Ucraina, Mariupol circondata dalle forze russe: fallita l’evacuazione. Stati Uniti e Ue annunciano nuove sanzioni

Si aggrava la situazione nella città di Mariupol, assediata dall’esercito di Mosca. Intanto Kiev teme un attacco da parte della Bielorussia. Il Pentagono, però, smentisce

La situazione a Mariupol è sempre più allarmante. Nel pomeriggio, la città ucraina è stata completamente circondata dalle forze russe. Tutti i ponti sarebbero stati distrutti. E mentre da Kiev parlano di un imminente attacco da parte della Bielorussia (circostanza smentita al momento dal Pentagono), Ue e Usa annunciano nuove sanzioni per Mosca. L’Europa va verso lo stop ai beni di lusso, la sospensione dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e la revoca delle condizioni speciali riconosciute dalla World Trade Organization (Wto). Dure anche le sanzioni degli americani: «Abbiamo messo al bando la vodka, il pesce e i diamanti russi», ha detto il presidente Joe Biden. Revocata a Mosca anche la clausola di «nazione più favorita».


Oggi, intanto, si è tenuto il Consiglio di sicurezza Onu. Secondo un report definito «credibile», i russi avrebbero usato le bombe a grappolo. I leader Ue a Versailles, invece, hanno discusso della procedura per l’entrata dell’Ucraina nell’Unione europea. Nelle ultime ore l’istituto nucleare di Kharkhiv è stato colpito in un raid russo. Stamattina le foto satellitari hanno mostrato che il grande convoglio militare di 60 chilometri non è più in zona. Secondo quanto riporta la Bbc, le immagini mostrano che il convoglio si è in gran parte disperso e ridistribuito nei dintorni della capitale, facendo ipotizzare che a breve possa scattare una nuova offensiva contro Kiev.


23.00 – La vicepremier: «Fallita l’evacuazione di Mariupol»

«L’evacuazione di Mariupol non è riuscita. Domani proveremo di nuovo, davanti agli occhi di tutto il mondo». Così la vicepremier Irina Vereshchuk. «Da Izjum non è stato possibile evacuare e fornire gli aiuti a causa di un attacco dei russi alla colonna di autobus che stavano andando in città a prendere i civili. Siamo riusciti invece a evacuare oggi oltre 1000 persone da Bucha, Hostomel, Vorsel e domani continueremo», ha concluso la vicepremier.

22.15 – Alla Bielorussia armi di nuova generazione da Mosca

Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko hanno trovato un accordo per la fornitura da parte di Mosca a Minsk di «equipaggiamento militare di nuova generazione». A farlo sapere sono fonti della presidenza bielorussa citate da Interfax

21.04 – In corso raid russi su Mykolaiv

In questi minuti vengono segnalati nuovi bombardamenti russi da nord-est sulla città portuale ucraina di Mykolaiv (che è l’altro nome per chiamare Nikolaev) sul mar Nero, a nord della Crimea. Ad affermarlo su Telegram è il governatore regionale Vitaly Kim. Come riporta NEXTA Tv, che pubblica anche un video, stasera si registrano bombardamenti nella periferia della città: i razzi starebbero colpendo anche edifici residenziali.

20.24 – La Duma lascia Instagram, Facebook e Twitter

La Duma ha deciso di chiudere i suoi account su Instagram, Facebook e Twitter. Come riporta Interfax, a prendere questa drastica decisione è stato il presidente Vyacheslav Volodin. Lo ha annunciato la camera bassa del parlamento russo su Telegram. Una mossa che è arrivata dopo la contromossa di Meta, quindi di Facebook e Instagram, che «ha autorizzato gli appelli alla violenza nei confronti dei russi e Twitter ha ripetutamente violato le leggi russe», si legge. Telegram resterà l’unico canale usato per la comunicazione. La Duma, comunque, resterà presente su Vk VKontakte, il social network più diffuso in Russia, e sull’Odnoklasniki.

