In Germania segnali da quarta ondata: 100 morti in un giorno. Il ministro della Salute: «C’è una pandemia di non vaccinati»

«La quarta ondata si sviluppa esattamente come immaginavamo: proprio perché molti non si sono vaccinati», ha evidenziato il presidente dell’istituto tedesco Robert Koch

La Germania è alle prese con quel che appare come l’inizio di una quarta ondata di Coronavirus. «I numeri sono preoccupanti – sostiene il presidente dell’istituto tedesco Robert Koch, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino – ogni giorno ci sono di nuovo oltre 100 morti legate al Covid». Un andamento che in gran parte è possibile ricollegare a una grossa quota di popolazione che non si è ancora vaccinata. «Nelle ultime 24 ore si sono registrati 194 decessi con e per Covid, una settimana fa erano stati 114 – ha evidenziato Wieler -. La quarta ondata si sviluppa esattamente come immaginavamo: proprio perché molti non si sono vaccinati». Secondo l’Istituto Koch, se non si ricorre ai vaccini, c’è ancora la necessità di misure generali di controllo delle infezioni. E mentre un gran numero di scettici non si è ancora convinto a farsi somministrare la prima dose, il governo pensa già al booster per tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale. L’esecutivo, spinto dall’incremento di positivi e decessi, sta cominciando ad accelerare sui richiami, prendendo come modello virtuoso quello di Israele. «Il Paese è di esempio perché è riuscito a far abbassare la curva dei contagi grazie alla terza dose – ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn -. La Germania invece sta vivendo «una pandemia dei non vaccinati».


Il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, infine, ha citato l’Italia come buon esempio per l’uso del Green pass, esortando a controllare di più in Germania la certificazione verde anti-Covid nei ristoranti, nei musei e nei luoghi pubblici in cui è richiesta. «L’ho vissuto personalmente a Roma: in occasione del G20 mi è capitato di dover esibire il certificato vaccinale più spesso in un giorno di quante forse qui in quattro settimane», ha detto. In Germania, invece, «troppo spesso» si rinuncia al controllo sulla base della «fiducia». «Se lo si fa in modo coerente per un paio di giorni, magari anche con delle multe, il segnale è chiaro», ha concluso.


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