Finlandia e Svezia nella Nato, Erdogan: «Diremo no». Stoltenberg fiducioso: «Troveremo un accordo»

Il segretario generale della Nato: «Se la Turchia solleva preoccupazioni bisogna sedersi a un tavolo»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan è tornato sul possibile ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato: «Abbiamo avvisato le parti interessate che diremo “no”». Il motivo, sostiene Ankara, è che Helsinki e Stoccolma sostengono i «terroristi» del Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, che la Turchia definisce organizzazione terroristica. Soprattutto la Svezia sarebbe «un completo rifugio del terrorismo». «La Nato è un’organizzazione di sicurezza», ha aggiunto il presidente turco, «non possiamo accettare che ci siano organizzazioni terroristiche in un’organizzazione di sicurezza del genere». Negli scorsi giorni, Erdoğan ha posto come condizione per il “sì” all’entrata nella Nato dei due Paesi nordici che questi espellano i 30 membri del Pkk che – secondo Ankara – sono lì ospitati.


Stoltenberg: «Se la Turchia solleva preoccupazioni bisogna sedersi a un tavolo»

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha commentato: «Le preoccupazioni sulla sicurezza di tutti gli alleati devono essere prese in considerazione ora che trattiamo la richiesta d’ingresso di Svezia e Finlandia. Conto che si arrivi presto a una decisione: con il loro ingresso il 96% della popolazione europea vivrà sotto la Nato». Stoltenberg ha spiegato la ragione della sua fiducia: «Come organizzazione abbiamo una storia di successo quando si tratta di superare le differenze», ha detto, ribadendo che «siamo 30 alleati con diverse necessità e diverse forze politiche al governo. Se un alleato importante come la Turchia solleva preoccupazioni sulla sicurezza non si può fare altro che sedersi a un tavolo, discutere e arrivare a una posizione comune: siamo in contatto con Ankara, con Finlandia e Svezia, con gli alleati, e stiamo affrontando i problemi sollevati».


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