Attacchi al Green pass e dubbi sul vaccino: chi è Andrea Colletti, il deputato che ha accolto il ricorso di Sara Cunial

Il deputato di L’Alternativa c’è più volte si è detto contrario alla certificazione verde, tanto da definirla «una scellerata violazione dei diritti costituzionali»

Sara Cunial, l’ex M5s e attuale deputata del gruppo nota per le sue posizioni No vax e contrarie alla certificazione verde, potrà entrare alla Camera senza mostrare il Green pass. Cunial, dopo un primo ricorso respinto dal consiglio di giurisdizione della Camera, presieduto da Alberto Losacco del Partito Democratico, ha deciso di fare ricorso in appello, richiedendo la sospensione della delibera con cui il collegio dei questori ha introdotto l’obbligo di certificazione per accedere a Montecitorio. L’istanza di Cunial è stata accolta dal collegio d’appello della Camera dei deputati, presieduto dall’ex M5s e attuale esponente del gruppo “L’alternativa c’è” Andrea Colletti, da tempo uno dei più strenui contestatori delle misure dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. Colletti più volte si è detto contrario al Green pass, tanto da definirlo «una scellerata violazione dei diritti costituzionali», e ha espresso forti perplessità sulle terze dosi di vaccino anti-Covid, ritenendo il terzo richiamo «un business economico privo di fondamento scientifico».


La decisione di accogliere il ricorso di Cunial, viste le posizioni del deputato, ha sollevato dunque diverse perplessità. E Colletti ha spiegato che la sua decisione «è soltanto di ordine costituzionale, come riporta il decreto che ho già notificato sia alla Camera che alla ricorrente che al tribunale interno di primo grado», sottolineando che «il punto è che non si può non permettere a un parlamentare di rappresentare tutta una parte di elettorato per una motivazione che non ha un carattere chiaramente sanitario, ma che rischia di averne uno più burocratico, diciamo. Nel decreto c’è scritto che non può entrare chi è positivo e chi è in quarantena: sono queste le motivazioni sanitarie».


Le dichiarazioni di Colletti contro il Green pass e contro le terze dosi di vaccino

Lo scorso 9 novembre, sulla sua pagina Facebook, il deputato aveva condiviso un post in cui contestava la stretta alle proteste No Green pass in tutta Italia. Secondo Colletti, «invece di ascoltare quello che i cittadini hanno da dire, questo governo draghiano imbavaglia il dissenso limitando gravemente una pietra angolare della democrazia e di uno Stato di diritto: la libertà di manifestazione del pensiero […] e non limitando tale diritto con la scusa dei contagi. Chi non rispetta le regole è proprio questo governo che fintamente si spaccia “protettore” della sicurezza pubblica, invece mette in atto soprusi nei confronti di chi esprime civilmente e pacificamente la propria opinione».

Anche in altre occasioni Colletti aveva più volte ribadito il proprio sostegno, così come quello del suo gruppo parlamentare, alle proteste contro la certificazione verde. «In queste ore – scriveva lo scorso 6 novembre in concomitanza con le proteste di Trieste e Milano – migliaia di cittadini si stanno riversando nelle piazze per far sentire la propria voce contro questa scellerata violazione dei diritti costituzionali chiamata Green pass. Noi come sempre ci siamo, nonostante i media facciano di tutto per nascondere la verità. Continueremo imperterriti a informarvi e a battagliare in Parlamento per garantire al popolo i propri diritti fondamentali».

Colletti ha più volte esternato perplessità e alimentato dubbi sull’utilità della terza dose del vaccino contro il Covid: «Dati scientifici inesistenti e terze dosi in arrivo con tanti dubbi. Stanno trattando i cittadini come sprovveduti, mentre la realtà sui vaccini e sulle misure adottate da questo governo sono ben diverse. Quanto ancora dobbiamo sopportare per sapere come stanno veramente le cose? Non è bastato il bavaglio a chi esprime il proprio dissenso nelle manifestazioni, adesso cercano anche di zittire le informazioni sulle criticità e gli errori di questo piano vaccinale».

Foto in copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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