Caro bollette, ok dal governo al decreto di 7,5 miliardi. Via libera anche alla stretta sui crediti del Superbonus

Il Consiglio dei ministri ha approvato i due decreti che mireranno ad arginare la crisi energetica e a fornire maggiori regole di controllo al bonus edilizio

Caro bollette e Superbonus 110% . Questi i due grossi temi su cui ha discusso il Consiglio dei ministri riunitosi alle 15.30 di oggi, 18 febbraio. Dopo la cabina di regia di questa mattina, il governo Draghi ha approvato all’unanimità due importanti decreti che mireranno ad arginare la crisi energetica e a fornire maggiori regole di controllo al bonus edilizio. Il primo provvedimento punterà a dare un aiuto concreto a famiglie e imprese contro l’incubo del caro bollette. Un pacchetto di circa circa 6,5 miliardi di euro: 5 miliardi destinati agli interventi in materia di energia, 900 milioni per le imprese del comparto auto e 800 milioni a beneficio degli enti locali. La quota finanziata arriverà dalla norma sulla rivalutazione delle quote societarie, dai proventi delle aste Co2 e da alcuni fondi non utilizzati.


Un insieme di tesori a cui attingere per scongiurare lo scostamento di bilancio che invece Lega e M5S chiedono invece con insistenza. Sul fronte dell’energia la soluzione adottata dal governo dovrebbe essere una replica di quanto stabilito per calmierare le bollette dei primi tre mesi del 2022. Un’attenzione particolare sarà riservata alle famiglie economicamente più deboli (3 milioni i beneficiari del bonus elettrico e 2 milioni per il bonus gas); in questo caso l’obiettivo sarà azzerare gli incrementi di spesa in bolletta. Sul tema Superbonus 110% l’obiettivo del governo è quello di adottare misure a contrasto delle frodi in materia edilizia. Tra le più dure quella di multe fino a 100mila euro e carcerazione fino ai 5 anni per false dichiarazioni o omissione. Oltre alla cessione del primo richiedente, inoltre, potranno essere richieste altre due cessioni «ma solo se effettuate a favore di banche e intermediari iscritti all’albo».


Il piano del governo contro i rincari energetici

Tra le azioni per arginare i rincari energetici il governo ha approvato su misure volte a semplificare le installazioni e gli impianti ( di pannelli fotovoltaici per esempio) sia per i privati, sia per la Pubblica amministrazione. Allo stesso tempo verranno introdotti degli interventi strutturali per lo stoccaggio e per l’aumento della produzione di gas nazionale nei siti di estrazione già esistenti in Italia, potenziando le concessioni già esistenti. Sulla falsariga delle misure di contenimento dei rincari di luce e gas per famiglie e imprese già adottate nel primo trimestre del 2022, il governo Draghi metterà nuovamente in campo una serie simile di misure di sostegno con un rafforzamento del bonus sociale per 500 milioni di euro. L’obiettivo principale è quello di abbattere gli oneri di sistema e l’Iva nel consumo di gas del 5%, per un totale di circa 590 milioni di euro. Un’attenzione particolare sarà riservata alle famiglie economicamente più deboli (3 milioni i beneficiari del bonus elettrico e 2 milioni per il bonus gas); in questo caso l’obiettivo sarà azzerare gli incrementi di spesa in bolletta. 

Gli stanziamenti saranno così ripartiti:

  • 3 miliardi di euro da destinare ai rincari dell’energia elettrica per famiglie, Pmi e grandi imprese;
  • 1,7 miliardi di euro per i rincari delle bollette del gas;
  • 700 milioni di euro per le imprese energivore sotto forma di credito d’imposta;
  • 500 milioni di euro per le imprese gasivore sotto forma di credito d’imposta;
  • 250 milioni di euro per gli enti locali e territoriali;
  • 400 milioni di euro destinati alle Regioni per i rincari di luce e gas nelle strutture ospedaliere pubbliche
  • 100 milioni di euro per i materiali di produzione

Superbonus: multe, carcerazione e codice identificativo

Il decreto “correttivo” del Superbonus 110% ha come obiettivo principale quello di inasprire le sanzioni penali per chi commette frodi sui bonus edilizi. A questo proposito una delle misure contenute nel documento approvato dal Cdm parla di multe ma anche di carcerazione «per il tecnico abilitato che espone informazioni false o omette di di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione». La reclusione prevista andrà dai 2 ai 5 anni mentre le multa avranno un range dai 50mila ai 100mila euro. La pena verrà aumentata «se il fatto è commesso per conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri». Sul tema delle concessioni il decreto approvato introduce al massimo «tre cessioni multiple per i soggetti vigilati». Dopo la prima, le altre due saranno permesse a banche e intermediari iscritti all’albo. Inoltre, al credito «è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni». Tutti le misure si applicheranno alle cessioni inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal primo maggio 2022.

Sostegni al settore del Green Automotive

Oltre al caro-bollette, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al dossier che prevede un fondo unico pluriennale per il settore dell’automotive, con uno uno stanziamento compreso tra i 700 – 800 milioni di euro nel 2022, che successivamente salirà a 1 miliardo di euro all’anno. L’obiettivo del governo resta quello di accelerare sulla transizione verso modelli d’auto meno inquinanti, e in particolare modo sui modelli elettrici, al fine di avviare una riorganizzazione delle filiere produttive industriali nel settore dell’Automotive italiano.

Nasce l’anagrafe dei dipendenti pubblici

Con il decreto bollette nasce ufficialmente l’Anagrafe dei dipendenti pubblici. «Per il completo raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi della missione del Pnrr sulla digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione». Il censimento anagrafico permanente dei dipendenti pubblici si baserà sulla banca dati del personale della Pubblica amministrazione istituita dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Fondo per famiglie di medici deceduti per Covid

A far parte del decreto bollette sarà anche un fondo di 15 milioni di euro a sostegno dei familiari del personale sanitario deceduto per Covid. Una delle misure legate alla pandemia è anche lo stanziamento di 400 milioni di euro per le spese Covid che le Regioni hanno sostenuto per fronteggiare l’emergenza sanitaria nella quarta ondata e per l’aumento della bolletta energetica che le strutture sanitarie hanno dovuto affrontare. Con tutta probabilità il decreto bollette conterrà anche il finanziamento di 250 milioni di euro per gli interventi di competenza del Commissario straordinario Figliuolo «per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza da Covid-19 per l’acquisto di farmaci antivirali contro il Sars-Cov-2».

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