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La bufala della dieta del gruppo sanguigno, che ha fatto scioperare i bidelli di una scuola

14 Novembre 2021 - 18:44 Juanne Pili
Fino a oggi nella letteratura scientifica non si trovano conferme della sua efficacia o sicurezza. Non sono dimostrate nemmeno le basi su cui si fonda

La scuola è stata una delle istituzioni più sconvolte dall’emergenza pandemica. Questo ha fatto sì che molti altri problemi legati all’istruzione si acuissero o passassero in secondo piano. Per esempio, secondo i bidelli di una scuola elementare di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, nessuno pensa di fare ai bambini delle lezioni sulla dieta del gruppo sanguigno. Così guidati dal sindacato Saese, i lavoratori della scuola hanno indetto uno sciopero «nazionale» per il 12 novembre, senza incontrare l’adesione degli insegnanti. Il sindaco locale ha definito le motivazioni dello sciopero «da avanspettacolo». Secondo la preside Vilma Baraccai vi era il serio rischio di lasciare 160 bambini «fuori dalla scuola senza alcuna assistenza dei collaboratori assegnati e senza poterli rimpiazzare». Tutto questo per difendere una scelta alimentare il cui fondamento scientifico è pari a quello degli oroscopi.

Per chi ha fretta:

  • La dieta del gruppo sanguigno è una pseudo-scienza ideata dal naturopata James D’Amato nel 1956.
  • Fino a oggi nella letteratura scientifica non si trovano conferme della sua efficacia e sicurezza. Non sono dimostrate nemmeno le basi su cui si fonda.
  • Non vi sono ragioni per insegnare un regime alimentare non dimostrato ai bambini delle scuole elementari.

Analisi

Il sindacato presieduto da Francesco Orbitello (insegnante di Scienze scuole secondarie) chiede «disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche d’ogni ordine e grado». Come unica fonte a sostegno il comunicato reca un «esposto» prodotto da una associazione di avvocati e indirizzato al Comitato dei ministri del Consiglio europeo, datato 24 maggio 2021. Non è altro che la trasmissione di un comunicato stampa del sindacato di Orbitello. Insomma, non viene riportata alcuna fonte scientifica.

Effettivamente la dieta del gruppo sanguigno si inserisce nell’ampio gruppo delle medicine alternative, ovvero si tratta di una scelta alimentare del tutto pseudo-scientifica. Regione per cui gli insegnanti non hanno aderito allo sciopero. «Sapete che esistono diete di tutti i tipi? – commentava in merito il medico e fact-checker Salvo Di Grazia – L’unica dieta efficace è composta da due fattori principali (mangiare meno, muoversi di più), ma nascono come funghi le più improbabili diete dai nomi più incredibili. Come la cosiddetta dieta del gruppo sanguigno».

Promossa per la prima volta dal naturopata James D’Adamo assieme al figlio Peter nel 1956, questa dieta – come suggerisce il nome – prevede regimi alimentari diversificati in base al gruppo sanguigno: «Non esiste una base scientifica ragionevole per l’affermazione che il gruppo sanguigno dovrebbe determinare la propria dieta – spiegano i colleghi di Skeptic’s Dictionary – sebbene Peter affermi di aver raccolto “più di 1.000 articoli scientifici sui gruppi sanguigni e le loro correlazioni con malattie, biochimica, nutrizione e antropologia”. Non ha mai fatto uno studio controllato sulle diete dei gruppi sanguigni. Tuttavia, afferma che il gruppo sanguigno determina la chimica del corpo a tal punto che quelli con sangue di tipo A dovrebbero diventare vegetariani e meditare, quelli con tipo O dovrebbero eliminare i cereali e fare aerobica. Suggerisce diete non scientifiche simili per i tipi B e AB».

Joe Leech ha eseguito nel giugno 2017 per healthline una analisi dei principali studi sulla dieta del gruppo sanguigno, dove i ricercatori hanno cercato di stabilire se avesse o meno fondamento. Quel che trova non è per niente incoraggiante: «In un ampio studio osservazionale su 1.455 giovani adulti, una dieta di tipo A (molta frutta e verdura) è stata associata a migliori indicatori di salute – continua Leech – Ma questo effetto è stato osservato in tutti coloro che seguivano la dieta di tipo A, non solo nelle persone con gruppo sanguigno di tipo A. In una importante revisione del 2013 in cui i ricercatori hanno esaminato i dati di oltre un migliaio di studi, non hanno trovato uno studio ben progettato che esaminasse gli effetti sulla salute della dieta del gruppo sanguigno. Hanno concluso: “Attualmente non esistono prove per convalidare i presunti benefici per la salute delle diete dei gruppi sanguigni”. I quattro studi identificati che in qualche modo si correlavano alle diete del gruppo sanguigno ABO, erano tutti mal progettati. Uno degli studi che ha trovato una relazione tra gruppi sanguigni e allergie alimentari in realtà contraddiceva le raccomandazioni della dieta del gruppo sanguigno».

Conclusioni

Non vi sono ragioni per inserire nei programmi scolastici l’insegnamento della dieta del gruppo sanguigno. I più giovani dovrebbero piuttosto essere coinvolti fin dalle scuole elementari in programmi volti a instillare loro lo spirito critico, mettendoli in guardia proprio dalla pseudo-scienza.

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