Ucraina, cosa sono le armi termobariche e perché la Russia le ha portate a Kiev

Ieri la denuncia dell’ambasciatrice negli Usa. Nei giorni scorsi la Cnn aveva documentato l’arrivo di un lanciatore di razzi multipli in Ucraina

La voce ha cominciato a circolare ieri: la Russia avrebbe usato armi termobariche sul campo in Ucraina. A dirlo ai giornalisti è stata Oksana Markarova, ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti: «Hanno usato la bomba a vuoto oggi…», ha sostenuto. Una bomba a vuoto, o arma termobarica, aspira ossigeno dall’aria circostante per generare un’esplosione ad alta temperatura, producendo tipicamente un’onda d’urto di durata significativamente maggiore rispetto a quella di un esplosivo convenzionale ed è in grado di vaporizzare i corpi umani. Quando scoppiano in un luogo chiuso, le armi termobariche creano una fortissima onda di pressione che all’istante dilania gli organi interni di tutti i presenti.


Cos’è la bomba a vuoto

Attualmente non c’è nessuna evidenza che Mosca abbia usato le armi termobariche nella guerra in Ucraina. Ma due giorni fa la Cnn ha documentato in un video che un lanciatore di razzi multipli termobarici è stato fotografato nei pressi di Belgorod, in Russia vicino al confine con l’Ucraina. Il lanciarazzi multiplo T0S-1 fu usato per la prima volta durante la guerra sovietica in Afghanistan e più di recente in Cecenia e in Siria. Nei giorni scorsi il network Abc ha spiegato che le armi termobariche sono adatte per stanare chi si rifugia nei bunker e sono state usate anche in Afghanistan dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre. E non sono l’unico spauracchio.


Come funzionano le armi termobariche

Nei giorni scorsi i media ucraini hanno riferito di informazioni ricevute dall’intelligence di Kiev su possibili attacchi chimici russi sotto falsa bandiera nelle zone in mano ai separatisti di Donetsk del Donbass, la cui responsabilità verrebbe poi attribuita a Kiev. Alla popolazione locale filo-russa e ai militari di Mosca sono state distribuite maschere antigas per proteggersi da possibili esplosioni di serbatoi industriali con prodotti chimici. L’Independent ha sentito a proposito delle armi termobariche Peter Lee dell’Università di Porthsmouth: «Immagina di fare un respiro profondo e poi di immergerti nell’acqua. Poi prova a inspirare di nuovo. Ma invece dell’acqua fredda che ti riempie i polmoni, arrivano le particelle tossiche e infiammabili iniziano a ucciderti dall’interno verso l’esterno», ha scritto. Solo le esplosioni causate da attacchi nucleari sono considerate peggiori.

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