È morto Giampiero Galeazzi, la voce dello sport in tv. Aveva 75 anni

Il cronista sportivo e conduttore era malato di diabete da tempo

È morto Giampiero Galeazzi. Il cronista sportivo e conduttore della Rai ed ex canottiere aveva 75 anni ed era malato da tempo di diabete. L’ultima sua apparizione televisiva risale a due anni fa a Domenica In. Nato a Roma il 18 maggio 1946, Galeazzi in gioventù, dopo la laurea in economia era diventato professionista di canottaggio, vincendo il campionato italiano del singolo nel 1967. Poi è entrato in Rai come giornalista sportivo prima alla radio e poi in tv, prima alla Domenica Sportiva e poi a Mercoledì Sport. Di lui si ricordano le telecronache degli eventi sportivi come la mitica medaglia d’oro dei fratelli Abbagnale a Seul nel 1988. Negli Anni Ottanta fu anche inviato della Ds per gli incontri più importanti della Serie A. Dal 1992 al 1999 ha condotto 90esimo minuto e ha partecipato alla conduzione del Festival di Sanremo del 1996 con Pippo Baudo. Nel 2010 e nel 2012 ha partecipato a Notti Mondiali e Notti Europee, entrambe trasmissioni Rai. Galeazzi, noto con il soprannome di Bisteccone, era tifoso della Lazio e aveva due figli: Susanna e Gianluca. Nella sua carriera non è stato soltanto giornalista sportivo: ha raccontato nel 1986 come inviato per la Rai l’incontro fra Michail Gorbačëv e Ronald Reagan a Reykjavík. Galeazzi si trovava in Islanda per l’incontro di Coppa dei Campioni fra Valur e Juventus.


«Momenti e parole che resteranno immortali, ciao Giampiero»: è il messaggio di cordoglio della Roma sui propri canali social. Un pensiero dalla squadra rivale: Galeazzi era infatti un accanito tifoso laziale.


«Ciao Giampiero! Grazie per aver vissuto lo sport da atleta prima e da giornalista poi. Alla tua voce, carica di entusiasmo e passione, sono legati i ricordi di tante emozioni azzurre. Sono certa che stasera anche lo Stadio Olimpico saprà ricordarti per come meriti», ha scritto su Twitter la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.

Vicinanza anche dal mondo del tennis. L’ex giocatore Nicola Pietrangeli ha voluto ricordare l’amico raccontando di quando iniziò a fare le prima telecronaca, «è venuto a chiedermi: “Nicola, come sono andato?”. Gli ho risposto, “se stavi zitto era meglio”». E poi: «Lo conoscevo fin da ragazzino – ha aggiunto l’ex tennista italiano a margine dell’inaugurazione del fan village delle Atp Finals di Torino – Se ne stanno andando un po’ in troppi ultimamente. In questi momenti uno non sa neanche cosa dire, certamente dispiace a tutti». 

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