L’Aifa vede la luce in fondo al tunnel, Magrini: «Svolta in primavera: arriva un nuovo anti virale e un altro vaccino»

Per il capo dell’Agenzia del farmaco l’arrivo di Plaxlovid e il vaccino Valneva porteranno, insieme alla bella stagione, a un miglioramento del quadro. Almeno in Europa

Chi si ammala oggi di Covid-19, «ed è vaccinato, ha molte possibilità di guarire rapidamente mentre chi non ha risposto ai vaccini per immunodepressione o per, ad esempio, una leucemia, ha più possibilità di farcela», dice Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, in un’intervista oggi al Corriere della Sera. La buona notizia, spiega, è l’approvazione, da parte dell’Aifa, di un nuovo antivirale che si va ad aggiungere agli altri farmaci che fino a questo momento si sono rivelati utili contro il Coronavirus. «Ora l’armamentario terapeutico a nostra disposizione è più ampio e ci consentirà di curare meglio il Covid 19. La nuova pillola antivirale, Paxlovid, è nettamente più efficace nel ridurre la progressione della malattia rispetto al Molnupinavir», spiega Magrini. «Ecco perché abbiamo acquistato una fornitura dodici volte superiore, 600 mila trattamenti. La avremo già la prossima settimana».


Nel frattempo però è stata superata l’utilità di alcuni anticorpi monoclonali di «prima maniera», perché contro l’ormai dominante Omicron non hanno efficacia. «Le due precedenti combinazioni (di Lilly e di Roche-Regenron) hanno purtroppo perso efficacia contro Omicron», conferma Magrini. «Adesso si può utilizzare già il Sotrovimab (prodotto dall’azienda Glaxo) che ha mantenuto una certa efficacia ed è in arrivo un’altra combinazione di due monoclonali di AstraZeneca, per i pazienti più a rischio, gli immunodepressi». Ora insomma è possibile dare una risposta ai «pazienti più vulnerabili evitando che sviluppino forme gravi». Anche perché è vero che Omicron appare meno severa della precedente variante Delta, ma «resta un serio pericolo per le persone con il sistema immunitario compromesso o in soggetti a rischio».


Vaccini e cure

Ef è in arrivo, approvato a metà dicembre e atteso per il 24 febbraio, il vaccino VLA2001 di Valneva, diverso dagli altri vaccini anti-Covid attualmente in uso perché basato sul virus inattivato, che stimola la risposta immunitaria – e perciò, come il vaccino Novavax, creato con una tecnologia che potrebbe essere meno “temibile” per chi è scettico. «Speravamo potesse arrivare già in gennaio. Uno strumento in più forse utile per convincere alcuni dei titubanti che nutrono una paura ingiustificata per i vaccini a Rna messaggero. Valneva è costruito in tutt’altro modo, è un vaccino proteico quindi più tradizionale. L’azienda ci ha comunicato che per produrlo ci vorranno alcune settimane in più», dice Magrini.

Sul fronte delle cure, avverte Magrini, inutile fare scorta di antibiotici. «Ottimi studi mostrano l’assenza totale di benefici dell’azitromicina, l’antibiotico che è stato oggetto di accaparramento, sia nella cura sia nella prevenzione del Covid. L’uso improprio di questi farmaci è stato fortemente sconsigliato da Aifa e da tutte le agenzie internazionali che si occupano di salute pubblica e di quel temibilissimo problema, anzi emergenza, che si chiama “antibiotico resistenza” che è drammaticamente in aumento». L’uso degli antibiotici va insomma piuttosto ridotto in tutti gli ambiti. E l’avvertimento è anche per i medici che li prescrivono troppo facilmente. «Fanno anche cattiva educazione suggerendo l’idea che gli antibiotici siano una risposta a tutto, mentre sono fondamentali solo per alcuni tipi di infezione».

La curva pandemica

Timide buone notizie arrivano anche dalla diffusione dei contagi, spiega Magrini. «Già da due settimane i casi sono rallentati e da qualche giorno in discesa. Si può guardare con fiducia ai prossimi mesi tra primavera ed estate, almeno in Europa». Europa che deve riflettere «sul privilegio di aver avuto accesso a decine di milioni di dosi di vaccino che in molti Paesi poveri non sono arrivati se non in quantitativi estremamente ridotti».

In copertina ANSA/FABIO CIMAGLIA | Nicola Magrini, Direttore Generale AIFA, al convegno Egualia “Diagnosi e terapie: come riaprire le porte dell’accesso all’SSN?” presso il Globe Theatre di Villa Borghese Roma, 23 settembre 2021.

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