Capodanno, la caccia del Viminale alle feste clandestine: controlli sul web e nei ristoranti

La ministra Lamorgese: in campo 70 mila poliziotti. Le pubblicità di cenoni e veglioni sotto la lente

Con 262 persone sanzionate nel giorno di Natale i controlli del Viminale sul Green pass stanno entrando nel vivo. In totale il 25 dicembre, secondo i dati diffusi dal ministero, sono stati circa 65 mila (64.859) i soggetti controllati. Le verifiche sulle attività e gli esercizi commerciali sono state 7.409 con 64 titolari sanzionati. Nel giorno della Vigilia le sanzioni sono state 204 con 92.505 persone controllate. Ma adesso all’orizzonte si staglia il pericolo delle feste di Capodanno clandestine. E su quelle pubblicità di cenoni e veglioni che si trovano in rete e invitano a Veglioni più o meno organizzati. In ristoranti ma anche in centri benessere. Mentre nei palazzi antichi e nelle ville sono stati convocati i Dj per fare nottata. Il Messaggero racconta oggi che con la chiusura delle discoteche fino al 31 gennaio disposta dall’ultimo decreto Covid l’attenzione delle forze dell’ordine si sta concentrando sulle feste private. A Milano, racconta il quotidiano, c’è un avvocato che ne organizza di clandestine e che ha aperto la sua casa a tutti anche in periodo di lockdown. A meno che non ci sia qualche zelante vicino pronto a fare la spia, è difficile beccarli in flagranza.


«Il Covid è ormai talmente diffuso – dice un addetto ai lavori – che, o non ci vai proprio alle cene e alle feste, oppure ti devi controllare da solo, con mascherine e disinfettanti. Altrimenti, purtroppo, c’è poco da fare». La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha portato altri 70 mila uomini in strada. Da sommare ai vigili di ciascun municipio. Intanto i prefetti convocheranno i comitati provinciali per predisporre servizi di prevenzione. È in arrivo anche una circolare di Capodanno, con la quale verranno fissate le disposizioni. Oltre a controlli e multe, arriveranno anche le indagini su agenzie immobiliari e siti online specializzati, su chat e piattaforme social. Mentre le gazzelle saranno pronte a intervenire sui ristoranti che organizzano cenoni a serrande abbassate. Ma intanto c’è chi fa notare che la chiusura delle discoteche potrebbe peggiorare la situazione: «Eravamo già pronti per lavorare il 31 dicembre con la speranza di compensare una parte dei 4 miliardi di euro di perdite di due anni di chiusura – dice Maurizio Pasca, presidente di Silp-Fipe, il sindacato dei locali da ballo -. Ma ecco che tutto è stato distrutto. Le altre attività sono aperte, stadi, teatri, cinema, ma non le discoteche. Cosa pensate che accadrà il 31 dicembre? – si chiede -. Le persone andranno a ballare e festeggiare in luoghi abusivi, con buona pace di ogni tracciamento e misura di sicurezza».


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