Ucraina, Zelensky chiede di processare la Russia per crimini di guerra. L’Ue annuncia le nuove sanzioni – Il live blog

Quarantunesima giornata di guerra. Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

È il quarantunesimo giorno di guerra in Ucraina. L’Unione europea ha annunciato il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha detto che sono stati espulsi dal Paese 30 diplomatici russi, mentre Mosca non esclude un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Dal campo di battaglia arrivano notizie di pesanti bombardamenti su Donetsk e Lugansk.


Bucha

21.15 – Stoltenberg: «Se la Russia userà armi chimiche ci saranno conseguenze molto severe»

«Ci saranno conseguenze molto severe» se la Russia userà armi chimiche o biologiche in Ucraina perché questo «cambierebbe la natura di questo conflitto e sarebbe una violazione del diritto internazionale». È quanto dichiarato dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a Sky TG24. Quanto al possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato, Stoltenberg ha osservato: «Noi rispettiamo il diritto inalienabile di ogni nazione di scegliere il proprio percorso: la decisione spetta all’Ucraina e noi la rispetteremo». Al momento, ha precisato il segretario generale della Nato, «il focus è sulla difesa dell’Ucraina» dall’attacco russo. Stoltenberg si è detto «molto lieto che l’Italia abbia chiarito che arriverà al 2 per cento del Pil per quanto riguarda le spese militari», sottolineando che «farlo il prima possibile è sempre meglio».


20.00 – Lavrov: «Le fake news di Kiev su Bucha rischiano di sabotare i promettenti colloqui di Istanbul»

Secondo il ministro degli Esteri russo Lavrov, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax, «il processo di de-escalation sul territorio ucraino dopo i colloqui tra Kiev e Mosca a Istanbul è stata un gesto di buona volontà da parte della Russia». Tuttavia, ha proseguito Lavrov, a causa delle «fake news» sulle responsabilità delle truppe russe sulla strage di Bucha, l’Ucraina ha tentato di sabotare «le promettenti trattative» di pace.

19.30 – Johnson ai russi: «Putin commette crimini, avete diritto di sapere la verità»

«Il popolo russo ha diritto alla verità». Si apre con queste parole, pronunciate inizialmente in russo, un videomessaggio indirizzato ai russi dal premier britannico, Boris Johnson, nel quale accusa le forze di Mosca e il presidente Vladimir Putin di essere responsabile del «massacro di civili, dell’uccisione di bambini, dello stupro di donne» in Ucraina. Johnson ha concluso il suo messaggio ai cittadini russi dicendo: «Il vostro presidente è accusato di compiere crimini di guerra, non posso credere che stia agendo in vostro nome».

19.00 – La Cina chiede una indagine indipendente sui fatti di Bucha

Rispondendo al discorso di Zelensky e alle accuse arrivate da più parti, la Russia ha negato che i propri militari a Bucha abbiano «fatto male a nessuno». Intanto, la Cina ha chiesto una indagine indipendente per accertare le responsabilità.

18.15 – Israele accusa la Russia di aver commesso crimini di guerra in Ucraina

Yair Lapid, ministro degli Esteri israeliano, ha «condannato con fermezza i crimini di guerra» della Russia in Ucraina. «Le immagini e le testimonianze dall’Ucraina sono orribili. Le forze russe hanno commesso crimini di guerra contro una popolazione civile indifesa – ha proseguito Lapid -. Condanno fermamente questi crimini di guerra». 

17.30 – Zelensky all’Onu: «Processare la Russia per crimini di guerra»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di «rimuovere la Russia» così che non possa «mettere il veto» sulle risoluzioni contro «le sue aggressioni». Inoltre, il presidente ucraino rivolgendosi al Consiglio ha chiesto: «Dove sono le garanzie che deve dare l’Onu? Dov’è la pace che il Consiglio di sicurezza deve costruire? Il proposito di questa organizzazione è garantire la pace». Dopo aver dichiarato «che i russi si sentono colonizzatori, vogliono la nostra ricchezza, vogliono ridurci in schiavitù, vogliono farci diventare schiavi muti, stanno rubando tutto, dal cibo ai gioielli», Zelensky ha dichiarato: «I militari russi e i loro comandanti devono essere processati per crimini di guerra».

16.30 – Onu: «Verifiche in corso sulle denunce di violenze sessuali da parte delle forze ucraine»

«Ci sono denunce di violenza sessuale da parte delle forze ucraine e delle milizie della protezione civile» di Kiev. Lo ha detto Rosemary DiCarlo, sottosegretario generale delle Nazioni Unite, parlando al Consiglio di Sicurezza. La missione di monitoraggio dei diritti umani dell’Onu in Ucraina sta verificando queste accuse, ha precisato.

16.15 – Draghi: «Ferma condanna del governo per le stragi di civili in Ucraina»

Il presidente Mario Draghi, in visita a Torino, ha ribadito che «l’Italia e l’Unione Europea sostengono il popolo ucraino, in lotta per la pace e per la libertà. La Commissione Europea ha appena annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni. L’Italia è pienamente allineata al resto dell’Ue e appoggia con convinzione le misure restrittive presentate dalla Presidente von der Leyen». Il premier ha poi aggiunto: «I crimini di guerra devono essere puniti. Il presidente Vladimir Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni».

15.45 – Putin: «Possibili limiti all’export di cibo»

Vladimir Putin ha detto che Mosca potrebbe imporre limiti all’export di cibo verso i Paesi ostili. Il presidente russo ha poi attaccato l’Occidente, dicendo che «sta cercando di scaricare i propri errori economici sulla Russia, per risolvere i problemi a spese di Mosca».

