Sicilia verso la zona gialla anticipata a Capodanno: la stretta di Musumeci in arrivo

La zona gialla in Sicilia è prevista per il 3 gennaio. Ma il governo regionale pensa di anticiparla alla vigilia di Capodanno

Secondo gli ultimi dati Agenas la Sicilia è al 9% di occupazione delle terapie intensive e al 17% delle aree mediche. Ma ieri con 15 mila tamponi i nuovi casi sono stati 2.087 con un’incidenza pari a 200 positivi ogni centomila abitanti. E sono cresciuti i ricoveri in area medica (+24) e in rianimazione (+4). Ce n’è abbastanza per calcolare che con questi ritmi di crescita la zona gialla è alle porte e il passaggio potrebbe arrivare già lunedì 3 gennaio. Ma il governo regionale pensa anche di anticipare la stretta alla vigilia di Capodanno. Obbligando a un test del tampone chi rientra dall’estero e da regioni gialle o arancioni, portando in lockdown i comuni con più contagi e potenziando i drive in per i tamponi e gli hub per i vaccini.


Lockdown alla vigilia di Capodanno

Per le 18 di oggi è convocato il Comitato Tecnico Scientifico regionale. L’assessore alla Salute Ruggero Razza annuncia che arriveranno provvedimenti, anche se per ora toccheranno sicuramente soltanto il potenziamento del contact tracing. Che si può effettuare attraverso provvedimenti amministrativi, senza far scendere in campo le ordinanze regionali. Il governo di Musumeci ragiona anche intorno all’ipotesi di premiare i comuni in cui si fanno più terze dosi per varare le restrizioni. Mentre dove i contagi settimanali supereranno quota 250 su centomila scatteranno le zone rosse o arancioni. Con l’obiettivo di incentivare il ricorso al booster. L’edizione palermitana di Repubblica spiega che i comuni avranno da 7 a 10 giorni di tempo per adeguarsi prima dell’entrata in vigore dei nuovi criteri. Mentre sui rientri da fuori regione cambierà poco, se non nulla: «La quarantena non mi pare una strada percorribile – dice Razza al quotidiano – ma si potrebbe prevedere l’obbligo di tampone in partenza per chi arriva da aree e regioni più a rischio». Che potrebbe essere applicato anche ai vaccinati con due dosi, secondo le indicazioni del Cts. Ma soprattutto si potenzierà il contact tracing, raddoppiando i drive in e potenziando le Usca.


Le code per i tamponi

Intanto già ieri si segnalavano code per i tamponi. A Palermo le file hanno creato problemi al traffico, mentre anche le farmacie sono prese d’assalto con attese che possono durare anche quattro ore in quelle più frequentate. Attese per gli esami anche nei laboratori di analisi per i tamponi molecolari. Gli aumenti delle richieste di test sono arrivati dopo le cene di Natale. «Noi ci organizziamo per rafforzare, anzi raddoppiare, tutti i servizi territoriali, ma i cittadini devono darci una mano, accelerando con la terza dose e soprattutto con le nuove vaccinazioni, per chi ancora non ne ha fatto neppure una», ha detto Razza. «Ci troviamo ad avere una crescita importante dei contagi come in ogni parte d’Italia. Abbiamo disposto di dare a tutti i drive-in un numero adeguato di biologi per poter rafforzare l’attività, quindi raddoppiare il numero dei drive-in in tutta la Sicilia, potendo così destinare i medici impegnati nell’emergenza alle visite domiciliari e alla somministrazione dei vaccini domiciliari. Dobbiamo prepararci ad accogliere a domicilio tantissime persone perché, come i bollettini recitano giornalmente, la gran parte di questi soggetti è asintomatica o paucisintomatica, ma comunque isolata a domicilio».

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