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Assalto alla Cgil, inchiesta chiusa. Castellino e Fiore verso il Natale in carcere

14 Dicembre 2021 - 14:16 Sara Menafra
La procura chiede il giudizio immediato per l'aggressione alla sede sindacale. Il processo potrebbe svolgersi già entro febbraio

Sono passati poco più di due mesi dall’assalto alla sede nazionale della Cgil, a Roma, a margine di una manifestazione contro il Green pass egemonizzata dai leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore. E nel frattempo la procura di Roma è arrivata a un quadro della situazione sufficientemente chiaro da decidere di chiudere le indagini e proporre il giudizio immediato per i due militanti neofascisti e gli altri indagati. Il che vuol dire, tra l’altro, che salvo novità, coloro che sono agli arresti in carcere ci resteranno almeno fino a dopo le festività natalizie. Il processo infatti potrebbe svolgersi già entro febbraio e la chiusura del fascicolo di indagine, fissata in queste ore, allunga i tempi della custodia cautelare. Per il solo reato di devastazione e saccheggio, tra l’altro, gli indagati rischiano tra gli 8 e i 15 anni di carcere. Il leader nazionale e quello romano di Forza Nuova, ovvero Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono indagati per devastazione e saccheggio della sede sindacale, incitamento alla violenza e violenza privata nei confronti di poliziotti e carabinieri chiamati a protezione della sede sindacale. Assieme a loro sono detenuti anche l’ex nar Luigi Aronica e gli attivisti Pamela Testa e Salvatore Lubrano, accusati di devastazione e saccheggio e violenza privata e sono sottoposti a misure cautelari anche altri sei manifestanti, tra i quali il leader di Forza Nuova Verona, Luca Castellini. Nelle scorse settimane, invece, è tornato in libertà il portavoce del movimento “Io Apro”, Biagio Passaro.

L’aggressione

Quanto accaduto quel giorno, il 9 ottobre scorso, del resto, è stato sufficientemente chiarito tanto dalle indagini quanto dalla ricostruzione basata sulle telecamere di sicurezza interne alla Cgil. Nel corso di un presidio contro il green pass convocato in piazza del Popolo, i manifestanti contro il green pass ottengono, dal funzionario di polizia presente sul posto, l’autorizzazione a spostarsi verso corso Italia, attraverso villa Borghese, avvicinandosi così alla sede del sindacato. La manifestazione si svolge con una tensione crescente durante tutto il percorso e almeno un paio di incidenti (tra i quali l’aggressione ad un mezzo della Polizia). E, infine, a ridosso degli uffici sindacali, un gruppo di manifestanti si stacca dal corteo, assaltando l’ingresso della Cgil. In primissima fila Giuliano Castellino ma anche lo stesso Roberto Fiore. Il primo, in particolare, avrebbe urlato più volte al cordone di polizia sulla scalinata del sindacato: «Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi!». All’interno degli storici uffici di corso Italia, alcuni manifestanti vengono immortalati dalle telecamere interne mentre cercano di buttar giù porte, manifesti e suppellettili. L’indagine ha poi ricostruito che per la manifestazione del 9 ottobre sono arrivati a Roma i leader di Forza Nuova di buona parte dei gruppi presenti sul territorio nazionale, da Palermo a Verona passando per Arezzo. Molti di loro sono poi finiti nell’inchiesta che ora la procura di Roma ha deciso di avviare verso un rapido processo.

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