20.15 – Il Pentagono smentisce l’attacco della Bielorussia in Ucraina

Oggi pomeriggio era scattato l’allarme. E, invece, il Pentagono poco fa ha smentito un possibile attacco delle forze bielorusse in Ucraina, come ipotizzato dall’esercito di Kiev. «Al momento non ci sono indicazioni che lo stiano facendo», ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby.

20.00 – La denuncia di Msf: «A Mariupol si rischia una tragedia inimmaginabile»

La denuncia arriva da Stephen Cornish, capo di Medici Senza Frontiere in Svizzera e uno dei coordinatori dell’azione dell’ong in Ucraina: «Qui la situazione è disperata – dice – bisogna intervenire per evitare una tragedia inimmaginabile. Centinaia di migliaia di persone sono letteralmente assediate. Gli assedi sono una pratica medievale che è stata bandita dalle moderne leggi di guerra e per una buona ragione» a causa, appunto, delle sofferenze che stanno patendo i civili che non possono scappare. A Mariupol, adesso, non c’è acqua né riscaldamento. Il cibo inizia a scarseggiare. E i bombardamenti vanno avanti, senza sosta.

19.11 – Dal 14 marzo Instagram verrà bloccato in Russia

Dopo l’annuncio della stretta, ora la mossa definitiva: dal 14 marzo in Russia non sarà più possibile accedere a Instagram. Il regolatore dei media russo Roskomnadzor ha annunciato il blocco sul suo canale Telegram: «Poiché gli utenti attivi di Instagram avranno bisogno di tempo per copiare le proprie foto e video su altri social network, per avvisare i propri contatti e iscritti, Roskomnadzor ha deciso di completare la procedura di blocco dell’accesso a Instagram alle 00 del 14 marzo, concedendo 48 ore di un periodo di transizione».

18.51 – La nuova stretta di YouTube

Continuano i blocchi dei media russi decisi dalle piattaforme digitali. L’ultimo è arrivato da YouTube che ha scelto di fermare in tutto il mondo i canali finanziati dallo Stato russo, come ha spiegato il portavoce Farshad Shadloo al britannico The Guardian: «Le nostre linee guida della community vietano ai contenuti di negare, minimizzare o banalizzare eventi violenti ben documentati e rimuoviamo i contenuti sull’invasione russa in Ucraina che violano questa norma. In linea con ciò, con effetto immediato, stiamo anche bloccando i canali YouTube associati ai media russi finanziati dallo stato, a livello globale». Poco prima di questo annuncio ne era uscito un altro in cui si spiegava che i video di Russia Today e Sputnik sarebbero stati bloccati in Europa: «Oggi abbiamo avviato il blocco dei canali Youtube in tutta Europa di Russia Today e Sputnik. Da quando la Russia ha cominciato la sua invasione in Ucraina ci siamo concentrati nel rimuovere contenuti che violavano (i termini di servizio) e nel connettere le persone a notizie e informazioni verificate».

18.12 – Mosca all’Onu: «Abbiamo le prove di armi chimiche»

Vasily Nebenzya, amabasciatore russo all’Onu, ha sostenuto che le truppe russe hanno trovato prove della presenza di armi chimiche in Ucraina. Nello specifico Nebenzya ha parlato di «almeno 30 laboratori di ricerca biologica volti a rafforzare diverse malattie letali». In questi centri, sempre secondo Mosca, verrebbero condotti «espertimenti biologici molto pericolosi» con l’appoggio degli Stati Uniti. Al momento l’Onu non ha ricevuto nessuna prova a sostegno di queste dichiarazioni.

18.03 – Cosa prevedono le nuove sanzioni Ue per Mosca

Stop ai beni di lusso, sospensione dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e revoca delle condizioni speciali riconosciute dalla World Trade Organization (Wto). Ursula von der Leyen ha annunciato queste tra le nuove sanzioni contro la Russia. La sospensione dal Fmi serve a bloccare l’accesso di Mosca a forme di prestito. Le nuove sanzioni Ue dovrebbero essere annunciate ufficialmente nella giornata di domani.

