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Sulle vittime dell’attacco alla torre della Tv di Kiev la Russia accusa l’Ucraina: la teoria del complotto sui corpi

11 Marzo 2022 - 18:13 David Puente
La tesi del Cremlino è quella di aver avvertito le autorità di Kiev. E sul web viaggia la disinformazione

Il Governo e i media russi stanno promuovendo dei canali di propaganda sull’invasione in Ucraina spacciandoli per servizi «anti Fake News». Uno di questi è un sito internet promosso dal viceministro della Federazione russa, che al momento tratta argomenti di interesse nazionale paralleli al conflitto, mentre i canali Telegram la fanno da padrona. Come quello creato il 24 febbraio mattina e chiamato «Guerra ai falsi», che accusa i canali ucraini di aver diffuso una bufala sul recente bombardamento delle strutture della TV di Kiev. Il canale Telegram ha anche un sito, creato sempre il 24 febbraio 2022 mattina e poche ore dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Il dati della registrazione del sito web russo.

Per chi ha fretta:

  • Secondo il sito filo-Putin “Warfake”, i media ucraini avrebbero mentito riguardo il bombardamento delle strutture della Tv di Kiev
  • La loro tesi è che le autorità ucraine sarebbero state avvertite in anticipo dell’attacco
  • Insinuano inoltre che le vittime riprese dai media siano cadaveri prelevati da un vicino obitorio
  • Non c’è alcuna prova a sostegno di questa tesi

Le “verifiche” governative

Gli ucraini accusano i russi di aver ucciso delle persone presenti sul posto, ma il fantomatico servizio di “fact-checking” russo sostiene che non sia vero. In che modo? Addossando le colpe dei decessi alle autorità di Kiev e agli stessi cittadini ucraini, i quali sarebbero stati avvisati del bombardamento dalle autorità russe. Fine del presunto “fact-checking”? No! Non finisce qui!

Il “fact-checking” del canale Telegram russo.

Il “servizio” fornito dal canale Telegram continua, sostenendo che potrebbero non esserci vittime nel bombardamento. La prova? Il fatto che a 200 metri dal luogo colpito sia presente un obitorio dal quale: «potrebbero aver preso i corpi» per realizzare i video poi diffusi per accusare la Russia. Il canale ha diffuso un’immagine per “dimostrare” la teoria, mostrando le foto dei corpi e il luogo dove è situato l’obitorio.

Open Fact-checking ha appositamente “timbrato” questa immagine, diffusa dal canale Telegram russo, per evitare che venga usata dal nostro sito in maniera impropria.

Ma non è farina del sacco del canale Telegram. Questo si affida a un altro canale chiamato Rybar (Рыбарь) e a un post pubblicato il primo marzo, nel quale ritengono che i corpi appartengano a persone decedute diverse ore prima e che siano stati prelevati dall’obitorio. La prova? Secondo loro, avevano pochi vestiti addosso e con troppe poche ustioni per ritenerle vittime del bombardamento.

Il luogo del ritrovamento dei corpi

Il primo marzo 2022, l’esercito russo ha colpito una struttura vicina alla torre della TV di Kiev. Sul posto sono stati denunciati diversi decessi, filmati da un testimone oculare presente sul posto.

La mappa fornita dal canale Telegram è parziale e non indica dove sono stati ritrovati i corpi. Attraverso il video, è possibile indicare il luogo esatto delle riprese (sotto in verde), situato tra la torre e la sede della televisione di Kiev (in azzurro).

L’edificio filmato intorno al minuto 0:33 è identico a quello visibile da Google Street View qui. Poco dopo si vede l’immagine di un’insegna di una pompa di benzina, che si trova proprio a fianco.

Il video mostra un’area intera andata a fuoco, così come un albero non del tutto “spento”.

I detriti potevano arrivare così lontano?

Il luogo del ritrovamento dei corpi è a breve distanza dalla torre, come possiamo vedere dal filmato.

Un altro filmato, condiviso proprio dai canali filorussi, mostra un altro edificio colpito dai detriti che risulta essere molto distante.

L’area ripresa nel video risulta essere quella della televisione di Kiev.

Conclusioni

Quella proposta è un’ulteriore narrativa utile alla propaganda russa: quella dei corpi prelevati da un obitorio per spacciarli come vittime del bombardamento. Senza alcuna prova e come nei più classici dei canali complottisti.

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