Covid, cresce l’incidenza tra i più giovani: il 50% dei casi diagnosticato nella fascia di età 6-11 anni – Il report Iss

Negli ultimi sette giorni, l’incidenza è cresciuta nelle fasce di età 0-9 anni e 10-19 anni

Sale l’incidenza di casi Covid nelle fasce di età 0-9 anni e 10-19 anni. È quanto emerge nell’ultimo Report dell’Istituto superiore di sanità. Negli ultimi sette giorni, l’incidenza ha raggiunto i 317 casi per 100.000 abitanti per la fascia 0-9 anni (contro i 275 casi della scorsa settimana), mentre nella fascia 10-19 anni l’incidenza è salita a 296 casi ogni 100.000 abitanti. «Nella popolazione in età scolare – si legge nel documento – l’incidenza si mantiene elevata, specialmente nella fascia di età 6-11, dove si osserva all’incirca il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione 0-19». E nella medesima fascia d’età, a partire dalla seconda settimana di ottobre, si è registrata una «maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane». Guardando anche alle altre fasce d’età l’incidenza cresce nelle fasce 30-39 e 40-49 anni con valori compresi tra i 200 e 250 casi ogni 100.000 abitanti, mentre nelle fasce d’età superiori ai 50 anni il valore è compreso tra i 50 e 100 casi ogni 100.000 abitanti.


Istituto Superiore di Sanità | Efficacia dei vaccini per fascia d’età rapportata all’incidenza ogni 100mila abitanti

Con la terza dose l’efficacia del vaccino contro la malattia severa sale al 93,4%

«Dopo 150 giorni (5 mesi) dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia sia nella forma sintomatica sia in quella asintomatica scende dal 73 per cento a 35 per cento», spiega il report, in cui viene evidenziata la differenza di efficacia di protezione del virus a seconda del tempo trascorso dal completamento del ciclo primario di vaccinazione. La terza dose di vaccino contro il Covid è dunque necessaria perché «l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale rispettivamente al 75,5 per cento e al 93,4 per cento nei soggetti vaccinati con terza dose booster». E l’Iss osserva ancora: «Con la terza dose di vaccino i tassi di ricovero e di decesso degli over 80 precipitano rispetto ai rischi che corrono i non vaccinati: 54 volte in meno per i ricoveri, 45 volte per i decessi».


L’efficacia dei vaccini per fascia d’età

Dal report emerge che «l’efficacia complessiva della vaccinazione completa nel prevenire l’infezione è pari al 68,8 per cento: ciò vuol dire che si osserva una riduzione del rischio per i vaccinati, rispetto ai non vaccinati pari a circa il 69 per cento». Nella prevenzione delle ospedalizzazioni con sintomatologia l’efficacia del vaccino si attesta in media al 90,7 per cento, mentre previene il possibile ricovero in terapia intensiva al 94,5 per cento. La vaccinazione completa, infine, previene al 91,2 per cento le possibilità di decesso in caso di contagio dal virus.

Istituto Superiore di Sanità | Efficacia dei vaccini per fascia d’età

Le ospedalizzazioni e i decessi tra gli over 80

Infatti, prosegue l’Iss «calcolando il tasso di ospedalizzazione nella fascia degli over 80, nel periodo 29/10/2021 – 28/11/2021, per i non vaccinati (381 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo dato sia circa 7 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni (52 ricoveri per 100.000 abitanti) e circa 35 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (11 ricoveri per 100.000 abitanti)». Nello stesso arco temporale, anche per i ricoveri in terapia intensiva, sempre nella fascia d’età degli over 80, si osserva che «il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (22 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti) è circa 7 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro 150 giorni (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti) e circa 54 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (0,4 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti)». Quanto ai decessi, l’Iss osserva che «nel periodo 22/10/2021 – 21/11/2021, nei non vaccinati (153 per 100.000 abitanti) è circa 8 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da entro i 150 giorni (18 per 100.000 abitanti) e 45 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 per 100.000 abitanti)».

Foto in copertina esemplificativa: EPA/ETIENNE LAURENT

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