Liceo Righi, gli studenti protestano a pancia scoperta. La prof sarà sottoposta a procedimento disciplinare

La preside della scuola: «Il provvedimento è un atto dovuto. Ma speriamo sia un momento costruttivo e formativo»

La professoressa del liceo Righi di Roma, al centro delle polemiche per un commento rivolto a una studentessa, sarà sottoposta a procedimento disciplinare. A darne notizia è la preside dell’Istituto Cinzia Giacomobono, che all’Ansa ha detto: «Ci sarà l’apertura di un procedimento disciplinare perché è un atto dovuto. Vorrei ricondurre il tutto a un momento costruttivo e formativo». La professoressa aveva redarguito una sua studentessa per un “balletto” fatto con la pancia scoperta, dicendole: «Sei sulla Salaria?» (la strada di Roma nota per essere frequentata da sex worker, ndr). «Davanti a me si è scusata per la frase infelice, ma non voleva offenderla né voleva paragonarla a una prostituta», ha detto la preside, precisando che tra i docenti c’è ora molta amarezza: «Noi facciamo tante cose per i nostri ragazzi ed essere messi alla berlina per una frase, sicuramente infelice, sta mettendo nell’ombra tutto ciò che di positivo viene fatto dall’Istituto».


Le proteste degli studenti

Intanto proseguono le proteste degli studenti. Sullo striscione che gli studenti del liceo romano tengono tra le mani all’entrata di scuola c’è scritto «Righi zona fucsia». Gli studenti questa mattina si sono riuniti in assemblea, saltando la prima ed entrando nell’Istituto con gonne calzoncini e magliette corte, rompendo il dress code imposto. «Siamo arrabbiati per quello che è accaduto. Dopo gli insulti di una docente ricevuti da una studentessa del nostro liceo come studenti del collettivo ludus e del liceo Righi abbiamo deciso di dare un segnale forte e chiaro per ribadire che il sessismo non può avere spazio nelle scuole – spiegano – Proprio per questo questa mattina abbiamo fatto una azione sotto la nostra scuola, salteremo la prima ora di lezione per fare un’assemblea straordinaria di istituto». E quindi: «Ora entreremo tutti insieme a scuola vestiti in modo da rompere il dress code in solidarietà con la studentessa offesa», annunciano i ragazzi urlando in coro “lotta al patriarcato”.


Foto copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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