Draghi in Israele, l’incontro con la comunità italiana: «Rafforziamo la memoria della Shoah»

Tra gli obiettivi del viaggio c’è anche quello di riavviare il dialogo per la cooperazione energetica con il Paese

Nella sua visita in Israele, Mario Draghi è arrivato alla sinagoga italiana di Gerusalemme. Qui ha incontrato i rappresentanti della comunità italiana e con loro ha tenuto un discorso sull’antisemitismo: «Le istituzioni e la società civile italiana da tanti anni sono attive nella lotta all’antisemitismo. Il governo è impegnato a contrastare le discriminazioni di ogni tipo contro gli ebrei». Draghi ha parlato anche dei legami tra Italia e Israele, contatti che secondo il premier si sarebbero rafforzati negli ultimi anni: «Dal dopoguerra a oggi, i legami tra le nostre comunità si sono rafforzati, in ogni campo. Nella ricerca, tramite la collaborazione universitaria e il lavoro dei singoli, come Giulio Racah, che contribuì in modo significativo a sviluppare la fisica qui in Israele. Nell’economia, grazie alle floride attività imprenditoriali di emigranti italiani in Israele e di israeliani in Italia. Nel campo della cultura, dal cinema alla letteratura, dall’architettura al design».


Draghi è poi passato all’impegno dell’Italia per il ricordo della Shoah: «Il governo è impegnato a rafforzare la memoria della Shoah. Lo facciamo con la strategia nazionale, coordinata dalla professoressa Santerini, e con la Commissione straordinaria presieduta dalla senatrice Segre. Abbiamo adottato la definizione dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance per affrontare pregiudizi e stereotipi». E poi si è rivolto direttamente ai membri della comunità italiana: «Cari membri della comunità italiana, sono molto felice di essere qui con voi al Tempio Italiano di Gerusalemme. Da sessant’anni, questo Tempio rappresenta un punto di riferimento religioso, culturale e sociale per gli italiani in Israele. Costruito a Conegliano Veneto nel 18esimo secolo, è stato smontato, trasportato e ricostruito a Gerusalemme».


Il giacimento di gas Leviathan

È la prima volta che un primo ministro organizza un viaggio in Israele dal 2015. Tra gli obiettivi del viaggio, il cui programma prevede anche un incontro con i vertici palestinesi, c’è anche quello di rilanciare i colloqui per il gasdotto EastMed, che parte dal Leviathan, il più grande giacimento di gas naturale scoperto nel bacino del Mar Mediterraneo. Questo deposito si trova a 130 chilometri da Haifa e, come riporta Il Sole 24 Ore, dovrebbe avere circa 600 miliardi di metri cubi di gas e i processi di estrazione sono appena cominciati. Questo potrebbe entrare quindi nella lista di fonti di energia che entrerebbero a far parte della strategia italiana per la diversificazione del gas iniziata con la guerra in Ucraina.

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