Caro-bollette, quando si può rateizzare e chi ne ha diritto

Sarà possibile diluire i pagamenti senza interessi fino a dieci mesi, manifestando espressa volontà

Il tema del caro-energia delle bollette continua a tenere banco, mentre i provvedimenti del governo non sembrano bastare di fronte a rincari altissimi. Deciso quindi, nella legge di Bilancio appena approvata, lo stanziamento di quasi 4 miliardi, 3,8 per la precisione, per “raffreddare” il picco dei prezzi di gas e luce insieme a un fondo di un altro miliardo per permettere la diluizione dei pagamenti. La risposta, nel frattempo, vede anche gli utenti andare a caccia di offerte sul mercato libero per provare a risparmiare un po’. Un tentativo che però è destinato a essere vano, spiegano le indagini dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), a meno che non si sia riusciti a optare per una tariffa bloccata in precedenza.


Luce e gas

Le cifre dei rincari fanno girare la testa: dal primo giorno del nuovo anno l’elettricità è aumentata del +55% e il metano del +42% per il primo trimestre del 2022. E i numeri, se il governo non fosse intervenuto, sarebbero stati ancora più elevati. A luglio si era già registrato l’aumento del +10% per la luce e del +15% per il gas, e neanche tre mesi dopo, a ottobre, ancora un altro rincaro rispettivamente del +30% e +14%. Il prezzo di riferimento dell’energia elettrica è più che raddoppiato in un anno: siamo a 46,03 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, a fronte di 20,06 centesimi un anno fa. In bolletta il 77,1% del totale è costituito dalla spesa per la materia energia, oggi a 35,49 centesimi di euro per i costi di approvvigionamento, a fronte dei 7,33 centesimi di euro dei primi tre mesi dello scorso anno, ovvero il 36,5% del totale della bolletta. Per il gas va ancora peggio: il costo del metro cubo è oggi di 137,32 centesimi , tasse incluse, ovvero quasi due volte i 70,66 centesimi del 2021. La materia gas naturale arriva poi a 91,36 centesimi di euro (è il 66,54% del totale della bolletta) per l’approvvigionamento e per le attività connesse. Nel 2021 erano 20,36 centesimi, ovvero il 28,81% del totale della bolletta.


La rateizzazione

Grazie all’intervento del governo la spesa per gas e luce per nuclei a basso reddito resta comunque sostanzialmente invariata grazie ai bonus sociali elettricità e gas. E ora sarà anche possibile rateizzare i pagamenti delle fatture. Secondo quanto prevede la delibera dell’Arera, che recepisce quanto approvato in manovra, chi con utenza domestica si dovesse trovare in morosità, potrà rateizzare, manifestando espressa volontà, senza interessi fino a 10 mesi quanto dovuto relativo al periodo gennaio-aprile: metà della cifra complessiva per la prima rata e l’altra metà con versamenti da almeno 50 euro in un lazzo di tempo che può arrivare fino a dieci mesi. «I venditori sono tenuti a inserire in una comunicazione di sollecito anche l’offerta al cliente finale della possibilità di rateizzarne gli importi senza il pagamento di interessi a carico del cliente finale», spiega l’Arera. Le procedure di sospensione della fornitura potranno essere avviate dal venditore se l’utente non dovesse pagare una o più rate.

Le offerte

A proposito di concorrenza e di risparmio, l’autorità ha reso disponibile un portale per confrontare i prezzi di elettricità e gas. Due anni fa nel mondo dell’elettricità era possibile districarsi tra quasi 60 proposte più vantaggiose, ovvero solo il 4% del totale, per un risparmio attivabile che andava dai 30 ai 110 euro. Numeri che risalgono, appunto, alla fase precedente all’impennata degli ultimi tempi. 64 erano le offerte migliori per il gas, il 10% del totale, per un risparmio attivabile dai 115 e 169 euro secondo quanto ricostruisce Il Messaggero. L’Arera avverte però che nel mercato libero il rischio è quello di spendere di più, non di risparmiare. Gli utenti «hanno mediamente pagato costi di approvvigionamento più elevati di quanto pagato dai clienti in maggior tutela», in ragione del fatto che le tariffe «includono servizi aggiuntivi, elementi di differenziazione commerciale e differenti strutture di prezzo».

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