Scuola, Bianchi attacca De Luca sulla Dad in Campania: «Non può farlo, impugneremo l’ordinanza»

Il ministro dell’Istruzione difende la linea del governo: «Scelte equilibrate e ispirate al buonsenso»

Le nuove disposizioni sulla scuola sono «ispirate al buonsenso e sono equilibrate». A difendere le ultime decisioni del governo sul rientro in classe è il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha parlato in un’intervista con Sky Tg24. «È stato ribadito il principio base e importante della scuola in presenza, ma abbiamo anche regolato, per casi specifici e mirati, l’uso della Dad per 10 giorni», ha detto riferendosi al meccanismo di controllo varato per gestire i nuovi focolai da Covid-19 nelle classi. «L’aumento dei contagi non è avvenuto nelle scuole, ma quando gli istituti erano chiusi», ha dichiarato. «Con il provvedimento approvato il 5 gennaio, diamo la possibilità per una scuola in presenza, in una situazione controllata e regolata».


Lo scontro con De Luca

Bianchi ha anche criticato la scelta del presidente della Campania Vincenzo De Luca di ricorrere alla didattica da remoto per tutto il mese di gennaio per materne, elementari e medie. «Il governo deve garantire la legalità. Il presidente De Luca ha avanzato un’ordinanza per chiudere le scuole in Campania, ma è in esplicito contrasto con la norma oggi vigente in Italia, pubblicata già nell’agosto scorso, che prevede il divieto di prendere decisioni generalizzate sul territorio. Stiamo studiando il provvedimento, che impugneremo», ha detto il ministro. Diversa invece, secondo Bianchi, la situazione in Sicilia, dove è stato deciso di far slittare di qualche giorno il rientro in classe dopo la pausa natalizia. «Il calendario scolastico dipende dalle Regioni», ha detto. «Si deve andare a scuola 205 giorni all’anno. In Sicilia era stato programmato tenendo fuori 4 giorni da poter spendere quando si riteneva. E questo è stato fatto».


Immagine di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI

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