Cremlino irritato per le armi europee a Kiev: «Avrà conseguenze pericolose». Kiev torna sotto attacco. Tra Ucraina e Russia il dialogo resta aperto

Rapporti ormai ridotti a zero tra Stati Uniti e Russia, con la Casa Bianca che allontana l’ipotesi di una telefonata tra Biden e Putin.
La Turchia ha chiuso gli accesso al Mar Nero per tutte le navi da guerra

Sono ripresi gli attacchi sempre più serrati soprattutto nella zona di Kiev dopo che alle 17, ora italiana, si sono conclusi i negoziati tra le delegazioni russa e ucraina al confine con la Bielorussia. La delegazione di Kiev, come anticipato nella giornata di ieri, ha richiesto l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin, da parte sua, ha chiesto che la Crimea venga riconosciuta come territorio russo e che l’Ucraina venga «smilitarizzata» e assuma «uno status neutrale». I negoziati proseguiranno nei prossimi giorni. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato la domanda di adesione all’Unione europea.


23.00 – Il Cremlino: «Chi combatte in Ucraina diventa veterano: non colpiamo i civili»

Dopo cinque giorni di combattimenti in Ucraina, il Cremlino ha proposto alla Duma di concedere lo status di veterano di guerra ai militari che partecipano ai combattimenti in corso sul territorio ucraino e nelle zona di Donetsk e Lugansk, riconosciute da Mosca come Repubbliche popolari. Come riporta l’agenzia russa Tass, la proposta del ministero della Difesa russo prevede uno stanziamento di 5 miliardi di rubli, quasi 41 milioni di euro. L’agenzia ricorda come il presidente russo Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio ha annunciato: «un’operazione militare speciale in Ucraina», partita solo in risposta alla richiesta d’aiuto dei leader delle repubbliche separatiste e con l’unico scopo: «di smilitarizzazione e denazificazione del Paese». Il ministero della Difesa russo ha poi smentito che l’operazione militare ha previsto di colpire le città: «ma disabilita solo le infrastrutture militari, quindi nulla minaccia la popolazione civile».


22.20 Nessun colloquio per ora tra Biden e Putin

Un nuovo colloquio tra Joe Biden e Vladimir Putin non sarebbe in programma, almeno per quanto riguarda la Casa Bianca. Attraverso la portavoce Jen Psaky, l’amministrazione Biden considera non opportuno per ora: «un colloquio con il leader di un Paese che ne sta invadendo un altro». Psaky ha poi aggiunto: «Questa è la nostra posizione, altri la pensano in modo diverso».

21.35 – Mosca: «La consegna di armi a Kiev avrà conseguenze pericolose per i Paesi Ue»

«I cittadini e i Paesi dell’Ue coinvolti nella consegna di armi letali all’Ucraina saranno ritenuti responsabili per qualsiasi conseguenza di queste azioni». Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri di Mosca, secondo cui coloro che hanno preso queste iniziative «non riescono a capire quanto siano pericolose le conseguenze». Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax.

21.15 – La Borsa di Mosca resterà chiusa anche domani

La Borsa di Mosca sarà chiusa anche domani, martedì 1 marzo. Lo riporta Bloomberg, citando fonti della Banca Centrale russa. Il presidente Vladimir Putin, inoltre, ha vietato a tutti i russi di trasferire ingenti somme di denaro all’estero. Le misure, che entreranno in vigore domani, martedì 1 marzo, fanno parte di un pacchetto di misure di ritorsione per le sanzioni statunitensi ed europee sulla sua invasione dell’Ucraina. Tra le misure sono presenti anche restrizioni alle società che riacquistano le proprie azioni. Secondo le stime della banca centrale russa il debito estero totale della Russia ammonta a circa 478 miliardi di dollari.

