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Fino ai 59 anni nessun vaccinato è stato ricoverato in terapia intensiva? I dati che smentiscono Locatelli

07 Novembre 2021 - 12:02 David Puente
Nell'ultimo bollettino dell'Iss risultano ricoverate in terapia intensiva 14 persone under 59 e completamente vaccinate

«Vorrei ricordare che l’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ha documentato che nel Paese fino ai 59 anni di età nessuno dei vaccinati è stato ricoverato nelle terapie intensive» ha dichiarato il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità del Ministero della salute e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico durante una conferenza stampa tenutasi il 5 novembre 2021 a Roma. Secondo quanto riportato dal recente bollettino Epidemia Covid-19 del 3 novembre 2021, pubblicato il 5 novembre dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la dichiarazione di Locatelli non trova riscontro.

Analisi

La tabella 3 consultabile a pagina 20 («Popolazione italiana di età > 12 anni e casi Covid-19 diagnosticati, ospedalizzati, ricoverati in terapia intensiva e deceduti negli ultimi 30 giorni, per stato vaccinale e classe d’età») riporta un numero pari a 14 persone over 40 e under 59 «vaccinati con ciclo completo» ricoverati in terapia intensiva tra il 24 settembre 2021 e il 24 ottobre 2021.

La figura 16, presente a pagina 21 del documento, riporta l’incidenza dei casi di Covid-19 diagnosticati, il tasso di ospedalizzazione, il tasso dei ricoverati in terapia intensiva e la mortalità per 100.000 abitanti negli ultimi 30 giorni per stato vaccinale ed età.

Il grafico C della figura 16 riporta in maniera visiva l’esistenza di persone under 59 completamente vaccinate ricoverate in terapia intensiva. Il confronto con i non vaccinati under 59 risulta estremamente visibile.

L’impatto della vaccinazione e l’effetto paradosso

Attualmente il 76% della popolazione totale è stato completamente vaccinato e il 2,8% è in attesa della seconda dose, come riporta Lorenzo Ruffino nel suo quotidiano monitoraggio degli Opendata istituzionali.

Grafico di Lorenzo Ruffino | Fonte dati: Covid-19 Opendata Vaccini / Data: 6 novembre 2021

L’Istituto Superiore di Sanità riporta nel documento tre punti sull’impatto della vaccinazione nel prevenire nuove infezioni, ricoveri e decessi:

  • Negli ultimi 30 giorni in Italia si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate.
  • L’efficacia vaccinale nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di COVID-19 nelle persone completamente vaccinate è diminuita passando dal 89%, durante la fase epidemica con variante alfa prevalente, al 75% durante la fase epidemica con variante delta prevalente
  • Rimane comunque elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire l’ospedalizzazione (91%), il ricovero in terapia intensiva (95%) o il decesso (91%) nella fase epidemica con variante delta prevalente.

La tabella potrebbe essere facilmente utilizzabile per disinformare, per questo abbiamo più volte citato il cosiddetto “paradosso di Simpsons” (qui, qui e qui) considerato anche dall’Istituto Superiore di Sanità nel documento del 5 novembre 2021 (sempre da pagina 20):

Negli ultimi 30 giorni, si rileva come il 18,4% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 26,8% delle ospedalizzazioni, il 26,7% dei ricoveri in terapia intensiva e il 37,0% dei decessi negli over 80 siano avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Si evidenzia che, nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, si verifica il cosiddetto “effetto paradosso” per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi. Per esempio, nella fascia di età 80+, dove la copertura vaccinale è superiore al 90%, si osserva che fra il 24/09/2021 e il 24/10/2021 il numero di ospedalizzazioni fra vaccinati con ciclo completo è pari a 991 mentre nei non vaccinati è più basso, pari a 375 (Tabella 3).

Tuttavia, calcolando il tasso di ospedalizzazione (Figura 16), si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto per i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (154,5 vs 23,4 ricoveri per 100.000 abitanti). Analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80, si osserva che il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati è circa sette volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo (6,6 vs 1,0 per 100.000 abitanti) mentre il tasso di decesso, nel periodo 10/09/2021 – 10/10/2021, è circa dieci volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (73,7 vs 7,35 per 100.000 abitanti).

Conclusioni

L’affermazione del Prof. Locatelli non trova riscontro nei dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità. Non risulta vero, dunque, che «nel Paese fino ai 59 anni di età nessuno dei vaccinati è stato ricoverato nelle terapie intensive». Di fronte a un 76% della popolazione vaccinata, l’Iss conferma una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate e conferma l’efficacia vaccinale nell’impedire l’ospedalizzazione e i decessi.

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