È il giorno X del Green pass per i politici, alla Regione Siciliana i primi due deputati cacciati

Si tratta della vice presidente dell’Ars Angela Foti e di Sergio Tancredi. A Roma attesa per Paragone e Granato

Le assemblee parlamentari alla prova del Green pass e di chi della certificazione verde non ne vuole sapere. Accade in Sicilia, dove i deputati regionali Angela Foti, vice presidente dell’Assemblea siciliana, e Sergio Tancredi, capogruppo di Attiva Sicilia, si sono visti respingere al varco d’ingresso di Palazzo dei Normanni dai vigilantes. Motivo: non hanno voluto esibire il green pass all’ingresso. Respinti anche i loro assistenti parlamentari. Tancredi ha denunciato al 112 quello che definisce «un abuso», e presenterà denuncia in caserma. «Mi rifiuto di presentarlo, la questione è giuridica: io sono stato eletto dal popolo, mi si impedisce, con un provvedimento amministrativo, di svolgere le mie funzioni parlamentari di rappresentanza», dice il deputato regionale.


Tancredi ha un Green pass, ma ha affermato di aver diffidato negli ultimi giorni l’amministrazione e l’ufficio di questura dell’Ars: «Ho chiesto di aumentare a Palazzo i livelli di sicurezza mettendo a disposizione tamponi brevi, così come fanno molte aziende private. Avere Green pass non significa non avere il virus, per cui se la questione è sanitaria si deve procedere in modo diverso». La segreteria generale dell’assemblea, dice Foti, ha replicato di applicare i provvedimenti nazionali. Anche Foti dal canto suo il green pass ce l’ha ma ha deciso di non mostrarlo. «Ho fatto il tampone, e l’ho fatto per sgomberare il campo da eventuali illazioni perché serve per poter lavorare, dice. La nostra è una battaglia di principio».


A Roma, intanto…

La certificazione obbligatoria sta debuttando in queste ore anche a Roma, a Montecitorio e a palazzo Madama. Nella data dell’entrata in vigore 15 ottobre Camera e Senato non avevano seduta. Oggi è invece previsto il pienone, anche perché nel pomeriggio è prevista un’informativa sull’assalto alla Cgil da parte della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Gli occhi sono puntati sui no green pass e la componente di l’Alternativa c’è, con la senatrice Bianca Laura Granato che ha già fatto sapere che non mostrerà la certificazione all’ingresso, su Gianluigi Paragone, leader di Italexit. «Quando sono fuori dal Senato per rispettare tutte le regole cui sono sottoposti anche gli altri cittadini lo esibisco», dice Granato. «Ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini, mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato, oltretutto derivante da un decreto, un atto unilaterale del governo che ancora non è stato convertito in legge e che adesso il Parlamento sta discutendo».

In copertinaFacebook/Angela Foti

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