21.05 – Draghi in videoconferenza con G7, Ue e Nato: «Avanti con stretto coordinamento»

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, «per problemi tecnici», non ha avuto modo di collegarsi durante la riunione tra i leader del G7, dell’Ue e della Nato in corso all’Eliseo. Fonti di Palazzo Chigi hanno reso noto che il premier ha comunque inviato un messaggio, ribadendo la massima collaborazione e l’intenzione dell’Italia di mantenere con gli Alleati «il più stretto coordinamento sugli sviluppi del conflitto russo-ucraino» e sulle misure da intraprendere. Inoltre quest’oggi, il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità un nuovo decreto legge che introduce «ulteriori misure urgenti in relazione agli sviluppi della crisi in Ucraina», e che prevede la fornitura di nuove armi all’Ucraina, nuove misure di accoglienza per i rifugiati ucraini e dà anche il via libera al razionamento del gas in caso di emergenza.

21.00 – Raid russi nella regione di Kiev: distrutte due case e un dormitorio

Da quando è finito il primo round dei negoziati tra Russia e Ucraina al confine con la Bielorussia si sono intensificati gli attacchi delle truppe di Mosca sulla capitale Kiev e nei suoi dintorni. Dopo alcune esplosioni avvenute proprio a Kiev, l’esercito russo ha lanciato attacchi missilistici su tre paesi a sud di Kiev. Secondo i media locali che citano i servizi di emergenza ucraini, i raid hanno colpi i centri di Vasylkiv, Bila Tserkva e Kalynivka. Negli attacchi sarebbero stati distrutti un dormitorio e due abitazioni. Non si hanno ancora notizie di feriti o vittime, mentre i soccorsi faticano a raggiungere le zone colpite.

20.25 – La Turchia blocca l’accesso delle navi militari nel mar Nero

«La Turchia ha vietato il transito di tutte le navi militari attraverso gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, da cui si accede al mar Nero». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu che, oltre a specificare che «finora non è pervenuta nessuna richiesta di transito attraverso lo Stretto», ha aggiunto: «Abbiamo avvertito tutti i Paesi di non far transitare navi da guerra attraverso il Mar Nero in un ambiente di conflitto. Applichiamo le regole della Convenzione di Montreux» del 1936, che assegna alla Turchia il potere di chiudere gli Stretti dei Dardanelli e del Bosforo ai paesi non rivieraschi secondo precise norme.

19.55 – Kiev: tornano le sirene anti-aereo, corsa nei rifugi sotterranei

Nuovi segnali di un imminente nuovo attacco a Kiev, con le sirene d’allarme della città che hanno ripreso a risuonare tra le vie della capitale ucraina, mentre la popolazione è tornata a cercare riparo nei rifugi sotterranei. Ne danno notizia sia la Bbc sia Itv.

19.45 – La Francia sposta l’ambasciata a Leopoli

L’ambasciata di Francia in Ucraina è stata trasferita da Kiev a Leopoli (Lviv), nell’Ovest del Paese, a 70 chilometri dal confine con la Polonia. Lo riporta la testata francese Libération. Nei giorni scorsi anche le ambasciate di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Australia sono state spostate a Leopoli, mentre altri paesi, tra cui l’Olanda, hanno deciso di trasferirvi parte del corpo diplomatico.

19.20 – Kiev: «Negoziati difficili, la Russia molto prevenuta»

«Il negoziato è difficile. Tuttavia, non ci sono ultimatum per ora. Purtroppo la posizione russa è ancora estremamente parziale riguardo ai processi distruttivi che ha avviato». Lo comunica il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, che ha preso parte ai colloqui di oggi tra Kiev e Mosca. Anton Herashchenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino, ha riferito che durante i colloqui l’Ucraina ha chiesto il completo ritiro delle truppe russe dal territorio: «Abbiamo di fronte una battaglia decisiva, il nostro esercito è pronto».

18.40 – Fifa e Uefa sospendono la Russia dai tornei

Con una decisione congiunta, Fifa e Uefa hanno sospeso da tutte le competizioni internazionali la nazionale di Mosca e tutti i club russi. Per effetto di questa decisione, la Russia è attualmente esclusa dai prossimi mondiali di calcio in Qatar.  

