Firenze e Bergamo annullano il Capodanno in piazza. In Gallura per il pranzo di Natale serve il Green pass

Nuove strette per arginare i contagi Covid nel periodo delle feste. Nardella: «Si impone un atteggiamento di massima cautela»

Obbligo di indossare le mascherine all’aperto e niente Capodanno in piazza. È la decisione del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha annunciato questa mattina di aver annullato lo spettacolo in Piazzale degli Alpini, a cui avrebbe dovuto partecipare anche La Rappresentante di Lista. «In via precauzionale, considerando l’aumento dei contagi» di Coronavirus, ha detto il primo cittadino, dall’ultimo dell’anno scatterà anche l’obbligo di portare la mascherina all’aperto in tutta la città. La misura sarà in vigore fino al 9 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 22, e il 31 dicembre fino alle 2 del mattino. Anche Firenze corre ai ripari: «Abbiamo deciso di annullare tutti gli eventi previsti per Capodanno», ha detto il sindaco della città Dario Nardella, a margine del Consiglio metropolitano. «Avevamo già escluso il concertone – ha spiegato il primo cittadino – Ma con l’aumento dei contagi si impone un atteggiamento di massima cautela. Per questo abbiamo deciso di annullare tutti gli eventi festivi comunali e nei quartieri». E poi, mascherine all’aperto fino all’8 gennaio.


I sindaci delle due città, poi, hanno raccomandato la massima prudenza anche tra le mura domestiche, per evitare che cenoni e feste in casa si trasformino in possibili cluster di contagi. Qualcuno, invece, ha preso misure più drastiche. A Palau, in Gallura, per il pranzo di Natale o il veglione di San Silvestro in famiglia serve il Green pass. Lo ha imposto l’ordinanza del sindaco Francesco Giuseppe Manna, che rimarrà in vigore fino al 10 gennaio 2022. Il documento, poi, fissa anche altre regole come la chiusura del parco giochi comunale e l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Ma l’ordinanza contiene un’altra novità: il divieto di organizzare feste private se non per il nucleo familiare e i parenti muniti di certificazione verde. I trasgressori saranno puniti con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro.


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