17.59 – La denuncia dell’Onu: i russi usano le bombe a grappolo

Rosemary Di Carlo, sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari politici, ha spiegato che ha ricevuto rapporti ritenuti credibili sull’uso di bombe a grappolo da parte dell’esercito russo. Secondo il diritto internazionale l’uso di questi ordigni è considerato un crimine di guerra, esattamente come tutti gli attacchi diretti verso i civili.

17.30 – L’esercito ucraino: «La Bielorussia sta preparando un attacco»

Citando fonti vicine all’esercito di Kiev, la testata Pravda ha annunciato che la Bielorussia è pronta ad attaccare direttamente l’Ucraina: «Secondo i dati preliminari, le truppe bielorusse potrebbero essere mobilitate per l’invasione entro le 21 dell’11 marzo», le 20 in Italia. Pravda ha spiegato che l’entrata in guerra della Bielorussia potrebbe partire da un false flag, un finto attacco organizzato dalla Russia di cui verrebbe incolpata l’Ucraina.

16.53 – Fonte ministero degli Interni ucraino: «I russi hanno rapito il sindaco di Melitopol»

A riferire la notizia è Anton Gerashchenko, consigliere del ministero degli Affari interni. Il sindaco di Melitopol, città che si trova nella parte Sud dell’Ucraina, sarebbe stato rapito da un gruppo formato da una decina di russi: «Durante il rapimento, gli hanno messo un sacchetto di plastica sulla testa. Lo hanno prelevato nel centro di crisi della città, dove si stava occupando di sostenere i cittadini». Al momento la città è sotto il controllo dei militari russi.

16.47 – The Guardian: «Terzo generale russo ucciso in Ucraina»

Il quotidiano britannico The Guardian ha diffuso la notizia del decesso del terzo generale russo in Ucraina. Secondo fonti vicine all’esercito ucraino a morire sul campo sarebbe stato Andrey Kolesnikov. Il The Guardian riferisce anche che al momento ci sono 20 generali impiegati per guidare le truppe nel conflitto, un cifra che potrebbe avere un signficato chiaro: «Le truppe non sono in grado di prendere decisioni da sole e non hanno consapevolezza della situazione».

16.34 – Biden: «Putin è l’aggressore e deve pagare»

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia: «Il mondo libero si è unito contro Putin. Abbiamo messo al bando anche vodka, il pesce e i diamanti russi. Putin è un aggressore e deve pagare lui il prezzo. Il G7 sta intensificando la pressione finanziaria contro gli oligarchi e i loro parenti: anche loro devono condividere il dolore della sanzioni. Renderemo la loro vita più difficile nell’acquistare dei prodotti nel nostro Paese. Colpiremo Putin più duro. La totalità delle nostre sanzioni sta mettendo in ginocchio l’economia russa. La Borsa russa è chiusa da due settimane. L’elenco delle aziende che se ne vanno dalla Russia aumenta giorno dopo giorno. Gli Stati Uniti hanno investito più di un miliardo di dollari nella difesa della Russia». Biden ha annunciato anche che è stata revocata alla Russia la clausola di “nazione più favorita”: in questo modo le normali relazioni commerciali tra i due Paesi sono crollate e si è aperto il rischio di nuovi dazi sull’economia russa.

16.03 – Mariupol completamente circondata

Il ministero della Difesa russo ha annunciato che la città di Mariupol è stata completamente bloccata e circondata dalle forze russe. Secondo le dichiarazioni fornite dall’agenzia Tass «tutti i ponti sono stati distrutti e le strade minate dai nazionalisti».

15.40 – La Russia in fuga da Instagram, anche il ministero dell’Interno cancella l’account

Mosca ha annunciato che limiterà l’accesso a Instagram per gli utenti russi. La decisione è stata presa dopo che Meta, la holding di Mark Zuckerberg di cui fa parte il social, ha scelto di tollerare nei suoi contenuti le espressioni d’odio rivolte verso i cittadini russi, il presidente Vladimir Putin e l’esercito russo. Diversi utenti da Mosca a San Pietroburgo hanno cominciato a cancellarsi dalla piattaforma: tra questi l’Ufficio del procuratore generale russo, il ministero dell’Interno e Sergei Sobyanin, sindaco di Mosca.

