Quirinale, Cangini (FI): «Difficile far passare un candidato di centrodestra. Draghi? Resti a Chigi» – Il video

Il senatore di Forza Italia alla sua prima votazione: «Non si può dire che il centrodestra, maggioritario nel Paese, non abbia il diritto di esprimere un candidato presidente della Repubblica»

Ha appena consegnato la sua scheda bianca nell’urna di Montecitorio. Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, è alla sua prima votazione per scegliere il capo di Stato, ma di elezioni presidenziali ne ha seguite parecchie nel suo passato da giornalista. «Le prime tre votazioni richiedono una maggioranza di due terzi che nessun nome può raggiungere – dice a Open nel cortile della Camera dei deputati -. I giochi veri inizieranno dalla quarta chiamata». Definisce «spiacevoli» i torni di Enrico Letta riguardo alle candidature che il centrodestra sta portando ai tavoli. «Non si può dire che la nostra coalizione che è obiettivamente maggioritaria nel Paese non abbia il diritto o la legittimità di esprimere un candidato presidente della Repubblica. Si può non votarlo, ma non si può delegittimare una metà dell’elettorato. Una caduta di gusto che si poteva evitare». Pone rilievo sul clima emergenziale in cui l’Italia sta affrontando questo passaggio politico. «Più che un conclave quirinalizio sembra un hub vaccinale», sorride, «e questo ci richiama alla responsabilità e coscienza pensando al Paese più che a esprimere un voto per la parte che ci rappresenta». Senso di responsabilità che Cangini, sottolinea, «si chiede a chi guida il governo. Draghi è una figura imprescindibile, preziosissima nel ruolo che svolge. Non a caso la forza politica che lo vuole al Quirinale è quella che sta all’opposizione. E non credo che lo faccia per rafforzare il governo».


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