17.15 – Finiti i colloqui. Mosca: «Ci sono le basi per una trattativa»

Resta aperto il dialogo tra Kiev e Mosca. Dopo che sono terminati i colloqui andati in scena oggi al confine tra Ucraina e Bielorussia, fonti di Kiev hanno fatto sapere che le due delegazioni stanno tornando nei rispettivi Paesi per consultazioni e si vedranno per un «secondo round» di negoziati. I nuovi colloqui, dice il Cremlino, si terranno in una località al confine tra Polonia e Bielorussia. Sarebbero stati individuati alcuni principi generali che verranno approfonditi nelle prossime ore. «Abbiamo individuato punti su cui è possibile trovare un terreno comune», ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky.

17.10 – L’Ucraina chiede ufficialmente l’ingresso nell’Ue

Il presidente ucraino Zelensky ha firmato il documento in cui richiede l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. La richiesta verrà presentata alle autorità di Bruxelles nelle prossime ore. In precedenza, nella giornata odierna, l’Alto commissario per gli Affari esteri dell’Unione Europea Josep Borrell aveva riferito che l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, al momento, «non è in discussione».

16.35 – Putin a Macron: «Fermerò gli attacchi ai civili»

Fonti dell’Eliseo hanno reso noto che il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto oggi, 28 febbraio, un colloquio telefonico con Vladimir Putin. Secondo quanto riferito da fonti dell’Eliseo, il presidente russo «si è impegnato a preservare le vite dei civili e a sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni». Secondo quanto riferito dall’agenzia russa Tass, che cita fonti del Cremlino, il presidente Putin durante il colloquio ha spiegato all’omologo francese che «l’accordo con l’Ucraina sarà possibile solo dopo la smilitarizzazione e denazificazione di Kiev, quando avrà assunto uno status neutrale». Inoltre, il presidente russo ha posto tra le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina quella del riconoscimento internazionale della Crimea come territorio russo.

16.30 – Borrell: «Preoccupazione per Moldavia e Georgia»

L’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell durante la riunione in videoconferenza dei ministri della Difesa, ha dichiarato che «Bruxelles teme che la Russia possa cercare di destabilizzare anche altri Paesi», oltre all’Ucraina. Nello specifico Borrell ha menzionato in particolare la Moldavia e la Georgia, spiegando che «l’Ue ritiene che la pressione russa possa aumentare nei prossimi giorni sui due Paesi,» così come sull’intera area dei Balcani occidentali. Borrell ha infine annunciato che mercoledì 2 marzo si recherà in Moldavia per discutere di questa preoccupazione con le autorità locali. A preoccupare è soprattutto la Transnístria, la regione indipendentista sostenuta dalla Russia al confine tra Ucraina e Moldavia.

16.15 – Il Regno Unito aumenta il sostegno militare in Ucraina

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha parlato questo pomeriggio con il presidente ucraino Zelensky, confermando il supporto militare all’Ucraina da parte del Regno Unito e annunciando che il governo britannico si impegnerà a inviare, nelle prossime ore, ulteriori risorse per la difesa di Kiev e del Paese contro l’attacco russo. Inoltre, da Downing Street, il portavoce del premier britannico ha specificato che il primo ministro Johnson «si è espresso male» quando ha sostenuto che le sanzioni occidentali «mirano a far cadere il regime di Putin». «Non stiamo cercando nulla in termini di cambio di regime – ha precisato il portavoce di Johnson -, quello di cui stiamo discutendo è come fermare la Russia che cerca di soggiogare un Paese democratico», come l’Ucraina.

15.50 – Ripresi i colloqui Mosca – Kiev

Interrotti e poi ripresi i colloqui tra Ucraina e Russia. Lo ha riferito il consigliere del presidente dell’Ucraina, Mykhailo Podoliak. In precedenza Kiev aveva riferito che la riunione era conclusa, smentita poi dai media russi. Al momento non è chiaro se si sia trattata di una pausa o se le parti abbiano deciso di tornare al tavolo dopo il primo colloquio, durato 3 ore.

15.45 – L’Ungheria non farà passare le armi per l’Ucraina dal proprio confine

Péter Szijjártó, ministro degli Esteri ungherese, ha dichiarato oggi che l’Ungheria, che condivide un confine con l’Ucraina, non permetterà il transito di armi attraverso il suo territorio: «Questa decisione è necessaria per garantire la sicurezza dell’Ungheria e della comunità ungherese in Transcarpazia, dato che tali consegne potrebbero diventare obiettivi di un’azione militare offensiva».

