Bonomi (Confindustria) contro Orlando: «Salario minimo? I nostri contratti sono tutti oltre i 9 euro all’ora»

Il presidente di Confindustria: «Il tema del salario minimo è come verrà costruito. Il bonus da 200 euro una tantum? Non risolve il problema di chi ha redditi inferiori ai 35mila euro»

Prosegue lo scontro a distanza tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e Carlo Bonomi. Quest’oggi il presidente di Confindustria, ospite al Festival dell’Economia di Trento, è tornato sul tema del salario minimo, spiegando che «il tema dei salari non è di pertinenza di Confindustria, perché i nostri contratti sono tutti oltre i 9 euro l’ora, quindi non siamo né contrari e nemmeno a favore: il tema del salario minimo è come verrà costruito». Nei giorni scorsi, il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao aveva punzecchiato gli industriali di Assolombarda, sollecitandoli a «pagare di più i giovani, senza fare discriminazioni di genere». Ma al centro dello scontro tra il ministro del Lavoro e il presidente di Confindustria c’è principalmente la questione del taglio delle tasse sul lavoro. «Abbiamo lanciato il patto per l’Italia e per realizzarlo bisogna sedersi ad un tavolo. Noi proponiamo di tagliare le tasse sul lavoro – ha proseguito Bonomi – mentre le proposte del ministro Orlando non le ho ancora sentite. Quando riceverò una proposta seria e articolata, e se è migliorativa rispetto alla mia, sono pronto a firmarla».


Bonomi boccia il bonus di 200 euro una tantum: «Non risolve il problema»

Inoltre, il numero uno degli industriali ha poi bocciato il bonus di 200 euro una tantum per lavoratori e pensionati con redditi inferiori a 35 mila euro, approvato dal governo Draghi nel Decreto Aiuti: «È innegabile che i redditi sotto i 35 mila euro stiano soffrendo: bisogna intervenire in modo serio, ma non è con i 200 euro una tantum che si risolve il problema, perché con una bolletta sono già finiti». E Bonomi, dunque, ha rilanciato: «Sarebbe opportuno abbassare il costo del lavoro, mettendo i soldi in tasca agli italiani. E questo è strutturale, le risorse ci sono, non fosse altro che questo Paese paga mille miliardi di spesa pubblica».


Lo scontro Orlando – Bonomi

Il ministro Orlando solo ieri aveva dichiarato che «non c’è un problema con Confindustria, né con Bonomi», sostenendo però «che i problemi non si affrontano con dichiarazioni a distanza: abbiamo dei tavoli in cui abbiamo risolto molte questioni, e se uno privilegia le battute a effetto, e capisco anche che possano essere divertenti, si fa più fatica, ma questo non ci scoraggia a continuare sulla strada del dialogo sociale». Il numero uno di Confindustria è poi tornato a pungolare il ministro del Lavoro. Se nei giorni scorsi Bonomi aveva accusato il ministro del Lavoro «di occuparsi soltanto di trovare lavoro ai navigator», quest’oggi Bonomi ha lanciato un’ulteriore frecciata: «Se Orlando vuole combattere il lavoro nero io cancello i miei impegni e andiamo a Rosarno dove ci sono sacche di caporalato: sono due anni che è ministro e non ho sentito mai parlarlo di questi temi e di fare proposte».

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