15.00 – Nuove sanzioni Ue contro la Russia

L’Ue ha annunciato il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Tra le misure, spiccano l’embargo del carbone e la chiusura dei porti alle navi russe. Qui tutte le sanzioni annunciate da Bruxelles.

14.00 – Mosca non esclude un incontro Putin-Zelensky (ma solo dopo l’intesa)

Il Cremlino non esclude che il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky possano incontrarsi. Un colloquio che, però, potrà avvenire solo dopo l’accordo su una bozza di intesa, ha precisato l’agenzia Tass. «Non è cambiato nulla per noi a questo riguardo. Non escludiamo la possibilità di un incontro per il nostro presidente», ha detto Peskov in conferenza stampa commentando, come riporta l’Interfax, le parole di Zelensky secondo cui l’incontro potrebbe non avvenire. «Ancora una volta, ripetiamo che tale incontro sarà possibile solo dopo l’approvazione del testo del documento», ha concluso Peskov.

13.00 – Non solo Bucha, gli orrori nelle città occupate dai russi

Il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova ha denunciato che «bambini di meno di 10 anni, uccisi con segni di stupro e tortura, sono stati trovati nella città di Irpin. Nella regione di Kiev, il ‘campo per bambini di Prolisok’ ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena. Sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. Una delle vittime aveva il cranio schiacciato». Secondo questa ricostruzione, dunque, non ci sarebbe solo Bucha – come luogo di massacro dei civili da parte dei russi – ma anche il villaggio di Viktorivka, nella regione di Chenihiv. A Konotop, nella regione di Sumy, infine, tre civili sono stati torturati e trovati morti.

11.00 – Il ministro Di Maio: «Espulsi 30 diplomatici russi»

«Abbiamo espulso 30 diplomatici russi per motivi di sicurezza nazionale», ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Berlino. «Il segretario generale del ministero degli Affari Esteri, l’ambasciatore Ettore Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su mia istruzione, l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, per notificargli la decisione del governo italiano di espellere 30 diplomatici russi in servizio presso l’Ambasciata in quanto “personae non gratae”», ha dichiarato Di Maio. «Tale misura, assunta in accordo con altri partner europei e atlantici, si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa», ha concluso il ministro.

9.30 – Bombardamenti a Donetsk e Lugansk

Bombardamenti intensi continuano a colpire Donetsk e Lugansk. Lo fa sapere il bollettino delle forze ucraine. A Donetsk numerosi sono i danni alle case private e alle infrastrutture, mentre nella regione di Chernihiv sono state annunciate incursioni aeree nella notte. Continuano intanto le consegne di aiuti umanitari agli insediamenti liberati dal nemico. Anche la situazione nella regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale, è difficile tra i pesanti bombardamenti russi, secondo Serhii Gaidai, presidente dell’amministrazione militare regionale di Lugansk. «Né i soccorritori né i medici delle ambulanze possono raggiungere alcuni quartieri di Popasna e Rubizhne nella regione di Lugansk», ha detto. «Il bombardamento è molto pesante, i combattimenti di strada continuano. A Rubizhne, i morti sono sepolti nei cortili».

8.30 – Sette corridoi umanitari oggi

La vice prima ministra Iryna Vereshcuk su Telegram ha annunciato la giornata di oggi sono previsti in Ucraina sette corridoi umanitari, compreso quello della città assediata di Mariupol. Il percorso da Mariupol arriva fino a a Zaporizhzhia (circa 200 chilometri a nord-ovest), con mezzi propri, spiega Vereshchuk, precisando che le forze russe, «nonostante le promesse, non consentono a nessuno di recarsi a Mariupol». Inoltre, fa sapere, «gli occupanti hanno bloccato a Mangush i rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Dopo i negoziati, sono stati rilasciati di notte e inviati a Zaporizhzhia».

7.40 – Intelligence Gb: Kiev riprende il controllo del Nord

I militari ucraini hanno ripreso il controllo di territori nel nord dell’Ucraina dopo il ritiro delle truppe russe. Lo sostiene il ministero della Difesa britannico nel suo rapporto quotidiano, aggiungendo che è probabile che i combattimenti continuino a livello inferiore in alcune parti delle regioni appena riconquistate, ma diminuiscano in modo significativo durante questa settimana quando il resto delle forze russe si ritirerà. Londra ha fatto sapere che le unità russe che si ritirano dall’Ucraina settentrionale dovranno essere riequipaggiate prima di essere disponibili per essere ridistribuite per le operazioni nell’Ucraina orientale.

5.20 – Sirene d’allarme a Kiev e in altre città ucraine

Le sirene di allarme per possibili incursioni aree sono tornate a suonare stamane in quasi tutta l’Ucraina. Lo segnalano i media locali. Da Kiev, a Odessa, da Kharkiv Leopoli, da Mykolaiv a Donetsk e Zaporizhzhia. Secondo The Kyiv Independent le sirene dei raid aerei sono risuonate in quasi tutte le regioni, ovvero a Cherkasy, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Donetsk, Ivano-Frankivsk, Kharkiv, Khmelnytsky, Kirovohrad, Kiev, Leopoli, Mykolaiv, Odesa, Poltava, Rivne, Sumy, Ternopil, Vinnytsia, Volyn, Zakarpattya, Zaporizhzhia, Zhytomyr.

Foto in copertina di repertorio: EPA/SERGEY DOLZHENKO

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