15.30 – Il Cio esclude gli atleti russi e bielorussi dagli eventi

L’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) raccomanda di «non invitare atleti russi e bielorussi» nelle competizioni sportive internazionali. Qualora questo non dovesse essere possibile, per ragioni di tempi o motivi legali il Cio ha deciso che gli atleti potranno gareggiare ma non sotto il nome di Russia o Bielorussia, né portare «simboli, colori, bandiere o inni nazionali».

15.20 – Gli Usa ai cittadini americani: «Lasciate immediatamente la Russia»

«Gli Stati Uniti sollecitano tutti i cittadini statunitensi a lasciare immediatamente la Russia attraverso le opzioni di viaggio commerciali ancora disponibili». È quanto comunicato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che ha innalzato il livello di allerta da “4” a “Do not travel“, chiedendo a tutti i cittadini statunitensi di non viaggiare né verso la Russia né la Bielorussia, a seguito «dell’attacco non provocato e ingiustificato delle forze militari russe in Ucraina».

15.05 – Conclusi i colloqui Mosca-Kiev

Si sono conclusi i colloqui negoziali tra Ucraina e Russia, in una località segreta al confine bielorusso con l’Ucraina, sulla riva del fiume Prypyat. Lo ha riferito il consigliere del ministero dell’Interno di Kiev. «La delegazione russa è pronta a negoziare tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo», aveva dichiarato prima dell’incontro il capodelegazione russo, Vladimir Medinsky, mentre l’Ucraina si è presentata chiedendo il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino.

14.57 – Il Times: «400 mercenari già entrati in Ucraina per uccidere Zelensky»

Secondo quanto riportato dal Times, 400 mercenari russi sarebbero entrati in Ucraina con la missione di assassinare il presidente Zelensky e altri membri di spicco del suo governo. La spedizione sarebbe composta dal gruppo paramilitare Wagner: i miliziani sarebbero stati fatti rientrare cinque settimane fa da una missione in Africa con la promessa di una ricompensa sostanziosa. Le autorità di Kiev hanno saputo della spedizione criminale nella mattinata di sabato scorso. Di risposta la decisione di imporre un coprifuoco totale su tutta la città durato fino a questa mattina con l’obiettivo di proteggersi dai sabotaggi di Mosca.

14.40 – La Svizzera non è più neutrale: sì alle sanzioni per la Russia

«Ci allineiamo integralmente alle sanzioni imposte dall’Ue alla Russia nell’ambito della crisi ucraina». A diffondere l’annuncio è il presidente svizzero Ignazio Tassis che con poche parole comunica una storica decisione di non neutralità nei confronti dell’aggressore russo. Pochi giorni fa l’account ufficiale del governo svizzero su Twitter aveva condannato apertamente l’attacco di Mosca all’Ucraina.

14.10 – La Russia chiude spazio aereo a 36 Paesi. Coinvolta anche Italia

Nient’altro che una «misura simmetrica». Cosi il Cremlino avvisa sulla decisione di chiudere lo spazio aereo russo alle compagnie di 36 Paesi tra cui Italia, Franca, Spagna e Germania. L’ordine arriva di tutta risposta alla decisione che i Paesi occidentali avevano preso nelle ultime ore di chiudere i voli alle compagnie aeree russe. A farlo sapere è l’ente federale russo per l’aviazione civile, ribadendo come la disposizione sia nient’altro che il frutto di una risposta alla pari con le decisioni “punitive” dell’Occidente.

13.35 – Borrell gela l’Ucraina: «L’adesione all’Ue non è tema in agenda»

Nelle ultime ore l’invito accorato del presidente ucraino Zelensky di annettere nel più breve tempo possibile il proprio Paese all’interno dell’Ue sembrava essere stato ascoltato. Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel aveva riportato di una discussione che sarebbe cominciata «a breve». Subito dopo il dietrofront dello stesso Michel aveva comunicato di «Stati membri piuttosto divisi sulla questione». Ora a dare una risposta definitiva alla domanda ucraina è l’Alto rappresentante della politica estera Josef Borrell. Poco prima del consiglio straordinario sulla Difesa ha dichiarato: «Il tema non è in agenda».

