Ucraina, le notizie più importanti della 108esima giornata di guerra – Il live blog

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Nel 108esimo giorno della guerra in Ucraina Kiev ha chiesto ai paesi occidentali di velocizzare le consegne di armi mentre le forze russe hanno bombardato l’est del paese e nascono focolai di malattie mortali. A Severodonetsk le truppe russe si sono assicurate posizioni conquistando ancora terreno, mentre il ministero della Difesa britannico ha fatto sapere che i combattimenti in zona sono ancora molto intensi. Intanto l’Onu ha definito “crimine di guerra” il processo istituito nella repubblica separatista di Lugansk. E la Germania punta a rendere più facile le esportazioni di armi verso l’Ucraina. Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che aveva avvertito Zelensky delle intenzioni dei russi, ma non è stato ascoltato.


12.30 – Riscritta in russo l’insegna d’entrata a Mariupol

La monumentale insegna che dà il benvenuto a chi entra a Mariupol (Mаріуполь) è stata smantellata dall’esercito di Mosca, e sostituita con una in russo (Мариуполь). Anche i colori del monumento sono stati cambiati, dal giallo e blu della bandiera ucraina si è passati al rosso e blu di quella russa. Dal consiglio comunale della città sul Mar Nero un uomo ha dichiarato che l’insegna sarebbe stata «corretta con il normale nome russo della città russa».


10.30 – Ursula von der Leyen in visita a Kiev per valutare l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è in visita a Kiev. Il viaggio non è stato preannunciato per ragioni di sicurezza. Von der Leyen incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La presidente dell’esecutivo dell’Unione ha dichiarato gli obiettivi della missione: Faremo il punto sul lavoro che sarà necessario fare assieme per la ricostruzione» dell’Ucraina e «sui progressi fatti dal Paese nel suo percorso europeo».

Venerdì è previsto il parere della Commissione Ue sulla concessione dello status di candidato Ue all’Ucraina. Lunedì ci sarà una prima riunione dei commissari europei sul dossier. Poi, venerdì il collegio dei commissari deciderà se dare luce verde alla candidatura di Kiev. La decisione finale del Consiglio Europeo è attesa intorno a fine giugno.

10.00 – Politico: «Il ritiro del personale Osce è avvenuto nel caos»

Secondo la testata Politico, il ritiro del personale della missione dell’Osce (L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) che era in corso nell’est dell’Ucraina non è stato adeguatamente organizzato. Nonostante vi fossero tutti gli elementi per prevedere lo scoppio di un conflitto, non era stato preparato un piano di evacuazione, denuncia il giornale. Dal suo canto, l’Osce dichiara che le difficoltà nel ritiro dalla missione di monitoraggio non sono state causate dall’impreparazione, ma dall’escalation di violenza che si è verificata in molte parti dell’Ucraina, dall’imposizione della legge marziale, e dalla decisione di alcuni funzionari di restare nel Paese per motivi personali e familiari.

9.00 – Passaporti russi a Zaporizhzhia

A partire da oggi passaporti russi verranno distribuiti nelle zone della regione ucraina di Zaporizhzhya controllata dalle truppe di Mosca. I titolari saranno considerati cittadini russi a pieno titolo, ha annunciato all’emittente russa Rossiya-24 Vladimir Rogov, membro dell’autorità russa di occupazione. Secondo quanto sostenuto da Rogov, più di 70.000 persone avrebbero presentato domanda nella regione. Il presidente russo Vladimir Putin ha semplificato il mese scorso la procedura per ricevere un passaporto russo. Mosca ha distribuito i documenti in alcune aree occupate e ha introdotto il rublo come valuta mentre le autorità ucraine continuano a denunciare le forze russe, accusate di costringere i residenti a prendere la cittadinanza russa.

8.00 – Biden: Zelensky non mi ha ascoltato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non voleva dare ascolto agli avvertimenti americani alla vigilia dell’invasione russa del suo paese. A dichiararlo durante un evento di raccolta fondi che si è svolto a Los Angeles, è stato il presidente americano Joe Biden, ricordando che «molti pensavano che io esagerassi» nel lanciare l’allarme su un attacco russo contro l’Ucraina prima che questo iniziasse. «So che molte persone pensavano che stessi esagerando, ma sapevo, e avevamo dati» secondo cui Putin «avrebbe varcato il confine. Non c’erano dubbi. E Zelensky non voleva a sentirlo, né molte altre persone», ha dichiarato. Il presidente degli Stati Uniti ha infine accusato Putin di «cercare di cancellare la cultura, la nazione» ucraina.

7.00 – Kiev: 10 mila soldati russi uccisi

Sono circa 10mila i militari ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso. A dichiararlo è stato il consigliere della presidenza ucraina, Alexei Arestovich, in un’intervista video al programma Fegin Live ripresa da ‘TCH’. Quanto all’esercito russo, ha aggiunto, «ha subito perdite pari a mille soldati al giorno durante i primi 20-30 giorni. Ora ne muoiono tra i 200 e i 300».

6.00 – Il sindaco di Mariupol: corpi seppelliti sotto le macerie

Le forze russe che occupano la città ucraina di Mariupol hanno demolito 1.300 palazzi residenziali senza rimuovere le centinaia di cadaveri rimasti tra le macerie, secondo il sindaco Vadym Boychenko. Il primo cittadino – fuggito da Mariupol verso il territorio controllato dall’Ucraina -, afferma che in un primo tempo gli occupanti hanno coinvolto i residenti di Mariupol nello smantellare con cura le macerie ma quando poi hanno visto il numero effettivo di corpi che venivano trovati hanno immediatamente fatto allontanare i residenti locali. «Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso – scrive Boychenko sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol -. Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti e 1.300 palazzi sono stati abbattuti» in città. Il sindaco aggiunge che poiché la demolizione degli edifici è stata effettuata indiscriminatamente, i corpi dei residenti di Mariupol uccisi nei combattimenti sono stati portati in discarica insieme alle macerie. Il comune di Mariupol ritiene che almeno 22.000 residenti della città Ucraina sudorientale siano stati uccisi durante i primi tre mesi di guerra. «Purtroppo il numero reale delle persone uccise potrebbe essere molto più alto di quanto riportato», secondo Boychenko.

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