Erdogan chiama Zelensky, pressing sui negoziati. Il presidente ucraino: «Prima evacuare Mariupol e Azovstal»

Rilanciato dalle agenzie russe, il presidente turco si è riproposto come mediatore tra Mosca e Kiev alla vigilia del colloquio con Putin e il segretario generale dell’Onu

Una possibile ripresa dei negoziati tra Ucraina e Russia è stato l’argomento principale della nuova telefonata avvenuta oggi 24 aprile tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello ucraino Volodymyr Zelensky. A rilanciare la notizia è stata l’agenzia russa Tass che ha citato l’ufficio di presidenza turco. Erdogan è ribadito di voler sostenere il processo negoziale, facendo leva sul ruolo terzo mantenuto sin dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina dello scorso 24 febbraio. La Turchia finora non ha partecipato alle sanzioni dei Paesi occidentali contro Mosca, offrendo sostegno a Kiev per esempio con la proposta di svolgere le evacuazioni nel Sud dell’Ucraina su navi turche. Domani 25 aprile, Erdogan ha in programma un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin e ospiterà ad Ankara anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, poi diretto a Mosca e a Kiev.


Nella telefonata, Zelensky ha ribadito la sua condizione perché si possa tornare a discutere dei negoziati. A partire dalla: «necessitò dell’immediata evacuazione dei civili da Mariupol, compresa l’acciaieria Azovstal», da cui il presidente ucraino chiede di far uscire indenni anche le «truppe bloccate». Con Erdogan il presidente ucraino ha detto di aver «discusso del processo negoziale, del coordinamento con la Turchia e con gli altri Paesi sulle garanzie di sicurezza per il nostro Stato». Zelensky dice di aver poi sollevato «questioni relative alle capacità di difesa ucraine e alla sicurezza alimentare globale, che è minacciata a causa del blocco della navigazione nel Mar Nero».


Leggi anche: