Le bufale del medico Domenico Mastrangelo al Senato, dal virus «mai isolato» alle «false diagnosi Covid»

Chiamato in qualità di esperto, il medico negazionista presenta al Senato diverse bufale e teorie del complotto diffuse nel corso della pandemia Covid-19

Non c’è solo il caso del filosofo Agamben. Il Dott. Domenico Mastrangelo è intervenuto durante l’audizione Obblighi vaccinali e rafforzamento certificazioni verdi Covid-19, tenutasi il 6 dicembre 2021 presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, riportando diverse bufale e dichiarazioni negazioniste della Covid-19. Tra le principali citate dal medico troviamo quella dove ritiene con certezza che il Sars-Cov-2 non sia mai stato isolato.

Per chi ha fretta

  • Secondo Mastrangelo il Sars-Cov-2 non è mai stato isolato, ma dichiara il falso in quanto risulta isolato anche in Italia da parte dello Spallanzani e il San Raffaele di Milano.
  • Il Dott. Mastrangelo, negando l’isolamento del virus, sostiene che i test PCR siano stati “bocciati” dai CDC americani, ma questi ultimi non lo affermano affatto.
  • In conclusione, cita un documento presentato negli Stati Uniti dove si sostiene che i vaccini a mRNA aumentino la possibilità di contrarre una sindrome coronarica acuta, ma lo “studio” alla base di tale teoria è tutt’oggi viene contestato dallo stesso editore della rivista che lo ha pubblicato.

Analisi

Riportiamo di seguito il video dell’intervento al Senato, ponendo un timbro al fine che non venga utilizzato esternamente al nostro Fact-checking per sostenere le tesi che andremo a verificare.

Le percentuali vanno «spalmate» negli anni? No!

Il Dott. Mastrangelo introduce il suo intervento con la seguente premessa: «Abbiamo ascoltato le ragioni della legge e le ragioni della scienza, io cercherò di far valere le ragioni della logica». Il primo ragionamento logico da lui presentato durante l’audizione non trova fondamento, scientifico o logico che sia, ossia quello relativo al tasso di mortalità nell’arco degli anni 2020 e 2021: «La letalità è del 2% che spalmata nei due anni corrisponde all’1%». Una divisione delle percentuali che non trova alcun senso, calcoli che ricordano quelli completamente sbagliati di Giulio Gallera, all’epoca assessore alla Sanità della Lombardia.

La bufala del Sars-Cov-2 «mai isolato»

Il secondo punto trattato dal Dott. Mastrangelo è quello relativo ai test PCR. Secondo la sua versione dei fatti «in nessun caso è stato isolato il Sars-Cov-2». Una teoria già proposta da personaggi come il pediatra Franco D’Urso, Stefano Scoglio e Stefano Montanari, tutte smentite dai fatti. Mastrangelo, durante il suo intervento, cita come fonte per le sue informazioni anche i CDC americani, ma non riporta la cronologia degli eventi da loro stessi riportati:

  • Il 20 gennaio 2020 i CDC hanno ricevuto un campione clinico del primo paziente americano segnalato infetto da Sars-Cov-2. I CDC ha posto il campione in una coltura cellulare per ottenere una quantità sufficiente di virus.
  • Il 2 febbraio 2020 i CDC hanno ottenuto abbastanza Sars-Cov-2 da distribuire ai ricercatori medici e scientifici.

Nella stessa pubblicazione dei CDC viene riportato un articolo che tratta proprio dell’isolamento del virus. Inoltre, i dati disponibili sono pubblicati all’interno del database Biodefense and Emerging Infections Research (nello specifico qui).

Come se non bastasse, il virus era stato isolato anche in Italia presso lo Spallanzani a febbraio 2020, così come al San Raffaele di Milano.

L’isolamento virale del virus da parte dello Spallanzani. Immagine mostrata durante la conferenza stampa del 02/02/2020 dalla Dott.ssa Maria Capobianchi, direttrice del laboratorio di Virologia dello Spallanzani.

I tre indizi di Mastrangelo che non fanno una prova

Nonostante sia chiaro che il virus sia stato isolato fin dall’inizio del 2020, il medico prosegue fornendo la “prova” di quella che definisce «mistificazione metodologica» riportando tre indizi: «Se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza e tre indizi sono una prova, ecco la prova» afferma Mastrangelo.

