Quirinale, il piano di Conte: una donna al Colle per fermare Draghi e Berlusconi

Il presidente M5s prepara un appello ai partiti per portare una donna al Quirinale. Evitando così i due candidati forti che non apprezza. I nomi sul tavolo: Severino, Cartabia, Moratti, Belloni

Il presidente del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Conte prepara un appello ai partiti per portare una donna al Quirinale. Mentre si contano i voti mancanti a Silvio Berlusconi per arrivare al Colle e Mario Draghi ha fatto capire che accetterebbe l’incarico solo con un governo bis a sua immagine e somiglianza, i grillini si preparano a una battaglia “femminista” che nasconde un evidente calcolo politico. Perché una figura di sesso femminile allontanerebbe i due candidati scomodi per il M5s. Uno, Berlusconi, per ovvi motivi di ostilità politica. L’altro, Draghi, perché il suo approdo al Colle metterebbe in serio pericolo la legislatura. Repubblica spiega oggi in un retroscena a firma di Matteo Pucciarelli che Conte rivolgerà l’appello ai partiti dopo le festività. Rivolgendosi anche al centrodestra. Perché la nomina di una donna al Colle darebbe un segnale di rinnovamento delle istituzioni e della politica. E la proposta arriverebbe a gennaio, ovvero proprio nel momento in cui entreranno nel vivo le trattative tra i partiti.


I nomi? Tra i candidati a cui il M5s guarda con simpatia c’è l’ex ministra della Giustizia Paola Severino. Professoressa ordinaria di diritto penale all’università Luiss, potrebbe aprire la porta a un nuovo inizio al Quirinale. Sul tavolo poi c’è sempre la candidatura di Marta Cartabia, già nominata in tanti totonomine di questi giorni. Un altro nome è quello di Letizia Moratti. Che ha avuto di recente un colloquio con Giorgia Meloni che ha fatto pensare male tutti, visto che quella dell’assessora al Welfare di Regione Lombardia sembrava una candidatura alternativa proprio a quella del Cavaliere. Che lei stessa ha voluto rassicurare nei giorni scorsi. Altrimenti c’è la diplomatica Elisabetta Belloni, nominata da Draghi a capo del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza. Meno gradita al MoVimento sarebbe Maria Elisabetta Alberti Casellati, finita spesso nel mirino per le presunte forzature dei regolamenti effettuate da presidente del Senato e per l’uso “disinvolto” dei voli di Stato. Anche se non ci sarebbero troppe preclusioni anche sul suo nome.


La gara degli scrutini

Oggi il M5s nelle due camere ha 234 grandi elettori su un totale di 1.009. Però rischia di non essere decisiva perché il centrodestra pesa di più. E intanto il Corriere della Sera costruisce uno scenario sul voto per gli scrutini che parte dagli scrutini. Secondo il quotidiano:

  • entro i primi tre scrutini, per i quali serve la maggioranza dei due terzi, può farcela soltanto un candidato come Draghi che avrebbe l’ok di tutte (o quasi) le forze politiche. Senza un accordo la candidata di bandiera del Partito Democratico potrebbe essere Anna Finocchiaro;
  • a partire dal quarto scrutinio si passa alla maggioranza semplice e nell’occasione sono stati eletti gli ultimi due presidenti (Napolitano e Mattarella). Qui potrebbero scendere in campo i pesi massimi, se non l’hanno fatto entro le prime tre: Draghi, Berlusconi, ma anche Pierferdinando Casini o Giuliano Amato;
  • dal quinto al settimo scrutinio salirebbero le quotazioni degli outsider, che costituirebbero una garanzia anche nello sventare le ipotesi di elezioni anticipate;
  • dall’ottava votazione in poi il campo sarebbe libero per tutti: Gianni Letta, Marcello Pera, Luciano Violante, David Sassoli, Walter Veltroni.

E qui il presidente della Repubblica potrebbe essere eletto con un’altra maggioranza, come ha pronosticato Matteo Renzi. La partita è aperta.

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