Monitoraggio Iss, Rt in salita e 13 regioni a rischio alto. Brusaferro: «Siamo in una situazione epidemica acuta»

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in salita: passa dal 15,4% al 17,5%

L’indice di contagio Rt in salita a 1,56: l’incidenza è di 1.988 casi ogni 100 mila abitanti. Questo uno dei risultati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, rilevato nella bozza che verrà presentata alla Cabina di Regia sull’emergenza Coronavirus. Nel report si scrive che nel periodo 22 dicembre 2021- 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56 (range 1,241,8), in ulteriore aumento rispetto all’1,43 della settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica. Anche l’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 1.988 ogni 100 mila abitanti (07-13 gennaio) rispetto 1.669 ogni 100 mila abitanti (31 dicembre 2021 – 06 gennaio 2021). In leggera diminuzione l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,2 (1,181,22) al 4 gennaio 2022 rispetto Rt = 1,3 (1,271,32) al 28 dicembre 2021.


13 regioni a rischio alto, 8 moderato

Secondo il report, sono 13 le Regioni e province autonome classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, mentre 8 Regioni e province risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 5 Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. «Quasi tutte le Regioni e province riportano almeno una singola allerta di resilienza», scrivono gli esperti dell’Iss. «Dieci Regioni e province riportano molteplici allerte di resilienza». In particolare, la Valle d’Aosta registra questa settimana l’incidenza più alta di casi Covid-19, toccando il valore di 3087,3 casi per 100 mila abitanti. Seguono la Liguria (2.845,7/100 mila) e l’Emilia Romagna (2.783,7/100mila).


La situazione negli ospedali

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in salita: passa dal 15,4% al 17,5%. I valori più alti si registrano nelle Marche (al 28,2% rispetto alla soglia di allerta del 15%), nella Provincia autonoma di Trento (al 27,8%) e Friuli Venezia-Giulia (al 23,4%). Per quanto riguarda invece il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, il valore sale al 27,1% rispetto al precedente 21,6%. Le situazioni peggiori sono in Valle d’Aosta (al 53,5%), Calabria (al 38,7%) e Liguria (al 37,3%).

Brusaferro: «Fase acuta dell’epidemia»

«Si conferma una situazione epidemica acuta, con un’incidenza settimanale che ha raggiunto quasi 2 mila casi per 100 mila abitanti e con una velocità di trasmissione che rimane significativamente sopra il valore di 1. Ed i servizi ospedalieri sono fortemente impegnati. Si devono rispettare rigorosamente le misure comportamentali, che sono distanziamento, uso della mascherina, areazione dei locali, l’igiene delle mani e riduzione delle occasioni di contatto, oltre che incentivare le vaccinazioni». Così il presidente Iss Silvio Brusaferro.

Rezza: «Tasso incidenza elevato»

Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha fatto sapere che «Continua a crescere il tasso di incidenza dei casi di Covid nel nostro paese e si fissa intorno a 1.990 casi per 100 mila abitanti». Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva, «siamo rispettivamente al 27,1% e al 17,5%, quindi ancora in salita e al di sopra della prima delle soglie di criticità», ha concluso.

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