15.39 – Ucraina: danni alla nostra economia per 120 miliardi di dollari

Il viceministro ucraino dell’Economia Danyes Kudin ha fatto una stima dei danni subiti da tutto il Paese dal momento dell’invasione dei carri armati russi. Tra la distruzione delle infrastrutture e i punti persi nel Pil, i danni complessivi stimati fino a questo momento ammontano a circa 120 miliardi di dollari.

15.05 – Il New York Times: «Nuovo allarme su Chernobyl»

Secondo una nota pubblicata dal New York Times il presidente russo Vladimir Putin avrebbe «ordinato la preparazione di un attacco terroristico» nellla centrale di Chernobyl. La notizia è stata rivelata dal governo Ucraino, il quotidiano statunitense cita infatti il Ministero della Difesa e l’Intelligence ucraina. Secondo queste fonti ci sarebbero anche conferme sul campo. L’obiettivo di Mosca sarebbe quello di creare un false flag, un attacco da attribuire poi al nemico. Il New York Times ha specificato che al momento è impossibile confermare l’accusa.

14.00 – WhatsApp non sarà bandito dalla Russia

WhatsApp non sarà coinvolto dal ban di Mosca su Meta, in quanto rappresenta «un mezzo di comunicazione e non di pubblicazione», fa sapere Ria.ru.

13.20 – Mosca vuole inserire Meta tra le organizzazioni estremiste

L’ufficio del procuratore generale russo chiede che Meta, la società che detiene Facebook e Instagram, venga riconosciuta come organizzazione estremista. La decisione arriva dopo che i due social hanno deciso di togliere la censura ai post contro la Russia. «Quello che Meta sta facendo è chiamato incitamento all’odio razziale – ha detto il vicecapo del comitato russo sulle tecnologie e le comunicazioni, Anton Gorelkin -, che nella legislazione russa si qualifica come estremismo».

12.50 – 4 morti nell’attacco russo all’aeroporto di Lutsk

Ci sono almeno 4 morti e 6 feriti nell’attacco russo all’aeroporto di Lutsk, nella regione di Volyn. A riportare il bilancio è l’agenzia ucraina Unian, che ha citato un post su Telegram del capo dell’amministrazione statale regionale di Volyn, Yuriy Pohulyayko: «Abbiamo completato le operazioni di soccorso, purtroppo ci sono 4 morti e 6 feriti».

12.40 – Putin: «Ci sono progressi nei colloqui con l’Ucraina»

Nel suo incontro con Lukashenko, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che «Ci sono alcuni progressi nei colloqui russo-ucraini, che si svolgono praticamente ogni giorno».

12.30 – Kiev: «I volontari reclutati dalla Russia sono ex miliziani Isis»

Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha accusato la Russia di aver arruolato «frettolosamente 16.000 ex combattenti dell’Isis da usare contro i civili ucraini». Su Twitter ha scritto: «Ingaggiare l’Isis e la propaganda russa sulle armi chimiche testimonia il tentativo di portare in Ucraina uno scenario siriano».

12.20 – Incontro tra Putin e Lukashenko

Incontro al Cremlino tra Vladimir Putin e Alexandr Lukashenko. Russia e Bielorussia sono alleati nella guerra iniziata da Mosca con l’invasione dell’Ucraina. Tra le notizie diffuse, ci sarebbe anche la posizione di Putin sulle sanzioni occidentale: secondo quanto riportato dal media russo Ria.ru, il presidente russo avrebbe detto che l’Urss «ha sempre vissuto sotto sanzioni e ha avuto successo». Si tratta di un’altra operazione di revisionismo storico e di propaganda portata avanti dal capo del Cremlino.

12.03 – La Nato: «Non vogliamo la guerra con la Russia»

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto in un’intervista all’agenzia Afp di non volere la guerra con la Russia. E una no-fly zone sull’Ucraina porterebbe con molta probabilità a un conflitto diretto tra le due parti.

