Miracolo a Mariupol? Kiev: «130 persone sopravvissute all’attacco sul teatro»

Secondo la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna il rifugio ha resistito: «La gente sta uscendo viva dalle macerie»

Sarebbero 130 le persone finora uscite vive dal teatro di Mariupol, bombardato ieri 16 marzo dai russi. A dirlo è l’agenzia Ukrinform, citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. «Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati». Il deputato ucraino Serhiy Taruta aveva già sostenuto che il rifugio antiaereo del teatro drammatico di Mariupol avesse resistito all’attacco aereo, le persone sono sopravvissute. Lo ha detto in un post sulla sua pagina Facebook, citato da Unian. «Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito. La gente sta uscendo viva dalle macerie!», ha detto Taruta.


Anche il deputato ucraino Dmytro Gurin, i cui genitori si trovano a Mariupol, ha detto alla Bbc che il teatro «in quanto edificio è stato distrutto. Abbiamo oltre mille donne e bambini nel rifugio antiaereo, nei sotterranei. Qualche minuto fa abbiamo saputo che il rifugio ha resistito e che loro sono sopravvissuti».


Nel frattempo secondo la Gran Bretagna quello che è accaduto nel teatro di Mariupol, in Ucraina, «sembra essere stato un attacco deliberato contro un obiettivo civile» frutto di un bombardamento aereo russo. Lo ha detto James Cleverly, numero due del Foreign Office, intervistato da vari notiziari del mattino a nome dell’esecutivo. Secondo Londra, si tratta di «un’evidente violazione del diritto internazionale», come ha aggiunto il viceministro a Itv in risposta alla domanda se si potesse già evocare un crimine di guerra. Mosca ha ieri attribuito invece il raid alla milizia ultranazionalista ucraina del battaglione Azov.

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