13.31 – Zelensky: «Creata la Legione Internazionale»

Mentre le forze russe continuano ad invadere il territorio ucraino e le delegazioni dei due Paesi siedono al tavolo dei negoziati, il presidente ucraino Zelensky annuncia la nascita di una «Legione Internazionale» pronta a combattere l’aggressore. «Abbiamo già migliaia di richieste da parte di stranieri che vogliono unirsi alla resistenza degli occupanti russi e proteggere la sicurezza mondiale dal regime di Putin».

13.12 – Flotte russe in allerta da combattimento

L’agenzia di stampa ufficiale russa Tass riferisce di un comunicato del ministro della Difesa Serghei Shoigu al presidente Vladimir Putin: le squadre russe nei posti di comando della Forza missilistica strategica e le flotte del nord e del Pacifico sono state messe in allerta da combattimento rafforzata. Poche ore fa un altro importante stato d’allerta era stato annunciato dal presidente Putin per il deterrente nucleare. Ora il portavoce del Cremlino Peskov spiega come la scelta di Mosca sia stata in risposta «alle minacce della ministra degli Esteri britannica Liz Truss» che ieri aveva tra l’altro assicurato sostegno alla partecipazione di volontari britannici in Ucraina. «Ci sono state dichiarazioni inaccettabili fatte da diversi esponenti occidentali su possibili scontri fra Nato e Russia», ha continuato Peskov, «dichiarazioni i cui autori non intendo svelare sebbene si tratti del ministro degli Esteri britannico», ha concluso con tono sarcastico.

13.02 – La mappa aggiornata dell’attacco russo

12.51 – Draghi a colloquio con Macron, Scholz e von der Leyen

Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi parteciperà alla video call prevista per questa sera con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Il tema su cui i leader si confronteranno è quello della guerra in Ucraina. Secondo le fonti governative il premier Draghi sarà presente anche all’incontro, sempre in video chiamata, con gli alleati e con la Nato previsto nel pomeriggio. Come riportato dal presidente della Camera Roberto Fico, nella giornata di domani invece il premier Draghi «renderà comunicazioni nell’Aula della Camera sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina».

12.40 – Mosca: «Preso il controllo attorno alla centrale nucleare di Zaphorizhzhya»

Mentre le delegazioni di Ucraina e Russia siedono al tavolo dei negoziati, la Difesa di Mosca annuncia la conquista da parte delle truppe russe «delle cittadine di Berdyansk e Enerhodar», nel sud est dell’Ucraina. Gli invasori fanno sapere che hanno preso il controllo anche della regione attorno alla centrale nucleare di Zaphorizhzhya. L’agenzia Interfax conferma attraverso un comunicato che «l’impianto continua la sua attività e che «i livelli di razioni sono normali».

12.36 – Zelensky: «16 bambini uccisi da inizio invasione»

Il bollettino dei morti continua ad aggiornarsi e dopo le ultime dichiarazioni di Kiev sui 5.300 soldati russi morti finora, il presidente ucraino Zelensky riporta di 16 bambini uccisi nei primi quattro giorni di guerra e altri 45 feriti.

12.15 – Roman Abramovich al tavolo dei negoziati

Secondo quanto riferito dal Jerusalem Post e confermato dal Guardian il milionario russo-israeliano Roman Abramovich sarebbe stato chiamato sotto richiesta dell’Ucraina al tavolo dei negoziati per aiutare nei colloqui. «Posso confermare che Roman Abramovich è stato contattato dalla parte ucraina per il supporto nel raggiungimento di una risoluzione pacifica e che da allora ha cercato di aiutare», ha detto il portavoce dell’ex presidente Chelsea riportato dal Guardian. «Considerando la posta in gioco, chiediamo la vostra comprensione sul motivo per cui non abbiamo commentato né la situazione in quanto tale né il suo coinvolgimento». Negli ultimi giorni l’imprenditore russo-israeliano era finito nel mirino della critica in Inghilterra per via dei suoi legami con l’apparato statale russo e con il presidente Vladimir Putin.