11.45 – Un faccia a faccia tra Putin e Zelensky? Il Cremlino rilancia: «Nessuno esclude l’incontro»

Un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky sarebbe un’ipotesi ancora concreta. A rilanciare la possibilità che il vertice possa ancora tenersi è lo stesso Cremlino citato dall’agenzia Tass, secondo cui «nessuno esclude» un faccia a faccia tra il presidente russo e quello ucraino. I due, spiegano fonti del governo russo, «si dovrebbero incontrare per ottenere qualche risultato». Dall’invasione russa del 24 febbraio scorso, un incontro di questo genere era stato chiesto a gran voce solo dal presidente ucraino, a cui il Cremlino ha sempre risposto con un granitico silenzio. Era stato Sergej Lavrov a rilanciare l’ipotesi dell’incontro, ma solo dopo un’adeguata preparazione.

11.30 – La foto da Versailles dei leader Ue

La foto di un momento del vertice informale europeo a Versailles incentrato sulla guerra in Ucraina.

11.24 – L’addetta stampa di Navalny nella lista dei ricercati

Il ministero dell’Interno russo ha inserito Kira Yarmysh, addetta stampa di Alexei Navalny, nella lista dei ricercati. Ne da notizia l’agenzia di stampa russa Tass.

11.00 – Mariupol prima e dopo i bombardamenti

La Bbc ha pubblicato una serie di foto di Mariupol prima e dopo i bombardamenti dei russi. Oggi il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryshchenko ha fatto sapere che le truppe russe continuano a bombardare la città colpendo i civili con missili e artiglieria. «Ogni giorno l’inumanità russa aumenta. Abbiamo subito circa 16 ore di bombardamenti consecutivi in aree residenziali. Inoltre sarebbe stata diffusa la falsa notizia che i russi controllano il centro della città e che è stata distrutta l’Azovstal (una delle più grandi aziende di laminazione dell’acciaio in Ucraina, ndr): non è vero», conclude.

10.52 – Zelensky atteso al parlamento di Israele

Il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai ha proposto all presidente ucraino Volodymyr Zelensky di parlare al popolo israeliano con un collegamento video posto nella centrale piazza Habima della città. La richiesta è stata trasmessa all’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Kornichuk. Zelensky ha in programma di parlare ai deputati del Parlamento israeliano, sempre via video, nei prossimi giorni.

10.15 – L’ospedale colpito vicino a Izjum

Le forze russe hanno colpito un ospedale psichiatrico vicino alla città di Izjum, nell’Ucraina orientale, venerdì, secondo quanto hanno detto le autorità regionali ucraine. Oleh Synegubov, governatore della regione di Kharkiv, ha detto che 330 persone sono rimaste in ospedale e che 73 sono state evacuate, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. Secondo altre fonti al momento dell’attacco all’interno c’erano 330 persone, tra queste 50 stanziali e 10 su sedia a rotelle.

9.36 – Putin: volontari in Ucraina

Secondo l’agenzia di stampa Reuters il presidente della Russia Vladimir Putin ha detto che vuole consentire ai volontari di combattere contro le forze ucraine e ha approvato la consegna dei sistemi missilistici occidentali catturati ai combattenti ribelli sostenuti dalla Russia. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha proposto di consegnare i sistemi anticarro di fabbricazione americana come i caccia Javelin e Stinger dalle regioni ribelli di Lugansk e Donetsk. Putin, parlando a una riunione del consiglio di sicurezza russo, ha detto di essere d’accordo e che .dovrebbero essere autorizzati coloro che vogliono fare volontariato per combattere con le forze sostenute dalla Russia. Secondo Shoigu ci sono 16.000 volontari in Medio Oriente pronti a venire a combattere con le forze sostenute dalla Russia.

9.14 – «A Lutsk l’allarme non ha funzionato»

Almeno una persona è morta nella città ucraina di Lutsk, bombardata all’alba dagli aerei russi: lo ha reso noto il sindaco della città Ihor Polishchuk sul suo profilo Facebook secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Agi: «Intorno alle 5:45 ci sono state tre esplosioni. Tre missili hanno colpito il nostro aeroporto militare. C’è un morto». Il primo cittadino ha aggiunto che il sistema d’allarme cittadino «non ha funzionato affatto» e che si sta cercando di ripristinarlo.

