No! Pfizer non «chiede lo stop della vaccinazione poiché la Pandemia è finita»

Anche se in diversi Stati americani i casi risultano in calo, l’emergenza sanitaria non è ancora finita

Circolano dei post su Facebook e Instagram, dove si riporta la presunta richiesta da parte di Pfizer di porre fine alle vaccinazioni poiché la Pandemia dovuta al nuovo Coronavirus sarebbe ormai giunta al termine. Si tratta di una doppia falsa notizia: l’emergenza Covid-19 non è ancora cessata, inoltre la Casa farmaceutica non ha mai annunciato niente del genere.

Per chi ha fretta:

  • Purtroppo non abbiamo evidenze della fine di questa Pandemia, perché non va tenuto conto solo dei casi ma anche dell’eccesso di mortalità.
  • Pfizer non ha mai chiesto ufficialmente lo stop delle campagne vaccinali.
  • La Casa farmaceutica ha recentemente annunciato persino un vaccino aggiornato per la variante Omicron.

Analisi

Nello screen tratto da un canale Telegram si legge l’introduzione di un articolo dove si riportano le affermazioni di un amministratore di Pfizer, Scott Gottlieb. Il testo viene attribuito a Roberto Nuzzo:

Il Dr. Scott Gottlieb, ex direttore della Food and Drug Administration (FDA) e attuale membro del consiglio di amministrazione di Pfizer, ha affermato che il calo dei casi di COVID-19 dovrebbe segnalare ai responsabili politici che è tempo di revocare le restrizioni legate alla pandemia.

Il post diffuso su Instagram sul falso annuncio di Pfizer, con la condivisione di uno screen tratto da un canale Telegram No vax.

Gottlieb non decide per Pfizer

La Url sotto al messaggio rimanda all’articolo integrale, apparso il 25 gennaio 2022 su uno dei punti di riferimento degli ambienti No vax italiani: il sito Eventi avversi news, dove l’autore appare col nickname «eVenti Avversi». Si tratta della traduzione integrale di un articolo di Epoch Times del 24 gennaio. L’autore originale è Jack Philips. Riportiamo una parte fondamentale del testo, dove vengono riportate le principali affermazioni di Gottlieb:

“Penso che certamente sulla costa orientale, dove si vedono casi in drastico calo, dobbiamo essere disposti ad allentare e farlo molto presto, penso che man mano che le condizioni migliorano dobbiamo essere disposti ad abbandonare alcune di queste misure con la stessa velocità con cui le abbiamo messe in atto”, ha dichiarato a “The Squawk Box” in un’intervista di lunedì quando gli è stato chiesto se gli obblighi di mascherina debbano essere abbandonati.

The Squawk Box è una rubrica dell’emittente americana Cnbc. Basta dare un’occhiata alle interviste fatte al Ceo di Pfizer Albert Bourla per capire che la Casa farmaceutica non prevede ancora di mettere fine alle campagne vaccinali. L’ultima fa riferimento al vaccino ottimizzato contro la variante Omicron da distribuire a partire da marzo. Ne avevamo parlato anche noi qui.

Dalle interviste della rubrica The Squawk Box al Ceo di Pfizer Albert Bourla, non sembra che la Casa farmaceutica si aspetti la fine dell’emergenza Covid-19.

L’intervista per The Squawk Box (Cnbc)

È possibile ascoltare l’intervista originale a Gottlieb anche in un tweet nel profilo ufficiale della rubrica The Squawk Box, risalente al 24 gennaio:

Le affermazioni di Gottlieb sono circostanziate a una parte degli Stati Uniti, in risposta alla domanda del collega, che gli chiede se è tempo di allentare le misure di contenimento:

Penso che certamente nella Costa Est, dove si vedono i casi calare drasticamente – continua Gottlieb -, dobbiamo essere disposti a farlo molto presto, penso che man mano che le condizioni migliorano, dobbiamo essere disposti ad allentare alcune di queste misure con la stessa velocità con cui le abbiamo inserite.

A questo punto l’esperto fa una affermazione che la fonte in oggetto si limita a riassumere:

Non abbiamo descritto obiettivi chiari per quando ritireremo molte di queste misure – ha affermato Gottlieb -, [nell’ottica di una, Ndr] dottrina flessibile.

Nell’articolo di Philips ripreso acriticamente da Eventi avversi news, l’affermazione viene riportata nel seguente modo:

Gottlieb ha affermato che “gran parte dell’acrimonia” negli Stati Uniti deriva dalla mancanza di “obiettivi chiari” su quando alcune delle misure finiranno.

Vanno considerati soprattutto gli eccessi di mortalità

Proprio il 25 gennaio scorso, in concomitanza con Omicron i decessi per Covid-19 negli Stati Uniti hanno raggiunto il livello più alto rispetto al 2021, quando era dominante la variante Delta. Le vittime ammontavano a circa 2100 al giorno. Effettivamente per avere un conteggio serio dei casi, ci dovrebbe essere un certo coordinamento da parte dei 50 Stati nel tracciarli.

«La velocità vertiginosa della nuova variante e il suo arrivo durante le vacanze invernali – continua Jon Kamp sul The Wall Street Journal -, hanno complicato gli sforzi per tracciarne da vicino l’impatto e quindi hanno cambiato il modo in cui gli Stati Uniti rilevano e contano le infezioni».

Secondo la responsabile dei dati per il Johns Hopkins Coronavirus Resource Center Beth Blauer, «un’impennata nei test a domicilio, ad esempio, non viene in gran parte conteggiata nei casi clinici statali […] Ciò significa che l’enorme numero di casi di Omicron segnalati – la media di sette giorni ha superato gli 800.000 questo mese, più del triplo del record precedente rispetto a un anno fa – probabilmente sta ancora sottovalutando il numero reale di un enorme margine».

«I casi sono effettivamente in calo – spiega a Open il genetista dell’Università di Trieste Marco Gerdol -, anche perché assieme a loro cala anche il tasso di positività, ma c’è una forte sottostima, anche perché il tasso di letalità resta molto alto rispetto alla media europea. Per verificare che la situazione di emergenza sia ben lontana dall’essere finita basta guardare i dati sugli eccessi di mortalità: in molti stati americani l’ondata di Omicron é stata peggiore di quella di Alfa dell’inverno scorso».

Un esempio: i decessi dal 2018 nel New Jersey, uno Stato della Costa Est americana. La curva rossa sono i decessi attesi secondo la media delle osservazioni degli anni precedenti, le crocette rosse mostrano i dati di eccedenza.

Conclusioni

La condivisione di Instagram da noi analizzata prende alcune affermazioni di Gottlieb e le generalizza, estrapolandole da un contesto ben più complesso. Più che suggerimenti, i suoi appaiono essere delle proiezioni e un invito a saper anche allentare le misure di contenimento, se e quando le circostanze lo consentiranno. Si tratta a ogni modo di opinioni personali riferite a una regione degli Stati Uniti, che tengono conto solo dei casi accertati e non della letalità.

Una linea chiara e definitiva, volta a mettere in pausa definitivamente mascherine e vaccini, da parte di Pfizer, non viene mai menzionata. Quando intervistato, il Ceo della Casa farmaceutica Bourla non fa menzione alle presunte intenzioni di Pfizer di ritirare i vaccini, perché la Pandemia starebbe volgendo al termine. Anzi, sappiamo che è in arrivo un vaccino ottimizzato per Omicron.

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