11.35 – Iniziati i colloqui tra Ucraina e Russia

Uno dei momenti più delicati degli ultimi giorni è arrivato. La delegazione russa e quella ucraina si sono ufficialmente sedute al tavolo dei negoziati nel tentativo di trovare il compromesso per il cessate il fuoco. Dopo gli scontri sulla proposta del Cremlino di incontrarsi a Minsk, vista di cattivo occhio da Kiev, il dialogo è stato spostato in una località segreta al confine tra Bielorussia e Ucraina. Il video in diretta pubblicato su YouTube dall’emittente russa Beta mostra i primi momenti delle due delegazioni al tavolo.

11.24 – Il Cremlino: «Da parte dell’Ue misure non amichevoli»

Nel braccio di ferro tra potenze il Cremlino torna a parlare ai leader europei definendo le misure prese nelle ultime ore «espressione di un atteggiamento non amichevole» e di decisioni «ostili contro la Russia». Sono ore decisive per la guerre: le delegazioni di Russia e Ucraina si siederanno al tavolo dei negoziati cercando, almeno sulla carta, di trovare un compromesso per il cessate il fuoco. «Non sveleremo la nostra posizione prima dei colloqui», fa sapere Mosca.

11.10 – Michel: «Kiev sta preparando domanda di adesione all’Ue»

«Il governo ucraino sta preparando la richiesta ufficiale per aderire all’Ue». A farlo sapere è il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in un’intervista ad alcuni media europei. «Questo vuol dire che la Commissione dovrà prendere una decisione ufficiale così come il Consiglio Ue. Credo che il dibattito ci sarà molto presto», ha aggiunto. Nelle comunicazioni ufficiali fornite alla stampa il presidente del Consiglio Ue ha parlato della necessità di un’Unione Europea compatta nella difesa: «Credo sia un’urgenza. Dobbiamo difendere l’ordine internazionale basato sulle regole. E difendere il diritto internazionale. La minaccia brandita ieri si aggiunge ad altre provocazioni che cercano di instaurare una sorta di terrorismo geopolitico», ha continuato Michel facendo riferimento al pericolo del nucleare citato nelle ultime ore dallo stesso Putin. «Dobbiamo rispondere con fermezza e compostezza».

10.40 – Ucraina: 5.300 russi morti finora

Sarebbero circa 5.300 i russi morti dall’inizio dell’invasione, giovedì scorso, dell’Ucraina. È il nuovo bilancio fornito da parte ucraina e riportato dal Guardian, che sottolinea come non sia possibile verificare i dati in modo indipendente. Il bilancio dei militari di Kiev parla anche di 191 tank, 29 velivoli, altrettanti elicotteri e 816 blindati distrutti.

10.20 – Zelensky chiede ai soldati russi di «deporre le armi»

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha invitato i soldati russi a «deporre le armi» in un video diffuso poco prima dell’inizio dei negoziati con Mosca. Nei negoziati – la delegazione ucraina comunica di essere arrivata sul posto – Kiev chiederà il ritiro delle forze russe. «Deponi le armi, esci di qui, non credere ai tuoi comandanti, non credere ai tuoi propagandisti. Salvati solo la vita», dice nel video Zelensky in russo.

10.10 – «I russi: I civili possono lasciare Kiev»

«I civili possono lasciare liberamente Kiev percorrendo la strada Kyiv-Vasylkiv, che è sicura», assicura il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. «Tutti i civili possono lasciare liberamente la capitale ucraina percorrendo la strada Kyiv-Vasylkiv. Questa strada è aperta e sicura», dice Konashenkov. Le forze russe «effettuano attacchi esclusivamente su siti militari», spiega, e «non vi è alcuna minaccia per la popolazione civile».

9.57 – La Cina invita alla calma dopo l’allerta nucleare

Wang Wenbin, ministro degli Esteri cinese, chiede a «tutte le parti» di «mantenere la calma e di esercitare moderazione». Per «evitare una ulteriore escalation» dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha messo in allerta il deterrente nucleare della Russia.

