L’ambasciata russa in Italia rilancia le accuse del Cremlino contro Obama e Biden: «Ideologi di esperimenti su pazienti in Ucraina con Pfizer e Moderna»

La Russia sostiene di avere prove concrete a sostegno delle accuse contro gli Stati Uniti e ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere dei presunti laboratorio biologici americani in Ucraina

L’ambasciata russa in Italia ha rilanciato l’accusa partita ieri 11 maggio dal ministero della Difesa di Mosca secondo cui i vertici del Partito democratico americano, tra cui l’ex presidente Barack Obama e l’attuale capo della Casa Bianca Joe Biden, sarebbero tra gli «ideologi delle attività biologiche militari in Ucraina» mirate a creare farmaci «aggirando gli standard di sicurezza internazionali». Una teoria su cui la Russia ha chiesto oggi 12 maggio che indaghi anche l’Onu, portando le accuse anche al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Come riportava l’agenzia Tass, i test sarebbero stati portati avanti da uomini del Pentagono con lo scopo di produrre anche «armi biologiche» e in collaborazione con i colossi farmaceutici Pfizer, Moderna e Merck.


Gli obiettivi degli esperimenti: armi biologiche e farmaci contro gli standard internazionali

Secondo la teoria del ministero della Difesa russo, le attività dei laboratori non sarebbero iniziate recentemente, bensì nel 2005, per mano dell’ex presidente Usa Barack Obama e sarebbero «sponsorizzate da George Soros». I laboratori ucraini lavorerebbero, oltre che «per le compagnie farmaceutiche americane e il Pentagono» anche per «attività illegali e condurre esperimenti sul campo e in laboratorio». Continua l’agenzia: «Grazie al progetto in Ucraina, il dipartimento di difesa americano ha migliorato significativamente la creazione di armi biologiche». Non solo gli Stati Uniti, ma anche Germania e Polonia starebbero conducendo progetti di questo tipo in Ucraina, nel corso dei quali la Germania avrebbe raccolto campioni di sangue di cittadini di 25 regioni ucraina. La Polonia invece, userebbe i laboratori per studiare «la diffusione del virus della rabbia» in Ucraina.


Le accuse sui presunti laboratori in Ucraina

Non è la prima volta che l’informazione filorussa diffonde informazioni di questo tipo, che circolano da prima dello scoppio della guerra attuale. Era già circolata la notizia, di cui Open si era occupato nella sezione fact-checking, che in Ucraina vi fossero laboratori per la creazione di armi biologiche controllati dalla Nato, e addirittura che alcuni di questi si trovassero sotto l’acciaieria Azovstal. Secondo la narrazione, i laboratori sarebbero gestiti dagli Usa, in questo caso il Pentagono, ma spesso anche la Nato, che li finanzierebbe allo scopo di produrre armi biologiche. In Ucraina, come in molti altri paesi, esistono laboratori nei quali vengono trattati agenti patogeni potenzialmente pericolosi. Ma non esistono prove che questi vengano adoperati a fini bellici.

In copertina: Lo schema diffuso nell’informazione filorussa sulla storia e il funzionamento dei laboratori | Ria Novosti

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