Crisi Ucraina, anche l’Australia evacuerà l’ambasciata. Biden chiama Putin: «Siamo pronti a tutto»

I timori di un’escalation sul confine con l’Ucraina crescono di ora in ora. Ma Mosca nega ogni progetto di invasione

Il colloquio telefonico fra Joe Biden e Vladimir Putin sul rischio di escalation al confine con l’Ucraina è durato circa un’ora e non ha cambiato lo scenario. Si è trattato della prima telefonata dal 30 dicembre. Secondo quanto diffuso dalla Casa Bianca, Biden «è stato chiaro» con il presidente russo, ribadendo che se la Russia dovesse invadere l’Ucraina «gli Stati Uniti e gli alleati risponderanno in modo deciso e imporranno sanzioni severe a Mosca». Gli Usa restano «impegnati alla diplomazia», ma sono pronti anche ad altri scenari. Il Cremlino conferma che le parti «si sono impegnate a proseguire il dialogo sulla crisi», ma definisce la posizione americana «un’isteria al suo apogeo». Secondo la Cnn, nella chiamata con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha «negato che la Russia abbia intenzione di invadere l’Ucraina».


Mosca ha già accusato più volte il blocco atlantico di fare disinformazione sulla Russia. Nello scontro è intervenuta anche la Turchia, che, per bocca del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, ha sostenuto che le fonti russe e bielorusse con cui hanno parlato «negano l’invasione». Lo ha detto il Gli Stati Uniti hanno comunque deciso di ritirare la quasi totalità delle proprie truppe sul territorio ucraino, dopo che già il personale diplomatico dell’ambasciata a Kiev aveva ricevuto l’ordine di evacuare il Paese. Secondo il portavoce del Pentagono, John Kirby, la decisione sarebbe stata presa per «sicurezza del nostro personale. L’ordine precauzionale è di un «temporaneo riposizionamento» dei soldati della Guardia Nazionale della Florida fuori dall’Ucraina. Si tratta di 160 addestratori militari, tra cui una ventina di berretti verdi, che operavano in una base vicino la Polonia.


Il caso del sottomarino Usa nelle acque russe

Mentre Vladimir Putin definisce «speculazioni provocatorie» le accuse alla Russia sui piani di invasione dell’Ucraina, Mosca sostiene di aver allontanato con la forza un sottomarino statunitense classe Virginia, intercettato stamattina dalla flotta russa nelle sue acque territoriali dell’Oceano Pacifico. Il Pentagono, però, nella serata italiana ha negato che un sottomarino americano sia entrato in acque russe. A denunciare il fatto era stato il ministero della Difesa russo: secondo quanto riferito da Mosca, il mezzo avrebbe respinto l’invio ad allontanarsi. A quel punto, sarebbe stato costretto con «mezzi» non esplicitati a «lasciare velocemente le acque territoriali russe».

I colloqui Putin-Macron

Nel pomeriggio c’era stato anche il colloquio telefonico di circa due ore tra Emmanuel Macron e Putin, nel tentativo – spiega l’Eliseo – di «far calare la tensione nella crisi russo-ucraina». Al presidente russo, Macron avrebbe detto che «un dialogo sincero» non può essere compatibile «con un’escalation» della tensione. La telefonata era stata ampiamente annunciata nelle ultime ore, ma subito dopo rimessa in discussione, nell’ipotesi che il presidente francese avrebbe lasciato campo libero a Joe Biden di portare avanti le trattative di pace tra gli alleati Nato. Dopo la telefonata con Putin, il presidente francese sentirà comunque anche Biden. Telefonate previste anche con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Borrell: «La diplomazia europea non si ferma»

«La missione diplomatica Ue e quelle degli Stati membri non stanno chiudendo: restano a Kiev e continuano a essere operative e a supportare le autorità ucraine». Nel clima di tensione generale, l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell ha assicurato che l’Unione europea e i Paesi membri non abbandoneranno l’Ucraina. «Stiamo calibrando lo staff diplomatico al nuovo contesto di sicurezza e coordinando le nostre azioni. Ogni ulteriore aggressione militare all’Ucraina avrebbe risposte severe ed estese conseguenze».

La Farnesina invita gli italiani a lasciare l’Ucraina

Il governo italiano si allinea all’indicazione già partita da Germania e Regno Unito e invita gli italiani ancora rimasti in Ucraina, circa 2 mila persone quasi tutte e Kiev, a lasciare il Paese: «In considerazione dell’attuale situazione – si legge in una nota dell’Unità di crisi della Farnesina – si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili». L’avviso arriva dopo che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha convocato una riunione di coordinamento dell’Unità di crisi dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi in Ucraina che fanno temere un’escalation. Sul sito del ministero «Viaggiare Sicuri» si legge poi che: «Considerata la situazione di incertezza ai confini, si raccomanda di posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina e di mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d’informazione e su questo sito. Se presenti nel Paese, come già raccomandato nella ultime settimane, si invita a registrarsi sul sito dovesiamonelmondo.it e a scaricare l’app “Unità di Crisi”. Si ricorda che i viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk ed in Crimea sono sconsigliati. In caso di necessità, l’Ambasciata d’Italia a Kiev è operativa e raggiungibile al numero di emergenza: +38050 3102111».

Fuga dalle ambasciate occidentali a Kiev

Nuovi segnali delle crescenti tensioni sulla crisi tra Russia e Stati Uniti in Ucraina arrivano dagli ambienti diplomatici, mobilitati nelle ultime ore in una riorganizzazione del personale a Kiev che ha sempre più l’aspetto di un’evacuazione graduale. In ultimo è arrivato l’annuncio dell’Australia, che, per bocca della ministra degli esteri Marise Payne, ha fatto sapere che evacuerà lunedì il personale diplomatico dall’Ucraina a fronte del rischio di un’invasione. Nelle ultime ore anche la Croazia, la Svezia, la Danimarca e la Bulgaria hanno ha invitato i propri connazionali a lasciare il Paese. Ieri nella regione la stessa cosa avevano fatto Montenegro e Macedonia del Nord. Le diplomazie europee sono in mobilitazione. A cominciare da quella belga, che ha già consigliato ai suoi cittadini in Ucraina di lasciare il Paese: «Se la situazione peggiora, non è possibile garantire un’evacuazione dell’Ucraina – spiega il governo belga in una nota – È quindi consigliabile lasciare il Paese finché è ancora possibile».

Sulla scia del Belgio però anche altri Paesi come l’Olanda, il Regno Unito, Israele, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud stanno sconsigliando ai propri connazionali di restare in Ucraina. Così come ieri 11 febbraio avevano fatto gli Stati Uniti che oggi, in attesa della telefonata che dovrebbe svolgersi tra Joe Biden e Vladimir Putin, potrebbe evacuare il personale diplomatico, dopo aver invitato gli americani ancora rimasti nel Paese a partire entro 48 ore. Il governo ucraino si è affrettato a lanciare un appello ai propri cittadini perché non cedano all’allarmismo, in un momento in cui: «è cruciale restare calmi, uniti all’interno del Paese – riporta una nota del ministero degli Esteri di Kiev – evitare azioni destabilizzanti e che creino il panico».

Immagine di copertina: ANSA/Adam Schultz

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