9.35 – Zemmour: I rifugiati ucraini? Meglio in Polonia

Eric Zemmour, candidato di estrema destra alle elezioni presidenziali, dice che l’arrivo dei rifugiati ucraini rischia di «destabilizzare la Francia». «Preferisco che stiano in Polonia», dice. «Condivido e capisco l’emozione nei confronti delle popolazioni ucraine. Ma non è una cosa buona strappare delle persone così, lontano dal loro Paese, e destabilizzare la Francia che è già sommersa dall’immigrazione», dice il candidato del movimento Reconquete ai microfoni di Radio RTL. Secondo la Commissione Ue circa 300 mila persone con passaporto ucraino sono arrivate in Europa: metà in Polonia, dice Varsavia. Scappano dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin. «Penso che i polacchi abbiano scelto di accoglierli tutti. Penso che dobbiamo aiutare i polacchi ad accoglierli, preferisco che stiano in Polonia. Potranno più facilmente tornare a casa loro quando la guerra sarà finita», dice Zemmour. Secondo la sua rivale Marine Le Pen bisogna «certamente» accogliere i rifugiati ucraini, «sotto l’egida dell’Alto commissariato ai rifugiati delle Nazioni Unite. Bisogna rispettare la Convenzioni di Ginevra».

8.20 – L’esercito russo ai cittadini di Kiev: «Potete lasciare la città»

L’esercito russo fa sapere che tutti gli abitanti di Kiev possono lasciare la città. Le forze armate di Mosca hanno fatto sapere che lo spazio aereo dell’Ucraina è sotto il controllo della Russia, così come le città di Berdyansk e Enerhodar. Gli ucraini smentiscono. L’armata russa ha anche accusato l’esercito ucraino di usare la popolazione come scudo umano. Gli ucraini invece sostengono che l’esercito abbia rallentato l’iniziativa militare oggi anche se sta tentando ancora di conquistare alcune città.

7.47 – Suonano le sirene d’allarme

All’alba del quinto giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca le sirene d’allarme sono suonate in diverse città del Paese. Lo riferisce la Bbc online. Sirene antiaeree sono state udite anche nella regione di Lugansk e Zhytomyr. Oggi è in programma l’incontro tra le delegazioni ucraina e russa in Bielorussia. L’esercito fa sapere che Kiev è ancora sotto il controllo ucraino. Intanto la Banca centrale della Russia alza il tasso di riferimento al 20%. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. La Banca centrale russa ha motivato la decisione con il drastico cambiamento delle condizioni esterne. L’aumento dei tassi si è reso necessario per rendere più attraenti i depositi.

7.45 – Sospesi gli acquisti del gas russo

Alcuni acquirenti di gas naturale hanno sospeso gli acquisti dalla Russia. L’agenzia Bloomberg fa sapere che importatori dall’Asia al Sud America hanno deciso di interrompere temporaneamente l’acquisto di spedizioni di Gas dalla Russia in attesa di maggiore chiarezza sulle restrizioni contro le banche e le società di Mosca. Nel frattempo i piccoli importatori stanno trattando per ottenere lettere di di credito dalle banche per acquistare il gas russo, fermando di fatto il loro approvvigionamento. Almeno due delle più grandi banche statali cinesi stanno limitando i finanziamenti per l’acquisto di materie prime russe, conclude Bloomberg.

7.30 – Tutto pronto per il negoziato

In Bielorussia tutto è pronto per ospitare i negoziati Russia-Ucraina. In attesa dell’arrivo delle delegazioni. Lo ha twittato poco fa il ministero degli Esteri bielorusso accompagnando l’annuncio dei negoziati tra Kiev e Mosca con una foto della sede a Gomel, al confine tra Ucraina e Bielorussia, nell’area del fiume Pripyat. Intanto la Repubblica Popolare di Donetsk ha deciso di sospendere la mobilitazione: lo ha annunciato il capo dell’autoproclamata repubblica, riconosciuta la scorsa settimana dalla Russia di Vladimir Putin, Denis Pushilin.

6.35 La Banca Centrale russa vieta la vendita di titoli

La banca centrale della Russia ha dato indicazione ai broker di non soddisfare temporaneamente gli ordini di vendita di titoli da parte di stranieri a partire da oggi. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. Intanto il Kazakistan ha fatto sapere che non invierà contingenti militari in Ucraina. La Borsa russa aprirà con tre ore di ritardo.

