Covid, meno contagi con pochi tamponi ma i morti tornano a crescere – Il monitoraggio Gimbe

Leve diminuzione dei casi, crescita dei ricoverati nei reparti ospedalieri ma calano quelli in terapia intensiva

Contagi in diminuzione ma crescita dei morti. Meno tamponi e Questi i dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sull’emergenza Coronavirus in Italia. Secondo il quale nell’ultima settimana si è verificata una lieve diminuzione dei nuovi casi di Covid-19: sono stati 469.479, ovvero 6,9% in meno rispetto ai 504.487 della settimana precedente. Un calo che va di pari passo con quello dei tamponi (-4,7%). Mentre i decessi tornano sopra quota mille, passando da 953 a 1.049, con un aumento del 10,1%. I tamponi effettuati, sia molecolari che antigenici, sono calati da 3,32 milioni della settimana 23-29 marzo a 3,16 milioni della settimana 30 marzo-5 aprile mentre la media del tasso di positività ai tamponi rimane intorno al 13%. «Dopo la stabilizzazione della scorsa settimana – fa sapere Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – i nuovi casi settimanali si attestano a quota 469 mila, con una riduzione del 6,9% e una media giornaliera intorno ai 68 mila casi. Rimane tuttavia molto difficile fare previsioni, sia per l’eterogeneità delle situazioni regionali, sia perché in alcune grandi Regioni del Nord iniziano ad intravedersi segnali di risalita».


Nella settimana 30 marzo-5 aprile si rileva anche un incremento percentuale dei nuovi casi in quattro regioni (tra cui il +10,4% dell’Emilia-Romagna) e un decremento in 17 (dal –1,3% della Lombardia al –18,2% dell’Umbria). Torna invece a crescere il numero dei decessi: 1.049 negli ultimi 7 giorni (di cui 104 riferiti a periodi precedenti), con una media di 150 al giorno rispetto ai 136 della settimana precedente. «Il numero dei decessi che non accenna a scendere – sottolinea Cartabellotta – merita una particolare attenzione: infatti, accanto a fattori epidemiologici non modificabili (età avanzata, comorbidità), esistono determinanti legate al calo dell’efficacia vaccinale sulla malattia grave e al sottoutilizzo dei farmaci antivirali su cui, invece, è possibile intervenire».


In più continua ad aumentare, seppure solo del 5,2% e in misura minore rispetto alla scorsa settimana, il numero dei pazienti Covid ricoverati nei reparti ospedalieri, mentre tornano a scendere quelli in terapia intensiva, che vedono un –3,3%. Il monitoraggio sottolinea come sia «mutato negli ultimi 6 mesi, il quadro degli ospedalizzati, con un incremento dei ricoverati con sintomi a cui non corrisponde un aumento di ricoveri in intensiva». Dal 30 marzo al 5 aprile, i ricoverati con sintomi sono stati 10.246 rispetto ai 9.740 (+506), mentre i pazienti in terapia intensiva sono scesi da 487 a 471 (-16).

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