delle 9.586 infezioni raggiunto un anno fa è ormai vicino.

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