Le allegre diagnosi del medico No vax Giuseppe Delicati: «Non andate in ospedale, il vaccino fa ammalare»

L’atto di accusa nell’ordinanza del Gip: firmava esenzioni palesemente false, raccontava bufale sulle cure dei nosocomi

Il medico Giuseppe Delicati, arrestato con l’accusa di avere rilasciato certificati di esenzione dal vaccino con modalità ritenute scorrette dalla procura, consigliava ai pazienti affetti da Coronavirus di non andare in ospedale. E sosteneva che il vaccino facesse ammalare. Questo emerge dagli atti dell’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari Edmondo Pio. Dove, come riporta oggi La Stampa, viene citata un’intercettazione dei carabinieri che riguarda il signor Luigi Giorgianni, morto il 12 gennaio scorso a causa delle complicazioni derivate da Covid-19. E a causa delle resistenze di Delicati riguardo l’ospedalizzazione, sostiene il Gip. Il quale cita un dialogo in cui il figlio Andrea si rivolge a Delicati: «Ma tu dici che continuiamo a non andare in ospedale?». Replica lui: «Certo, è normale non c’è bisogno di andare in ospedale. Fa la terapia iniettiva e il cortisone che vanno bene hai capito? Poi lui fa anche l’eparina, quindi è coperto!». Andrea: «E però mi sono preoccupato perché con tutto l’ossigeno attaccato lui c’ha 82 (verosimilmente è il valore del saturimetro)». Quando le condizioni si aggravano e si rende necessario il ricovero Delicati insiste: «Secondo me – dice al figlio – poteva risparmiarsi di andare in ospedale».


Ma non c’è solo questo. Perché Delicati viene intercettato anche quando dice a un paziente «il vaccino fa ammalare». O quando racconta di aver scoperto che in un ospedale «utilizzano reagenti per l’influenza, al posto di quelli per il Covid, facendo volutamente gonfiare i dati dei contagi, onde generare panico e allarmismo sulla popolazione». E firma esenzioni «palesemente false». L’unica cosa «che non posso fare – dice – è la ricetta dematerializzata perché mi hanno bloccato il computer ma c’ho tantissimi ricettari da consumare quindi non c’è problema». Non solo: a una giornalista tv che si finge interessata ad ottenere l’esenzione ma che gli fa notare che lei lavora con gli anziani risponde che questi non rischiano nulla. Attualmente 70 persone sono indagati in concorso con lui per falso ideologico, ma in centinaia hanno usufruito dei suoi certificati. Che venivano rilasciati senza visita e sulla base delle dichiarazioni del richiedente.


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