Il primo indizio riguarderebbe la diminuzione sostanziale dei casi di comune influenza nella popolazione nell’arco della pandemia. L’idea, dunque, sarebbe quella di aver in qualche modo attribuito delle comuni influenze alla Covid: «In altre parole, nella stagione dei tamponi molecolari l’influenza è letteralmente sparita e non solo in Italia, ma in tutto il mondo». Sulla “scomparsa” dell’influenza ne abbiamo parlato in un articolo del 23 febbraio 2021 con il commento dell’infettivologo Stefano Zona. Infatti, ciò che non considera Mastrangelo nel suo indizio è la presenza di alcuni fattori come l’uso delle mascherine, un elevato aumento dell’igiene (con l’uso del gel per le mani) e il distanziamento sociale rispetto al periodo pre pandemico.

Il secondo indizio sarebbe una pubblicazione di Philippe Colson nelle pagine di Eurosurveillance secondo la quale «nella stagione della Covid-19, in piena pandemia, su 3.380 campioni respiratori non hanno trovato neanche un caso di infezione da Sars-Cov-2». Si tratta di una lettera all’editore dove gli autori raccontano di aver effettuato dei test PCR su 4.084 campioni raccolti in Francia da gennaio al 19 febbraio 2020, periodo in cui i casi positivi riscontrati nell’intera nazione erano appena una decina.

Il medico in audizione cita solo Colson come autore della lettera, ma non un altro co-autore: Didier Raoult, il medico francese che dal 2020 ad oggi non ha dimostrato l’efficacia dell’idrossiclorochina contro la Covid-19, la stessa malattia causata dal Sars-Cov-2 che cerca di sconfiggere con la sua infondata “cura”.

Arriviamo al terzo indizio, quello che secondo il medico si otterrebbe la prova dell’inganno: «un’allerta del laboratorio del CDC annuncia a tutti i laboratori del mondo, impegnati nella diagnosi molecolare di infezione da Sars-Cov-2, che a partire dal 31 dicembre 2021 la richiesta di autorizzazione alla FDA per l’uso in situazione di emergenza del panel diagnostico per il Coronavirus responsabile del Covid-19, basato sulla metodica della Real Time RT-PCR, introdotto nella routine diagnostica per il Sars-Cov-2 nel mese di febbraio 2020, sarà ritirata. Il CDC invita pertanto i suddetti laboratori ad iniziare la transizione verso test approvati dalla FDA, incoraggiando i medesimi a considerare l’adozione di un metodo multiplex che possa consentire di distinguere tra virus Sars-Cov-2 e il virus dell’influenza. Pertanto, primo, le diagnosi di Covid-19 fatte fino ad oggi sono false, o quantomeno parziali ed imprecise, perché il test impiegato non consente di distinguere tra Sars-Cov-2 e i numerosi altri virus potenzialmente responsabili delle malattie respiratorie». L’argomento lo conosciamo e lo abbiamo trattato in un articolo del 26 luglio 2021 in merito a una teoria del complotto nata proprio a seguito del comunicato dei CDC americani, che riassumiamo attraverso il nostro «Per chi ha fretta»:

  • I CDC americani ritireranno la richiesta fatta all’FDA per i test tamponi PCR che individuano solo il Sars-Cov-2 e non altri virus.
  • I CDC non hanno fatto richiesta di ritiro di tutti i test PCR.
  • I CDC non ammettono alcuna falsificazione dei test PCR.
  • I CDC avvisano i laboratori affinché non usino più il test singolo per individuare solo il Sars-Cov-2 preferendone altri, già in uso, che riescono a identificare anche i virus dell’influenza.

Dal negazionismo allo studio contestato

Domenico Mastrangelo, di fronte ai tre indizi che non forniscono di fatto alcuna prova, ritiene che sia auspicabile che a fine di questo mese di dicembre 2021, e «in conformità con le indicazioni fornite dal CDC» (che come abbiamo visto sostengono ben altro rispetto a quanto da lui interpretato), «il caso Sars-Cov-2 (Covid-19) possa finalmente essere archiviato e ricondotto alle sue dimensioni reali» per tornare a una «libertà che è andata perduta a causa di una colossale manipolazione e una colpevole mistificazione».