5.34 Google Maps si ferma

Google Maps ha bloccato alcune sue funzioni in Ucraina per proteggere la popolazione. Le funzionalità disabilitate includono la sovrapposizione del traffico in tempo reale di Google Maps e Live Busyness, una funzione che mostra eventuali concentrazioni di persone in una posizione in un momento dato.

5.00 – Esplosioni a Kharkiv e Kiev

Nella notte sono state udite esplosioni a Kharkiv e a Kiev. Lo ha fatto sapere il Servizio statale per le comunicazioni sul suo canale Telegram. In una dichiarazione separata, ha riferito di un edificio residenziale nella città di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale, in fiamme dopo essere stato centrato da un missile. Il comando delle forze di terra ucraine ha riferito su Facebook che un’altra città nel nord, Zhytomyr, è stata colpita da missili durante la notte.

4.00 – L’Ambasciata Usa: lasciate il paese

L’ambasciata degli Stati Uniti ha pubblicato un avviso sul suo sito per esortare i cittadini statunitensi attualmente in Ucraina a lasciare il Paese utilizzando ogni mezzo privato disponibile, purché in condizioni di sicurezza, informando di combattimenti in atto all’interno di molte città e altri luoghi e della possibilità di un deterioramento delle condizioni poiché gli attacchi militari della Russia continuano in varie parti del Paese senza alcun preavviso.

3.19 – Media: Bielorussia con la Russia

La Bielorussia starebbe per scendere in campo con le truppe russe nella guerra in atto in Ucraina: lo riporta il Kyiv independent citando non meglio precisate fonti e aggiungendo che l’entrata in guerra della Bielorussia potrebbe avvenire nel giro di ore. La decisione sarebbe stata presa e il primo aereo da trasporto Ilyushin Il-76 potrebbe decollare alle 5 del mattino ora locale trasportando paracadutisti. Nelle scorse ore in Bielorussia è passato un referendum costituzionale che consentirebbe alla Russia di installare armi nucleari sul suo territorio, escludendo però ogni “aggressione militare dal territorio” della Bielorussia. Da ieri si parla della discesa in campo della Bielorussia, le cui forze potrebbero essere schierate a Kiev o a Zhytomyr. Un alto ufficiale bielorusso, Valeriy Sakhashik, in un discorso video, ha esortato i militari bielorussi a non obbedire a ordini che li coinvolgerebbero in una guerra contro una nazione amica. Solo 17.000 militari bielorussi sarebbero addestrati al combattimento.

2.50 – Il colloquio Zelensky-Johnson

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il premier del Regno Unito Boris Johnson. «Abbiamo parlato con il Primo Ministro Boris Johnson e il Presidente polacco Andrzej Duda dell’attuale situazione della sicurezza. Concordato ulteriori passi congiunti per contrastare l’aggressore. Coalizione contro la guerra in azione!», ha scritto il presidente in un post pubblicato su Twitter. Zelensky ha parlato anche con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Il presidente ha detto che le prossime 24 ore saranno cruciali per l’Ucraina.

2.35 – L’oligarca evade dai domiciliari

Viktor Medvedchuk, oligarca ucraino di origini russe vicino a Putin e considerato uno dei candidati per il governo fantoccio se la Russia dovesse prendere Kiev, è evaso dagli arresti domiciliari. Stava scontando una condanna per l’accusa di alto tradimento per avere sostenuto le forze separatiste nel Donbass. Medvedchuk, leader del partito “Piattaforma di opposizione” e imprenditore attivo in molti campi tra cui energia e media, è molto vicino al presidente russo e ne rappresenta ufficiosamente gli interessi in Ucraina. Il suo legale ha detto che «si trova in un posto sicuro a Kiev».

1.32 – Kiev: attacco con drone ai russi

L’esercito ucraino rivendica un attacco con drone di successo contro le forze russe. Lo riporta la Cnn citando le forze armate russe, secondo le quali l’attacco con drone Bayraktar TB2 prodotto dalla Turchia è avvenuto vicino alla città di Malyn, 100 chilometri a nordovest di Kiev.

A cura di Maria Pia Mazza, Giada Giorgi, Alessandro D’Amato

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