Il trucco dei veglioni clandestini a Capodanno, a cena col dj-set: «Si balla? Non possiamo legare la gente alla sedia»

Nonostante la chiusura delle discoteche imposta dal governo fino al 31 dicembre, sono i locali più capienti a sfidare i controlli per la notte di Capodanno organizzando feste con musica e decine di ospiti

Con l’arrivo del Capodanno si moltiplicano le serate organizzate soprattutto nei locali più capienti in cui è previsto anche un dj-set a fine serata. Un film già visto per esempio nelle scorse stagioni estive, quando il governo aveva imposto la chiusura delle discoteche così come in questi giorni festivi per contenere l’ondata di contagi di Coronavirus, soprattutto con l’imporsi della variante Omicron. Lo stop a feste e cerimonie però non sta impedendo l’organizzazione dei tradizionali veglioni di San Silvestro, come riporta Il Messaggero, che ha raccolto diversi casi in cui i ristoratori accompagnano alla cena anche la musica da ballo. I divieti in fondo non riguardano i cenoni, così il trucco è di semplicissima applicazione. Come nel caso di un locale di Milano che ha una capienza di 120 persone. Per l’ingresso c’è sempre l’obbligo del Green pass, ma una volta dentro far rispettare le regole di distanziamento sembra un’ipotesi già abbandonata in partenza dagli organizzatori del cenone di Capodanno: «C’è la musica e si va avanti fino a tardi, non si possono creare assembramento ma cose le devo dire? – spiega un organizzatore al quotidiano romano – Non possiamo legare le persone alla sedia, se lei vuole ballare perché conosce quello del tavolo accanto faccia quello che vuole». In una festa prevista a Roma, un pr spiega che l’organizzazione prevede una postazione assegnata a ognuno per ballare: «ogni gruppo di persone ha il suo tavolo di riferimento, ma la situazione è più giovanile e movimentata». Difficile immaginare però che nel corso della serata si tenga traccia su chi rispetti o meno la sua «postazione» mentre balla.


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