8.32 – Kiev: attacchi devastanti nelle grandi città

Alcune delle principali città ucraine, tra cui Dnipro e Lutsk, sono «sottoposte ad attacchi devastanti». Lo ha scritto su Twitter il consigliere della presidenza ucraina Mykhailo Podolyak, secondo cui i raid hanno colpito Lutsk, vicino al confine polacco, mentre tre grandi esplosioni sono state segnalate nella città occidentale di Ivano-Frankivsk. «Anche Dnipro è sotto attacco – ha aggiunto – La guerra distruttiva della Russia contro i civili e le grandi città continua».

8.18 – Lo stadio danneggiato dal bombardamento

L’attacco dei russi alla cittadina di Chernihiv ha provocato danni allo stadio Yuri Gagarin. Nello stadio gioca il Desna, la squadra in cui ha mosso i primi passi da calciatore Andriy Yarmolenko. Intanto oltre 220 mila persone sono state evacuate verso la Russia dal Donbass e dal resto dell’Ucraina, secondo quanto rende noto l’agenzia Tass. «Ad oggi circa 222 mila persone hanno attraversato il confine russo. Tra loro 50 mila bambini. Più di 193 mila persone sono arrivate in Russia da Donetsk e Lugansk dal 18 febbraio, quando l’evacuazione fu annunciata dalle autorità di queste autoproclamate repubbliche separatiste. Inoltre, circa 30 mila hanno lasciato il territorio ucraino attraverso i posti di blocco nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea.

8.01 – L’attacco alla città di Ivano-Frankovsk

Alcune esplosioni dovute a missili e cannonate sono segnalate nella città di Ivano-Frankovsk, nel sud-ovest dell’Ucraina. Si tratta della terza località dell’ovest dell’Ucraina, quindi lontano dalle aree di guerra fino a questo momento, dopo Lutsk e Dnipro. Ivano-Frankovsk si trova a un centinaio di chilometri a sud di Leopoli. Mosca intanto ha confermato dal canto suo i bombardamenti a Lutsk e a Ivano-Frankovsk, affermando che si tratta di attacchi (missilistici) di lungo raggio ed alta precisione contro altrettanti piccoli aeroporti.

7.40 – Kiev: la Russia arruola i prigionieri di guerra

Il ministero della Difesa dell’Ucraina sostiene che i russi starebbero obbligando alcuni prigionieri di guerra ucraini a combattere per loro, nella regione russa di confine a Rostov, dove Mosca avrebbe scarsità di forze. A scriverlo è la Bbc, che aggiunge di non avere modo di verificare l’affermazione. Lo stesso ministero afferma che ci sono segnalazioni di civili ucraini rapinati e perfino assassinati dalle forze armate russe, in violazione di qualsiasi legge internazionale. Si afferma anche che nei territori ucraini militarmente occupati dai russi si chiede alla popolazione di collaborare e che in alcune di queste zone, in particolare a Cherson, i russi starebbero cercando di installare una sorta di sistema di polizia per mantenere l’ordine.

7.25 – Donetsk ha preso Volonovakha

La città ucraina di Volnovakha, nel sud-est del Paese, è sotto il controllo delle truppe dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia Interfax. Intanto nell’ultimo bollettino di intelligence del ministero della Difesa britannico sulla situazione in Ucraina si scrive che «rimane altamente improbabile che la Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi delineati nel piano pre-invasione. Le forze di terra russe continuano a fare progressi limitati. Persistono problemi logistici che hanno ostacolato l’avanzata, così come la forte resistenza Ucraina. La Russia – secondo l’intelligence di Londra – sta probabilmente cercando di ripristinare e riposizionare le sue forze per una rinnovata attività offensiva nei prossimi giorni», che prosumibilmente preluderà a «operazioni contro la capitale Kiev».

