Deciso il farmaco per Mario, il tetraplegico marchigiano che chiede il suicidio assistito: «Un sollievo dopo mesi di sofferenza»

La scelta del farmaco e delle modalità di somministrazione erano il tassello mancante rimasto in sospeso dopo il via libera del Comitato Etico regionale, che aveva individuato nel tetraplegico marchigiano le condizioni richieste dalla senza della Corte Costituzionale. Per l’Associazione Coscioni è «una svolta storica»

Una commissione multidisciplinare di esperti ha deciso il farmaco per il suicidio medicalmente assistito chiesto da Mario, tetraplegico marchigiano di 43 anni che ha ingaggiato una battaglia legale con l’Azienda sanitaria Unica Regionale (Asur) per l’applicazione della sentenza della Consulta Cappato-Dj Fabo. La scelta è caduta sul tiopentone. L’Associazione Luca Coscioni parla di «una svolta storica». Il tiopentone o tiopental sodico è una droga ad azione depressiva del sistema nervoso centrale che viene usata nelle anestesie e appartiene alla classe dei barbieturici. Nel novembre scorso la Asur Marche di Ancona ha detto sì alla richiesta di Mario, rimasto paralizzato dopo un incidente di auto, di accedere al farmaco letale. Era stata necessaria una pronuncia del tribunale. La scelta del farmaco e delle modalità di somministrazione erano il tassello mancante rimasto in sospeso dopo il via libera del Comitato Etico regionale, che aveva individuato nel tetraplegico marchigiano le condizioni richieste dalla senza della Corte Costituzionale. Mario aveva anche denunciato lo stesso Comitato e l’Asur Marche per il reato di tortura, oltre che per il reato di omissione di atti di ufficio e tutti gli ulteriori reati collegati che potessero configurarsi, «a causa dei continui ostruzionismi e omissioni, che si manifestavano sotto forma di mancate verifiche sul farmaco e le relative modalità di somministrazione» fa sapere l’associazione Luca Coscioni, che lo ha assistito. nella battaglia legale. «Questa decisione è un sollievo. Dopo mesi di continui ostacoli e una sofferenza sempre più grande, finalmente mi sento sollevato», ha commentato Mario quando è stato messo al corrente della decisione dagli avvocati.


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