Negli Usa parte l’indagine di un gruppo di procuratori su Instagram e i danni sui ragazzi. Meta: «Accuse false»

Secondo la procuratrice del massachussetts: «Facebook non è riuscita a proteggere i giovani»

«Le accuse sono false. Noi siamo stati una guida nella lotta al bullismo, e nel sostenere le persone in difficoltà con pensieri suicidi, autolesionismo e disturbi alimentari». È la risposta di Meta – il nuovo marchio di Mark Zuckerberg che racchiude Facebook, Instagram e WhatsApp – all’apertura delle indagini degli Stati Uniti sugli effetti dei social sui giovanissimi. L’inchiesta è partita da un gruppo bipartisan di procuratori generali per capire se il colosso dei social network abbia violato o meno la legge sulla protezione dei consumatori, promuovendo l’uso di Instagram pur essendo a conoscenza delle conseguenze negative che questo social può avere sui più giovani.


La scia di accuse

La discussione sui potenziali danni all’equilibrio fisco e mentale degli adolescenti causati da Instagram era già emersa negli scorsi mesi grazie a una ricerca di una ex dipendente interna alla società, Frances Haugen. I documenti, ribattezzati Facebook Papers, sono stati diffusi dal Wall Street Journal e hanno rivelato come i giovanissimi spesso soffrano di problemi legati all’immagine del proprio corpo, durante l’utilizzo di Instagram. «Facebook, ora Meta, non è riuscita a proteggere i giovani sulle sue piattaforme e ha invece scelto di ignorare o, in alcuni casi, raddoppiare le manipolazioni, che rappresentano una vera minaccia per la salute fisica e mentale. Sfruttano i bambini nell’interesse del profitto», ha detto Maura Healey, procuratrice generale del Massachusetts che prende parte all’indagine. Oltre al Massachussetts, altri 10 Stati sono coinvolti nelle indagini: California, Florida, Kentucky, Minnesota, Nebraska, New Jersey, New York, Oregon, Tennessee e il Vermont.


Doug Peterson, il procuratore del Nebraska, ha spiegato che gli Stati esamineranno «le tecniche utilizzate da Meta per aumentare la frequenza e la durata del coinvolgimento dei giovani utenti e i danni che ne conseguono». La risposta di Meta non è tardata ad arrivare: «Continuiamo a sviluppare nuove funzioni per aiutare chi potrebbe imbattersi in confronti sociali negativi o avere problemi con il proprio corpo. Tra queste, sarà attivata la funzione Prenditi una pausa, per spingere le persone verso altri contenuti – ha dichiarato il portavoce della società –. Creeremo strumenti di controllo e supervisione per i genitori e stiamo valutando altre soluzioni per fornire agli adolescenti esperienze adeguate alla loro età».

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