6.50 – Putin torna a parlare

Vladimir Putin torna a parlare. In un incontro con i membri del governo russo il leader avrebbe teso la mano all’Europa e agli Usa, sostenendo che la Russia non ha intenzione di isolarsi da nessuno ed è «aperta a lavorare con tutti i nostri partner stranieri che lo vogliano». Intanto Kiev denuncia un attacco aereo a Dnipro e Lutsk e sostiene che siano arrivati colpi dagli aerei nei pressi di un condominio e un asilo nido.

6.00 Nessun civile evacuato da Mariupol

Nessun civile è stato ancora evacuato da Mariupol a causa dei pesanti bombardamenti russi, che non consentono nemmeno la consegna degli aiuti umanitari inviati dal governo di Kiev. Lo ha dichiarato in televisione la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk. «La situazione peggiore è quella del corridoio Mariupol-Zaporizhzhia», ha detto Vereshchuk, «nessuno è stato evacuato. Non una singola goccia d’acqua ha raggiunto persone che sono stremate dalla sete. Oggi 300 mila persone stanno soffrendo per la mancanza d’acqua, il freddo e la fame», ha detto ancora Vereshchuk, «la vendetta dell’aggressore e’ non consentirci di salvarle».

5.13 – Oms all’Ucraina: distrugga gli agenti patogeni

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato all’Ucraina di distruggere gli agenti patogeni pericolosi presenti nei laboratori di salute pubblica del Paese per prevenire «eventuali fuoriuscite» che potrebbero diffondere malattie tra la popolazione. Gli esperti di sicurezza biologica affermano che il movimento di truppe russe in Ucraina e il bombardamento delle sue città hanno aumentato il rischio di fuga di agenti patogeni, nel caso un attacco colpisca queste strutture.

3.30 – I leader Ue a Versailles: «Con l’Ucraina»

«Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio dimostrato nel difendere il proprio paese e i nostri valori condivisi di libertà e democrazia. Non li lasceremo soli. Continueremo a fornire sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario coordinato». Questa è la dichiarazione dei leader Ue dopo il vertice di Versailles. «Ci impegniamo a fornire sostegno per la ricostruzione di un’Ucraina democratica una volta cessato l’assalto russo. Siamo determinati ad aumentare ulteriormente la nostra pressione su Russia e Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e restiamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni».

2.58 – Colpito l’istituto nucleare

L’istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv, sede di un reattore nucleare sperimentale, è stato colpito in un raid russo. L’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina – riporta il Kyiv Independent – ha annunciato che la struttura è stata colpita, danneggiando l’esterno e forse numerosi laboratori in tutto l’edificio.

2.25 – Ispezioni nei siti nucleari ucraini

Il direttore generale dell’agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi ha reso noto che l’organismo ha programmato ispezioni fisiche nei siti nucleari ucraini. Lo fa sapere la Bbc, aggiungendo che l’Ucraina ha comunicato all’Aiea di aver perso le comunicazioni con la centrale di Chernobyl. Grossi ha aggiunto che l’Aiea non è ancora stata in grado di confermare i rapporti secondo cui le linee elettriche della centrale di Chernobyl sarebbero state riparate, il giorno dopo la perdita degli alimentatori esterni.

2.00 – Il convoglio russo disperso

Il convoglio russo lungo 60 chilometri che si muoveva verso Kiev si è disperso e ridistribuito in aree circostanti. È quanto emerge dalle foto satellitari mostrate da Cnn.

1.10 – Il Consiglio Onu e la Russia

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà nelle prossime ore su richiesta della Russia. Lo affermano fonti diplomatiche, secondo le quali al centro dell’incontro c’è la teoria di Mosca secondo la quale gli Stati Uniti stanno effettuando attività biologiche in Ucraina.

00.15 – 20 mila lasciano Sumy

Sono circa 20mila le persone che sono riuscite a lasciare la regione di Sumy, Ucraina nordorientale, grazie ai corridoi umanitari. Lo riferisce la Cnn citando le autorità ucraine. «Bus da Sumy e Trostianets stanno arrivando a Lubny, da dove le persone evacuate utilizzeranno i treni per raggiungere le zone occidentali del Paese», ha detto Dmytro Lunin, capo dell’amministrazione della regione di Poltava.

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