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L’attacco di politici e scienziati: «Senza No Vax tutta Italia sarebbe zona bianca»

27 Dicembre 2021 - 11:44 Giada Giorgi
Dal presidente della Liguria Giovanni Toti al membro del Comitato tecnico scientifico Abrignani passando per il consulente del ministro Speranza. L'invettiva nei confronti di chi non vuole vaccinarsi arriva anche dopo gli effetti positivi del lockdown in Austria e Germania

Senza No vax l’Italia sarebbe un Paese più libero, almeno in termini di epidemia e contagi. Il messaggio che rappresentanti del governo, presidenti di Regione e scienziati continuano a dare in queste ore delicate di festeggiamenti e quarantene moltiplicate, è rivolto proprio a loro. La categoria di chi rifiuta il vaccino «e tiene sotto scacco il Paese». Un attacco sempre più frontale che arriva anche dopo gli effetti positivi su contagi e ricoveri provenienti dall’estero: in Germania e in Austria il lockdown pensato per la categoria dei No vax ha portato dopo poche settimane di attuazione a cali drastici della curva epidemiologica.

La situazione degli ospedali

«Senza i non vaccinati oggi l’Italia sarebbe tutta in zona bianca», ha protestato il presidente della Liguria Giovanni Toti. Raggiunto da Open pochi giorni fa, si era schierato ancora una volta in prima linea per l’introduzione di un obbligo vaccinale. Oggi, con un territorio in zona gialle e in rischio arancione per le settimane di gennaio, il presidente affonda le accuse: «Senza No vax l’Italia sarebbe in fascia bianca perché nelle terapie intensive l’80% dei ricoverati è composto da persone non vaccinate. Oggi negli ospedali ci sono circa un terzo dei pazienti Covid rispetto allo scorso Natale, con un numero di contagiati che è addirittura superiore: in parte è cambiato il virus, in parte è aumentata la capacità di cura, in parte i vaccini proteggono e proteggono moltissimo», ha spiegato.

«9 italiani su 10 pagano le scelte dei No vax»

A protestare contro la categoria degli ormai irriducibili scettici del vaccino anche il membro del Comitato tecnico scientifico e e immunologo Sergio Abrignani: «Il Paese è in scacco ai vaccinati, è il momento di un obbligo vaccinale per tutti», ha dichiarato in un’intervista al Corriere. «Se le regioni dal giallo passeranno all’arancione la responsabilità sarà in gran parte di chi rifiuta la profilassi anti Covid». Anche Abrignani, come Toti, batte sul dato dei ricoveri. «Un parametro fondamentale perché le regioni cambino colore e la vita di milioni di italiani venga stravolta è la percentuale di ricoveri nelle terapie intensive», spiega l’immunologo, ribadendo come la stragrande maggioranza di ospedalizzati in rianimazione sia non protetta dal virus con il vaccino. «Se fossimo tutti vaccinati i letti intensivi occupati sarebbero il 20/25% degli attuali, quindi tutta l’Italia sarebbe in bianca». E aggiunge: «Non è giusto che ci rimettano tutti i vaccinati. Non è accettabile che 9 italiani su 10 debbano pagare per il comportamento di pochi. L’obbligo vaccinale è un provvedimento duro? Il Covid è durissimo».

«A pesare sul sistema sanitario sono loro»

A prevedere 100 mila di contagi al giorno nelle prossime settimane è il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Nello scenario futuro l’esperto invoca e prevede anche restrizioni riservate solo ai No vax, così come accaduto già in altri Paesi d’Europa. «Ci saranno restrizioni solo per i non vaccinati, perché a pesare sui sistemi sanitari saranno loro», spiega Ricciardi, sottolineando anche in questo caso la responsabilità dei non protetti sul dato dei ricoveri. Un indicatore purtroppo decisivo, insieme al tasso di incidenza, per i passaggi di colore delle regioni e per la strategia di restrizioni da adottare.

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