Concluso il suo intervento negazionista sul virus e sui test PCR, Mastrangelo cita un congresso di cardiologi americani – tenutosi a novembre 2021 – dove sarebbe emerso che «il rischio di sviluppare la sindrome coronarica acuta a 5 anni raddoppia nei soggetti che hanno fatto due dosi di vaccino anti-Covid a mRNA». Troviamo riscontro di una tale dichiarazione in un articolo dal titolo «ACS Risk Biomarkers Significantly Increase After mRNA COVID-19 Vaccine», pubblicato il 18 novembre 2021 nel sito Cardiology Advisor, dove viene citato uno “studio” a firma di Steven R. Gundry, chirurgo cardiotoracico che nel corso degli anni si è specializzato nella commercializzazione di integratori alimentari.

Il post Facebook del 6 dicembre 2021 dove il Dott. Mastrangelo condivide lo screenshot dell’elaborato di Steven R. Gundry.

L’elaborato del Dott. Gundry risulta pubblicato l’otto novembre 2021 nella rivista Circulation, così come risulta che sia stato sottoposto a un controllo da parte dell’editore («This article has an expression of concern»). Secondo quanto si evince da quest’ultimo, sono stati riscontrati diversi errori e mancanze nelle analisi statistiche fornite dall’autore. Un’analisi più approfondita della pubblicazione viene proposta da un articolo di TCTMD del 3 dicembre 2021, dove si evidenzia – ad esempio – la mancanza dei dettagli riguardanti le caratteristiche dei pazienti e sul motivo per il quale è stato utilizzato il test PULS. Infine, secondo Mohammad Madjid dell’Università della California, le conclusioni dell’autore non sono supportate dai dati presentati.

Chi è Domenico Mastrangelo

Lo stesso medico, invitato in qualità di esperto al Senato, pubblicava il 4 ottobre 2020 il seguente post Facebook contro le mascherine: «Ai beoti: se la mascherina protegge dagli “sputi” (che contengono il virus!?) perché il tampone non si fa dalla saliva?». Insulti a parte, bisogna ricordare che le mascherine servono principalmente per bloccare la diffusione delle cosiddette droplets, ossia le goccioline respiratorie, che non sono affatto dei semplici “sputi”.

Nel corso della pandemia Covid-19, il Dott. Domenico Mastrangelo venne contestato in merito alle sue dichiarazioni negazioniste e alle teorie che vedevano la vitamina C come rimedio contro la malattia. Nel mese di novembre 2020 veniva associato all’Università di Siena, la quale a seguito delle sue “uscite” si è sentita in dovere di precisare quanto segue:

In merito alle dichiarazioni del dottor Domenico Mastrangelo, diffuse sui propri profili social personali e riprese da alcuni organi di stampa, l’Università degli Studi di Siena e l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, prendendo fortemente le distanze da quanto dichiarato dal medico in questione, precisano che il dottor Mastrangelo non svolge la sua attività di medico né alcun tipo di attività assistenziale all’interno dell’ospedale Santa Maria alle Scotte. Si precisa inoltre che il dottor Mastrangelo non è un docente dell’Ateneo senese, presso il quale ha la qualifica di tecnico, e non svolge alcun tipo di attività didattica con gli studenti.

Non è noto solo per le dichiarazioni negazioniste della Covid-19. Come riporta in un tweet Salvo Di Grazia, in arte Medbunker, il Dott. Mastrangelo sostiene che l’HIV non causi l’AIDS.

Risulta, infatti, che Domenico Mastrangelo sia l’autore del libro intitolato «La falsità sull’AIDS. Ancora imbrogliati dalla scienza?» pubblicato dalla casa editrice Salus Infirmorum «specializzata nella pubblicazione di libri di Omeopatia e in generale di Medicina Naturale».

Conclusioni

Secondo quanto dichiarato in audizione da Roberta Villa, laureata in medicina e chirurgia e giornalista scientifica, la relazione del Dott. Mastrangelo «meriterebbe un’ora solo per raccogliere le assurdità che sono state dette». Riteniamo che l’analisi riportata in questo articolo spieghi le criticità e le diverse bufale sostenute dal Dott. Mastrangelo durante il suo intervento al Senato, dalla negazione dell’isolamento del virus ai test PCR effettuati durante l’intero corso della pandemia Covid-19.

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