«Diffondono la propaganda del regime»: chi sono i giornalisti filo-Putin sanzionati dal Regno Unito

Da Brian McDonald di Russia Today ai reporter di guerra Ievgheni Poddubny e Aleksandr Kots: si allunga la lista dei soggetti sanzionati da Londra

Ci sono diversi giornalisti vicini al Cremlino nella lista di persone sanzionate dal Regno Unito per essere le «voci della propaganda del regime» di Vladimir Putin. Alcuni arrivano da canali televisivi e altri, per la prima volta, anche da giornali cartacei. La lista è stata allegata dal Foreign Office al nuovo pacchetto di sanzioni di Boris Johnson. Nell’elenco figura Brian McDonald, responsabile irlandese del desk in inglese di Russia Today, uno dei media russi più attenzionati dall’inizio del conflitto e sottoposto a diverse limitazioni anche da parte dei colossi tech. Spiccano poi i nomi di Mikhail Leontiev del programma Odnaki sul Primo Canale, e Nailya Asker-Zade dell’emittente pubblica Vgtrk. Quest’ultima comprende i canali Rossiya 1, Rossiya-24, Vesti FM e Radio Russia. Sanzionati anche due reporter di guerra: Ievgheni Poddubny della tv pubblica e Aleksandr Kots della testata Komsomolskaia Pravda. Nel mirino, poi, diverse organizzazioni che fanno secondo il Regno Unito «disinformazione bellica online». Si tratta di Strategic Culture Foundation, SouthFront e dell’agenzia InfoRos. Il 2 maggio, la Commissione Ue si è esposta sul tema dell’informazione, redarguendo i media degli Stati membri che invitano giornalisti russi appartenenti a testate sanzionate, come Russia Today e Sputnik.


Le altre persone sanzionate da Londra

Nel mirino di Londra non ci sono solo giornalisti: da oggi le aziende russe sono bandite dalla rete di servizi finanziari, di consulenza e di pubbliche relazioni della City. Le persone sanzionate hanno il divieto di viaggiare nel Regno Unito. Colpito anche Aleksandr Shkolnik, direttore del museo della Grande Guerra Patriottica di Mosca. Shkolnik ha diretto diverse iniziative culturali dedicate alla vittoria sul nazismo ed è stato inserito nella lista nera perché accusato di fare «disinformazione culturale e storica». Ci sono poi i nomi di Dmitri Gusev, banchiere e boss della Sovcombank, dell’ex ministro Mikhail Zadornov, numero uno di Otkritie FC Bank, del direttore del colosso di veicoli militari Kama Serghei Kogoghin, e del viceministro della Difesa Nikolai Pankov, già sanzionato dall’Australia.


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